Hamed Esmaeilion è una delle figure più importanti dell'opposizione democratica iraniana nella diaspora, poiché è sostenuto da diversi segmenti della società iraniana, compresi i gruppi etnici iraniani. Il giornalista iraniano-americano Jason Rezaian ha affermato che Esmaeilion è emerso come un "leader morale" e una "voce di spicco fuori dall'Iran nel movimento anti-regime - un ponte essenziale tra gli iraniani della diaspora che vogliono promuovere un futuro più libero per la loro patria e i milioni all'interno dell'Iran che vivono sotto un sistema abusivo che ha a lungo operato nell’impunità.” Anche Karim Sadjadpour, Senior Fellow presso il Carnegie Endowment for International Peace, ha definito Esmaeilion un "modello" e una "bussola morale" per la comunità della diaspora iraniana.
Il seguente rapporto mostra come Esmaeilion potrebbe essere la figura principale in grado di riuscire ad unire l'opposizione iraniana e portare al crollo della repubblica islamica… di Himdad Mustafà (da Memri)
L’aggressione della Russia in Ucraina sta avendo ripercussioni sempre più grandi nel contesto internazionale. In particolare sono i rapporti tra Stati Uniti e Cina e i suoi riflessi in Europa e in Occidente, ma anche nel resto del modo. “… Il segretario di Stato americano Anthony Blinken ha affermato che la Cina potrebbe prepararsi a fornire armi alla Russia per cercare di prevenire una forse probabile sconfitta militare di Mosca in Ucraina - scrive Francesco Sisci - … Inasprirebbe la rissa dei palloncini, dove Pechino chiede scuse per la distruzione da parte degli Stati Uniti del dispositivo di sorveglianza che fluttuava sui cieli americani dieci giorni fa…”.
Delle complesse e forse riscosse conseguenze dell’attuale quadro politico internazionale, partendo dai rapporti tra Cina e Stati Uniti ha discusso Francesco Sisci con Giuseppe Rippa per Agenzia Radicale Video.
- Cina/Usa: rapporti tesi per l’aggressione della Russia in Ucraina. Conversazione Francesco Sisci / Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)
La maggior parte delle figure e dei gruppi dell’opposizione in Iran vuole una nuova repubblica democratica che sostituisca l'autoritaria Repubblica islamica. Tuttavia, ha recentemente fatto notizia che un gruppo a guida persiana nostalgico della monarchia iraniana sta sostenendo l'esiliato Reza Pahlavi, figlio di Mohammad Reza Pahlavi, l'ultimo scià dell'Iran, a "guidare una transizione" quando la Repubblica islamica cadrà. È stato anche riferito che è stata lanciata una campagna online per conferire procura a Reza Pahlavi, che non si è ancora scusato per la violazione dei diritti umani sotto la crudele dittatura di Pahlavi (1925-1979)… di Himdad Mustafa* (da Memri)
La notizia che il nuovo ministro degli Esteri della Cina, Qin Gang, ex ambasciatore negli Usa, nel momento in cui lasciava il suo incarico a Washington per assumere in patria il nuovo incarico, abbia pronunciato parole di simpatia per gli americani ha avuto un effetto immediato alla Borsa cinese con i titoli tecnologici che hanno fatto un salto in avanti. Sta cambiando qualcosa nella politica cinese? Cambierà qualcosa nei rapporti tra Usa e Cina? E perché questo accade?… Agenzia Radicale ne parla con il prof. Francesco Sisci, che ha insegnato per più di un ventennio presso l’Istituto di Studi Europei all’Università del Popolo della Cina ed è stato direttore dell’Istituto di cultura Italiano a Pechino, nella conversazione che segue con Giuseppe Rippa…
- Cina in difficoltà, Italia e Europa. Conversazione di Francesco Sisci con Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)
Nell'ultimo decennio, le tensioni tra il governo centrale iraniano e la sua minoranza curda sono aumentate, con la crescita della disuguaglianza economica e dell'oppressione culturale ed etnica. In particolare, dall'inizio della rivolta del 2022 contro la Repubblica islamica, che si è estesa dal Kurdistan a tutto l'Iran dopo l'uccisione della ragazza curda di 22 anni, Jina (Mahsa) Amini, il regime iraniano ha intensificato la repressione contro la minoranza curda… di Himdad Mustafa* (da Memri)
Il 29 dicembre 2022 si è insediato il nuovo governo di Benjamin Netanyahu, il sesto a guida del leader del Likud che con brevi interruzioni guida Israele da 12 anni. Il nuovo esecutivo di coalizione tra il Likud e vari partiti ortodossi e quello della destra più estrema di Sionismo religioso guidato da Itamar Ben-Gvir. A poco più di due settimane non è possibile esprimere giudizi sul nuovo esecutivo che nasce dopo la quinta lezione in tre anni e mezzo… Per fornire una prima interpretazione sui molteplici e complessi punti su cui è chiamato il governo Netanyahu, Agenzia Radicale ne parla con il prof. Andrea Yaakov Lattes docente presso il Yaad Academic College di Tel Aviv…
- Israele: dove va il nuovo governo Netanyahu. Conversazione con il prof. Andrea Yaakov Lattes (Agenzia Radicale Video)
