L’abitudine di gran parte dei media nazionali a “formare” i fatti anziché informare, per cui il divario fra parole e cose aumenta, è confermata ancora una volta. Come nella narrazione sulla vaccinazione in corso si è dato a intendere che la Lombardia fosse più indietro di tutti, in contrasto con la realtà che registra una percentuale di vaccinati alla pari di quella del Lazio, messo invece sul podio dai tg conformi al portavoce di Palazzo Chigi, altrettanto è avvenuto con la descrizione della crisi di governo in Parlamento. In pratica, una volta incassato il voto favorevole della Camera, si vorrebbe dare a intendere che il premier Conte si è rafforzato, che l’iniziativa di Matteo Renzi ha fallito e che con rinnovata lena si navighi spediti verso il 2023. di Luigi O. Rintallo
Contrariamente a quanto insistentemente vorrebbe far credere certa informazione, l’accelerazione impressa da Renzi a fine 2020 è servita a rendere più chiari i contorni di una crisi politica che data almeno dall’estate. A nostro avviso, anzi, i termini del problema sono andati definendosi fin dagli Stati generali a Villa Pamphili di giugno attorno al cosiddetto Piano Colao. Nei modi in cui la presidenza del Consiglio ha in sostanza “sterilizzato” il piano di rilancio che il comitato presieduto dal manager Vodafone aveva cominciato, è apparso evidente come Palazzo Chigi aveva intenzione di gestire in modo esclusivo (e arbitrario) la distribuzione e l’impiego delle risorse economiche. di Luigi O. Rintallo
Ci sono voluti appena tre mesi perché si manifestasse a pieno la previsione di Rino Formica, secondo il quale il voto favorevole al referendum sulla riduzione dei parlamentari sarebbe stata una maledizione per il Partito Democratico. Oltre che “una resa all’anti-politica”, quella scelta certificava la totale assenza di una strategia da parte dell’attuale dirigenza ed esponeva il partito ad essere in balia della continua oscillazione fra l’opportunismo di un miserevole “governismo” (occupazione dei posti di potere) e l’ottusa rincorsa della demagogia. di Luigi O. Rintallo
Cento anni fa (Racalmuto, 8 gennaio 1921) nasceva Leonardo Sciascia. Spesso, in questi anni, è capitato di domandarci quale sarebbe stato il suo giudizio, quali riflessioni avrebbe espresso. Di sicuro, nell’asfittico ambito che contraddistingue il dibattito pubblico italiano, la sua mancanza pesa e priva di un punto di riferimento tutti noi. Sciascia figura certamente tra i massimi autori del Novecento, a dispetto del riduzionismo cui è stata sottoposta la sua opera da parte di tanta nostra critica letteraria. Non è stato così fuori d’Italia, dove non si è esitato a riconoscere la portata universale dei suoi libri. Non a caso, il saggista messicano Federico Campbell in un volume – di cui riproponiamo di seguito la recensione – accosta il nome dello scrittore siciliano a quello di Camus o Borges.
Nell’intervista di qualche giorno fa concessa a «La Stampa», Goffredo Bettini fa il punto sull’attualità politica e si prodiga a diradare le nubi su una possibile fine del governo. Si dice convinto che una rottura della maggioranza attuale avrebbe come solo esito le elezioni e, per questo motivo, sottolinea la necessità di dare ad essa più coesione ed autorevolezza lavorando a una visione di più largo respiro. di Luigi O. Rintallo
C’è un gran gracchiare nel subalterno sistema informativo: unità, unità, unità! Può apparire paradossale: come può essere possibile che le forze politiche, istituzionali, culturali, di sinistra, di centro, di destra, in una fase così drammatica della vita nazionale, devono essere sollecitate a cercare, come sarebbe naturale e nella differenza dei ruoli, una compattezza capace di dare risposte al tragico momento del Paese da un punto di vista sanitario, economico, sociale? di Giuseppe Rippa
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é uscito il N° 118 di Quaderni Radicali "EUROPA punto e a capo" Anno 47° Speciale Maggio 2024 |
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è uscito il libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "Napoli dove vai" |
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è uscito il nuovo libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "l'altro Radicale disponibile |