Assente ingiustificata, colpevole ritardo, scarso peso politico... Si sprecano i complimenti per il ministro degli Esteri Emma Bonino nei commenti sulla vicenda che vede protagonisti e forse vittime i tifosi al seguito della Lazio calcio, arrestati e trattenuti in Polonia da una settimana. di Antonio Marulo
Il 26 scorso titolavamo l’ "L’inutile vertice di Vilnius" alcune note scritte alla vigilia dell’incontro nella capitale Lituana dei vertici dell’Unione Europea con i capi dei governi di Georgia, Armenia, Azerbaijan, Moldavia e soprattutto dell’Ucraina: un titolo che non era stato dettato dopo una fortunata consultazione con la sfera di cristallo, ma era il frutto di qualche semplicissimo ragionamento, soprattutto del fatto che il capo del governo di Kiev, Viktor Yanukovich, aveva già provveduto a ritirare l’assenso prima espresso a un trattato di associazione con l’Europa occidentale. di Silvio Pergameno
Alla fine pare proprio che sia tutta colpa degli anni ’80. Almeno così emerge dalla nuova vulgata dell’intellighenzia di una certa sinistra che spiega la crisi di sistema del Paese con la deriva individualistica che a partire dal periodo del riflusso avrebbe inquinato la società civile, influendo sul formarsi di una classe dirigente all’altezza dei tempi. di Antonio Marulo
Il 28 e 29 novembre prossimi a Vilnius, capitale della Lituania, vertice dell’Unione Europea con le Repubbliche europee postsovietiche più Azerbagian e Armenia, per trattative su una zona di libero scambio, anche se il bicchiere appare ormai mezzo vuoto, in quanto la Bielorussia non ci sta e soprattutto l’Ucraina di Viktor Yanukovich ha fatto una clamorosa marcia indietro, anche se il premier di Kiev ha annunciato comunque la sua presenza, alla quale ha subito aperto le braccia Catherine Ashton, l’inglese ministro degli esteri (si fa per dire) di Bruxelles e Strasburgo. di Silvio Pergameno
E poi i giovani della Grande Mela decisero di eseguire il “numero 'visita a sopresa': un po' di vita, qualche risata e una scorpacciata di ultraviolenza”. Il frutto colorato e succoso diventa improvvisamente giocattolo a orologeria caricato di furia pronta a scattare dovunque, in qualsiasi momento, contro chiunque: lontani i tempi di quell'Arancia Meccanica che esplodeva nella Grande Londra di Burgess e Kubrick; vicini, troppo vicini, quelli di una violenza giovanile gratuita e annichilente. di Florence Ursino
“Puttana Eva”. Probabilmente, semplificando all’estremo, il problema sta tutto lì. In fondo, è tutta colpa sua. Troppo intelligente, troppo curiosa, troppo irresistibile, troppo peccatrice: Adamo non ha avuto scampo. Povero, ingenuo Adamo. E la vendetta, da quel momento, è diventata infinita. di Florence Ursino (da Quaderni Radicali 109)
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