Con 64 seggi su 120 della Knesset, secondo lo spoglio definitivo dei risultati delle elezioni legislative tenutesi il 1 novembre scorso, l’ex primo ministro Benyamin Netanyahu, con il gruppo dei partiti che lo hanno sostenuto, ha vinto le elezioni in Israele. Il Likud è il primo partito con 32 seggi, secondi i centristi di Yair Lapid con 24 seggi, poi Sionismo religioso con 14 seggi che diventa così il terzo partito in ordine di grandezza… Anna Mahjar-Barducci, giornalista, scrittrice, ricercatrice senior del Memri e collaboratrice da sempre di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale, conversando con Giuseppe Rippa, fa le prime riflessioni su questo voto, in attesa degli sviluppi che la complessa situazione descrive, considerando che si tratta della quinta chiamata al voto in circa tre anni e mezzo…
- Prime riflessioni sul voto in Israele: conversazione con Anna Mahjar-Barducci di Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)
Le proteste in corso contro il regime iraniano possono essere definite non solo come una rivolta guidata dalle donne, ma anche come una rivolta guidata dalle minoranze etniche. In effetti, per le minoranze etniche che costituiscono quasi la metà della popolazione iraniana (ad esempio, arabi ahwazi, curdi e beluci), questa è una "rivoluzione" per la libertà e i diritti etnici e umani fondamentali di cui sono state private non solo dalla Repubblica islamica dell'Iran, ma anche dagli ex regimi persiani (ad esempio, sotto la dinastia Pahlavi) per quasi un secolo. Per questo motivo, questo è un argomento delicato per il regime iraniano come lo è per la stessa diaspora persiana… di Himdad Mustafa*
Il 19 ottobre 2022 è stato caricato sul canale YouTube “Azadi” un video che è un mashup di “Patria y Vida”, interpretato dai rapper cubani Yotuel Romero, Descemer Bueno, Maykel “Osorbo” Castillo, El Funky e il gruppo Gente de Zona e “Baraye …” eseguita dal cantante iraniano Shervin Hajipour. “Patria y Vida” è stato associato alle proteste del 2021 contro il regime cubano e il Partito Comunista di Cuba. Allo stesso modo, “Baraye …” è diventato l'inno delle proteste in corso contro la Repubblica islamica dell'Iran. "Per ballare per strada [nella Repubblica islamica è vietato ballare in pubblico]. Per ogni volta abbiamo avuto paura di baciare i nostri amanti. Per la vergogna di una tasca vuota. Per il desiderio di una vita normale... Per le donne , vita , libertà [lo slogan della protesta]. “Per la libertà”, recita il testo di “Baraye…”, estratto dai messaggi pubblicati sui social dagli iraniani…
- Mashup di canzoni associate alle proteste iraniane e cubane: niente più bugie, vogliamo libertà!
Il Kurdistan orientale è la roccaforte della "rivoluzione" contro la Repubblica islamica iraniana. Da metà settembre, subito dopo l'uccisione di Jina Amini (Jina era il nome curdo originale di Mahsa Amini),[1] la città di Sanandaj ("Sna" in curdo e la capitale della provincia natale di Amini, il Kurdistan) ha iniziato a protestare giorno e notte nelle strade contro il regime, sotto lo slogan curdo "Jin, Jiyan, Azadi" ("Donna, Vita, Libertà", che in persiano è "Zan, Zendegi, Azadi”)… di Arif Bawecani* e Anna Mahjar-Barducci**
La conosciamo tutti come Mahsa Amini, la ragazza di 22 anni che è stata torturata e uccisa dalla “polizia della moralità religiosa” della Repubblica islamica iraniana. Tuttavia, il suo nome era Jina, un bel nome curdo, che significa “vita”. In Iran, la popolazione curda è discriminata e i nomi curdi sono banditi. “L'Iran controlla il modo in cui i suoi cittadini chiamano i propri figli. L'Iran nega i nomi che non sono nella loro lista persiana e islamica approvata, i nomi che rappresentano il nazionalismo etnico o l'orgoglio regionale sono vietati, ad eccezione dei nomi persiani”, spiega il commentatore degli affari curdi Hamid Mustafa… di Anna Mahjar-Barducci*
La morte della giovane curda Masha Amini, avvenuta in una caserma dopo essere stata fermata dalla cosiddetta polizia morale iraniana perché indossava il velo in modonon consono al nuovo decreto del 15 agosto del governo Raisi (che prevedeva nuove restrizioni) ha portato ad una catena di proteste che la violenza di un regime autoritario continua a reprimere nel sangue. Sono in primo luogo giovani donne che continuano a manifestare al grido donne, vita e libertà, non si fermano per i loro diritti e trovano la solidarietà degli uomini…
