Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

27/07/24 ore

EDITORIALI E COMMENTI

Accorpare elezioni regionali e referendum riduzione parlamentari: una ferita grave alla democrazia

Il Senato con il voto di venerdì, ripetuto dopo che la vice-presidente Paola Taverna (5Stelle) il giorno prima aveva proclamato il risultato in mancanza del numero legale, ha alla fine approvato il decreto con il quale si accorpano le elezioni amministrative e il referendum costituzionale sulla riduzione dei parlamentari. La decisione è di una gravità eccezionale, in quanto pone una insormontabile ipoteca a una campagna referendaria che sviluppi un confronto alla pari e di merito sulle modifiche introdotte dalla legge emanata il 12 ottobre 2019. di Luigi O. Rintallo

L’Europa e il coronavirus

Sicuramente la pandemia scatenata dal coronavirus ha costretto l’Unione europea a prendere atto della necessità di una risposta comune alla comune tragedia che ha colpito i paesi membri. E dalla Presidente é arrivata la proposta della costituzione di un fondo comune (il cosiddetto Recovery Fund) dotato di centinaia di migliaia di euro per la lotta al virus, secondo le esigenze di ciascuno. di Silvio Pergameno

La scellerata politica della restaurazione che porta al caos

A dispetto della sequenza numerica che in Italia conta le “repubbliche” in base ai cambiamenti di sistema di voto, per cui dalla seconda del bipolarismo maggioritario saremmo passati alla terza delle coalizioni post-voto dell’ibrido modello attuale, in realtà siamo ancora nel pantano dei liquami prodotti dalla dissoluzione della prima repubblica fondata sui partiti del post-Yalta. Il problema è che le classi dirigenti affondano in queste sabbie mobili e non dimostrano alcuna vera cognizione dello stato in cui il Paese si trova. di Luigi O. Rintallo

28 maggio 1980: veniva assassinato Walter Tobagi. L’inizio della sofferenza della giustizia italiana

Le dimissioni dei vertici dell’Associazione Nazionale Magistrati non sono state altro che l’ultima certificazione della gravità nella quale versa la giustizia, dopo gli scandali che hanno investito prima la gestione delle candidature dei magistrati nelle varie procure e poi lo stesso CSM. È emersa una situazione che non può certo essere ridotta ad alcuni episodi di malcostume, ma che testimonia un guasto profondo dei rapporti istituzionali dagli effetti devastanti sulla tenuta stessa del sistema. di Luigi O. Rintallo

L’OMS autorizza una inchiesta internazionale sulla pandemia Covid-19….. ma senza fretta!

In un balletto di dichiarazioni, smentite e precisazioni si è conclusa il 19 maggio, dopo due giorni di dibattito, la 73^ Assemblea Generale dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che doveva tra l’altro discutere sulla richiesta, sostenuta da oltre 120 paesi, con capofila l’Australia, di condurre una “indagine indipendente” sull’origine del Sars-Cov-2 e sulla gestione della pandemia nel mondo. In un linguaggio volutamente burocratico, in cui si dice e non dice, l'Assemblea ha approvato una risoluzione che decide di "avviare al momento opportuno e in consultazione con gli Stati membri un processo graduale di valutazione imparziale, indipendente e globale della risposta sanitaria coordinata dall'Oms nella crisi del coronavirus”… di Paolo Giuliano Crisalli

Giustizia: le nomine del ministro Bonafede tutte falcidiate

«…  E poi non rimase nessuno»: l’ultimo verso della filastrocca di Septimus Winner che ispirò l’omonimo giallo di Agatha Christie, ben si attaglia per quello che sta avvenendo in queste settimane al Ministero di Giustiziaguidato da Alfonso Bonafede. Con le dimissioni del capo di gabinetto del ministro, Fulvio Baldi, sono tre i magistrati funzionari che hanno rimesso i loro incarichi presso via Arenula: sei mesi fa Andrea Nocera, capo degli ispettori, lasciò perché indagato a Napoli, mentre Francesco Basentini si è dimesso da direttore del Dap – carica alla quale il ministro l’aveva preferito rispetto al pm Di Matteo, secondo quanto dichiarato da quest’ultimo su La7 al conduttore tv Giletti – dopo che i giudici di sorveglianza hanno mandato ai domiciliari oltre 400 detenuti, essendo mancate soluzioni alternative. di Luigi O. Rintallo 

 

- Di Matteo vs Bonafede lo scontro tra rappresentanti delle istituzioni si consuma in televisione di L. O. R.