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27/07/24 ore

POLITICA

Quel “Voto amaro” non solo colpa del Porcellum

In un periodo in cui non si fa altro che parlare di legge elettorale e possibili nuove elezioni, quanto mai illuminante risulta essere la lettura di “Voto amaro” (Il Mulino), l’ultimo puntuale studio riguardante le elezioni del febbraio scorso elaborato da Itanes (Italian National Elections Studies), sul comportamento elettorale e le opinioni politiche degli italiani. di Ermes Antonucci

Lavoro, Madia ha già sbagliato direzione

Questa è la storia di lui, lei e l'altro. “Cara - le avrebbe detto lui - queste tematiche non rientrano nelle mie competenze, è meglio che ti rivolgi al collega”. “Ma - gli avrebbe chiesto lei - non ti occupi tu di lavoro?” Ed egli alla giovane: “No”. di Florence Ursino

Matteo e Angelino divisi nel teatrino (a proposito di Sale, zucchero e caffè)

Per certi aspetti l’annuale capolavoro letterario di Bruno Vespa sta alla libreria come il Cinepanettone sta al grande schermo: è un appuntamento fisso di Natale, genera pudore misto a vergogna negli addetti ai lavori eventualmente sorpresi solo a sfogliarlo, ha il successo garantito di pubblico “nazionalpopolare” (quello che in genere “la politica mi fa schifo e non mi interessa, perché sono tutti ladri, ma il libro di Vespa lo compro per capirci qualcosa”). di Antonio Marulo

Renzi, nelle sabbie mobili della legge elettorale

“Entro l’8 dicembre presenterò una proposta di legge elettorale”. La promessa fatta da Matteo Renzi più di un mese fa, durante la campagna per le primarie del Pd, ancora non è stata soddisfatta. Ma questo non sembra rappresentare un grande problema per il neosegretario democratico, che così ha deciso – in maniera quasi paradossale – di porsi direttamente alla guida del processo di riforma della legge elettorale. di Ermes Antonucci

In Cammino per cambiare, il polo liberale “nascente” inciampa al primo passo

In principio il benvenuto con L’isola che non c’è di Edoardo Bennato; sul finire il saluto con la celebre scena di Toto e Peppino a Milano, mentre domandano “per andare dove dobbiamo andare per dove dobbiamo andare?” a un vigile che risponde “al manicomio vi ci accompagno io”; in mezzo la frase di Sergio Marini della Coldiretti che si chiedeva se “anche noi non abbiamo bisogno di un trattamento sanitario obbligatorio, visto che qui dentro di partiti ce ne sono troppi”. di Antonio Marulo

In Europa il Pd si divide

Il Partito democratico, al di là dello slancio contingente delle primarie e del tentativo di unità con Cuperlo presidente, appare sostanzialmente di nuovo diviso, questa volta non in terre nostrane ma direttamente in Parlamento Europeo. La compagine del Pd si è infatti spaccata sulla votazione ad una risoluzione presentata dalla socialista portoghese Edite Estrela che mirava ad impegnare tutti i 28 stati membri dell’Ue a garantire “il diritto all’aborto sicuro e legale”, oltre che ad attuare una serie di misure efficaci per combattere la violenza sulle donne, la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili e l’omofobia. di Ermes Antonucci