- La battaglia politica delle donne per la libertà in Iran. Conversazione con Anna Mahjar Barducci con Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)
In Iran è in corso una battaglia ideologica. La principale sfida che l'Iran ha dovuto affrontare dalla Rivoluzione islamica del 1979 è il confronto tra tradizione e modernità. L'ayatollah Ruhollah Khomeini, il leader supremo iraniano della Repubblica islamica dell'Iran dalla Rivoluzione fino alla sua morte nel 1989, ha compreso la sfida e ha cercato di trovare un compromesso tra i due.[1] Tuttavia, credeva che quando la modernità diventa sinonimo di liberalismo e di civiltà occidentale, allora dovrebbe essere semplicemente respinta… di Anna Mahjar-Barducci*
L’operazione militare speciale con cui Vladimir Putin definì l’aggressione della Russia all’Ucraina, dopo sei mesi è divenuta, al di là delle parole nutrite di propaganda e bugie, una vera e propria guerra. Assumono un valore paradossale le affermazioni secondo cui l’uso, che inquietantemente i vertici del Cremlino hanno ripetuto, di una azione misurata per proteggere i propri interessi nazionali non sono altro che parole false e rivelatrici di una strategia profondamente sbagliata… Dell’attuale fase dopo sei mesi dall’inizio di questa tragedia e delle ripercussioni in Europa, in Cina e nel mondo, hanno discusso per Agenzia Radicale Video il professor Francesco Sisci e direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale Giuseppe Rippa…
- Sei mesi dall'invasione russa in Ucraina: Occidente, Cina, mondo. Conversazione con Francesco Sisci (Agenzia Radicale Video)
Il 24 agosto 2022 sono passati sei mesi dall'inizio dell'operazione militare speciale della Russia. Per coincidenza, in questa data, gli ucraini hanno celebrato il 31° anniversario dell'indipendenza del loro paese. In una delle mie precedenti analisi, ho detto che sembrava dubbio che la Russia avrebbe schiacciato la resistenza ucraina in tempi brevi. Come tutti sanno, il Cremlino si oppone ferocemente a definire la sua operazione speciale una "guerra" contro l'Ucraina, o addirittura contro la "giunta di Kiev". Ciò riflette non solo la sua dipendenza dalle bugie e dalle "false parole", ma piuttosto l'idea del Cremlino secondo cui l'aggressione russa dovrebbe essere considerata un uso presumibilmente "misurato" della forza all'estero intrapreso per proteggere gli interessi nazionali… di Vladislav L. Inozemtsev (da MEMRI)
Nonostante i colpi inferti dall'esercito israeliano, il movimento palestinese Jihad Islamica a Gaza ha ottenuto vari vantaggi dall'ultima guerra contro Israele. Alcuni media occidentali hanno scritto che Israele ha "vinto" la guerra lampo, che aveva tenuto (in particolare) il sud del Paese sotto assedio per tre giorni. In realtà, anche se, durante la guerra, Israele ha eliminato due importanti leader del movimento terroristico, la Jihad Islamica è riuscita a rafforzare la propria immagine e influenza nella regione… di Anna Mahjar-Barducci
La "questione di Taiwan" è un derivato della guerra civile cinese combattuta tra il governo della Repubblica di Cina (ROC) guidato dal Kuomintang (KMT) e il Partito Comunista Cinese (PCC). In teoria, poiché non è stato firmato alcun accordo di pace, le due sponde dello Stretto di Taiwan sono ancora in stato di guerra. Eppure, nel 1949, il PCC ottenne il controllo della Cina continentale e fondò la Repubblica Popolare Cinese (RPC), costringendo la leadership del KMT della Repubblica Cinese a ritirarsi a Taiwan. Quindi, il PCC si sente il vincitore finale della guerra civile e, di conseguenza, è convinto che dovrebbe rappresentare lo sviluppo delle forze produttive avanzate della Cina, la cultura cinese e gli interessi fondamentali del popolo cinese. Come dice un vecchio proverbio cinese: "La legittimità appartiene al vincitore. I perdenti hanno sempre torto". Secondo il PCC, i vincitori hanno il diritto di interpretare la storia, il presente e il futuro, ma il corso della storia tende a rompere questo paradigma… (di Anna Mahjar-Barducci*)
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é uscito il N° 118 di Quaderni Radicali "EUROPA punto e a capo" Anno 47° Speciale Maggio 2024 |
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è uscito il libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "Napoli dove vai" |
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è uscito il nuovo libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "l'altro Radicale disponibile |