Proseguono le tremende impiccagioni in Iran. Secondo una dichiarazione della magistratura del paese sono stati uccisi altri due uomini identificati come Mohammad Mahdi Karami e Seyyed Mohammad Hossein. Sono stati impiccati, ha detto la magistratura, per aver ucciso un funzionario paramilitare durante le proteste a livello nazionale in seguito alla morte di una giovane donna che era stata detenuta per aver indossato il velo in modo improprio. È quanto riporta voanews, che ricorda come le impiccagioni di sabato portano a quattro il numero dei manifestanti giustiziati dall'inizio delle proteste a settembre…
Dopo aver ricevuto i risultati ufficiali delle elezioni legislative del primo novembre, il capo dello Stato israeliano Isaac Herzog ha avviato le consultazioni con le liste rappresentate alla Knesset per stabilire a chi affidare l'incarico della formazione del nuovo governo. Non vi è alcun dubbio che il mandato verrà dato a Benjamin Netanyahu, che guida una coalizione di destra e che ha vinto le elezioni ottenendo 64 seggi, avendo quindi la maggioranza dei 120 di cui è composta appunto la Knesset. Sullo sviluppo della vicenda israeliana e sulle prime possibile interpretazioni del dopo voto discute con Agenzia Radicale il prof. Andrea Yaakov Lattes che ha insegnato alla Bar Ilan University, al Gratz Collegedi Philadelphia e attualmente è docente presso il Yaad Academic College di Tel Aviv.
- Israele: il ritorno di Benjamin Netanyahu. Conversazione con il prof. Andrea Yaakov Lattes (Agenzia Radicale Video)
La conclusione del XX Congresso nazionale del Partito Comunista Cinese con la riconferma di Xi Jinping come leader del partito ha rappresentato, nella sua scontentezza , anche una novità assoluta. Xi Jinping è il primo leader cinese che riassume in se la triplice funzione di segretario generale del partito, presidente della Repubblica Popolare e capo delle Forze armate… Con questa “presidenza assoluta” la Cina si appresta a partecipare al G 20 di Bali in Indonesia i cui sviluppi sono ancora tutti da comprendere. Si accenna ad un possibile vertice tra il presidente americano Biden e lo stesso Xi Jinping… Ma allo stesso tempo questo vertice non sembra del tutto scontato e ciò per molteplici ragioni… Di questo e di altre questioni parla, con Giuseppe Rippa, direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale il prof. Francesco Sisci, sinologo, giornalista, per molti anni corrispondente di numerose testate a Pechino e Ricercatore Senior presso l’Istituto di Studi Europei all’Università del Popolo…
- G20 di Bali e il vertice non certo Biden - Xi Jinping. Conversazione tra Francesco Sisci e Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)
L'Iran contemporaneo, come l'Iran medievale, non è un paese ma un impero eterogeneo, multinazionale e multilingue. In Iran, i persiani costituiscono la metà della popolazione del paese, mentre l'altra metà comprende minoranze, che mantengono una forte identità etnica che li distingue dai persiani. Vale la pena notare che in Iran si parlano circa 75 lingue (ad esempio turca, curda, balochi, araba e caspica). Come notato dallo studioso iraniano Eliz Sanasarian, "Se la lingua è utilizzata come caratteristica distintiva principale dell'etnia, il persiano, nonostante sia la lingua ufficiale, è la lingua madre di appena la metà della popolazione dell’Iran”… di Himdad Mustafa*
Con 64 seggi su 120 della Knesset, secondo lo spoglio definitivo dei risultati delle elezioni legislative tenutesi il 1 novembre scorso, l’ex primo ministro Benyamin Netanyahu, con il gruppo dei partiti che lo hanno sostenuto, ha vinto le elezioni in Israele. Il Likud è il primo partito con 32 seggi, secondi i centristi di Yair Lapid con 24 seggi, poi Sionismo religioso con 14 seggi che diventa così il terzo partito in ordine di grandezza… Anna Mahjar-Barducci, giornalista, scrittrice, ricercatrice senior del Memri e collaboratrice da sempre di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale, conversando con Giuseppe Rippa, fa le prime riflessioni su questo voto, in attesa degli sviluppi che la complessa situazione descrive, considerando che si tratta della quinta chiamata al voto in circa tre anni e mezzo…
- Prime riflessioni sul voto in Israele: conversazione con Anna Mahjar-Barducci di Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)
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é uscito il N° 119 di Quaderni Radicali "EUROPA punto e a capo" Anno 47° Speciale Maggio 2024 |
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è uscito il libro Edizioni Quaderni Radicali ‘La giustizia nello Stato Città del Vaticano e il caso Becciu - Atti del Forum di Quaderni Radicali’ |
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è uscito il libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "Napoli dove vai" |
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è uscito il nuovo libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "l'altro Radicale disponibile |