La crisi di agosto si è risolta abbastanza rapidamente – nonostante le ferie, il caldo…(fattori politici molto rilevanti…di questi tempi…) – e con il passaggio dal governo Conte 1al governo Conte 2, cioè con lo stesso Capo del governo. Ma qui è già possibile una prima osservazione: infatti si può ben ritenere che si tratti di un solo governo, che a un certo punto del suo corso ha cambiato maggioranza (da destra a sinistra)… con una sorta di rimpastone a cura dello stesso premier. La faccenda ha fatto un certo scalpore e si è dato molto rilievo a questa innovazione, si è addirittura parlato di trasformismo… di Silvio Pergameno
Di fronte a un governo non commentabile (né, per come si è formato, commendabile), se non altro per come in economia pensa di intraprendere la politica di aumento del deficit che fino a ieri si contestava al governo gialloverde, è preferibile adottare il comportamento che auspichiamo per tagliare le unghie a una burocrazia invadente e paralizzante: occuparsi solo del controllo di legittimità, anziché di quello di merito. di Luigi O. Rintallo
E cosi, finalmente, è arrivato il secondo governo Conte, o il Bisconte come scrivono alcuni, mentre il leghista dei pieni poteri è stato sconfitto, o meglio si è tirato un colpo da solo…e il “Grillino”, ammaccato alle europee dello scorso maggio e confluito nella maxialleanza di Bruxelles in favore dell’Ursula, viene ora affidato alle cure di qualche “conte…zio” (di manzoniana memoria) per un corso di rieducazione celere. di Silvio Pergameno
Ballon d’essai: come i palloncini lanciati per saggiare la direzione del vento, così le posizioni espresse dai partiti all’avvio di questa crisi di governo servono più che altro a fare “sondaggi”, a vedere se proseguendo il piede poggia sul sicuro o su una botola che cede. Capita così che, proprio come palloncini, si dissolvano nell’aria in un battibaleno per cui sulla scacchiera la disposizione delle pedine è continuamente cangiante. di Luigi O. Rintallo
Va bene, il giornale unico come linea politica, Corriere-Repubblica, cerca di dare massima evidenza alla cosa, ma puntare sull’asse Renzi-Grillo per scongiurare il successo possibile (tutto è sempre da verificare), più che un modo per evitare nuove elezioni (che è il sogno dei parlamentari che temono di perdere la pensione per un solo anno di mandato) sembra un regalo a Salvini e rischia di compromettere ancora di più i rapporti con l’Europa. di G.R.
Mentre bizantinismi e liturgie della “costituzione più bella del mondo”, come incrostazioni decennali nei tubi, intasano lo sbocco della crisi politica in atto in un malsano gorgoglio di velleità e furbizie da magliari, si ha il tempo di fare qualche considerazione sia sulle scelte che distinguono i vari orientamenti, sia sulle prospettive strategiche presenti sullo scenario non solo nazionale. Bisogna partire da queste ultime per cercare di definire meglio il contesto nel quale ci troviamo. Il 2016 è ormai considerata la data che fa da discrimine: è l’anno del referendum sulla Brexit e dell’elezione di Trump alla Casa Bianca. di Luigi O. Rintallo
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