Osservando le modalità con cui verrà realizzata questa chiamata elettronica alle urne, si resta stupiti dal completo rinnegamento dei principi di democrazia diretta e partecipativa che il movimento da sempre pone al centro della propria azione politica. di Ermes Antonucci
In un lungo editoriale sul Sole 24 Ore, pochi giorni fa, Giuliano Amato ha cercato di spiegare perché “non è contro l’Europa votare con nuove regole” e perché, in sostanza, i radicali abbiano torto nel sostenere che esista un vincolo europeo che vieti la modifica della legge elettorale nel periodo precedente alle elezioni. Un tentativo a nostro avviso fallito, ma vediamo perché.
A metà ottobre Silvio Berlusconi annunciava, “per amore dell’Italia”, il suo passo indietro alle prossime elezioni, e lanciava le primarie del Pdl per il 16 dicembre. Da allora molte cose sono cambiate. Mentre il palcoscenico veniva occupato, con ovvie ragioni, da Bersani, Renzi e dagli altri contendenti delle primarie del centrosinistra, l’entusiasmo iniziale all’interno del Pdl ha dovuto inevitabilmente fare i conti con la realtà delle cose.
"Il meglio deve ancora venire": con queste parole sia il Comitato elettorale per Renzi che quello per Bersani hanno accolto la settimana del ballottaggio, quella che si prospetta essere un vero e proprio atto bulimico di informazione politica.
Il punto di arrivo sembra essere un grande partito di certi giudici, che possa incarnare il sogno di una certa magistratura italiana non più in grado di mettere argine alla propria irrefrenabile indole politica. Con il risultato di delineare un centrosinistra ancor più distante dall’affrontare l’auspicata questione liberale.
Se il 70% dei romani crede che tutti i partiti si siano comportati alla stessa maniera nello scandalo della regione Lazio (cioè rubando), o che addirittura l’Idv, il cui segretario regionale è stato arrestato, abbia agito anche meglio dei radicali, gli unici a denunciare la vicenda dei rimborsi elettorali esorbitanti, è evidente che il sistema dell’informazione in Italia ha fallito. E con esso ha fallito quel giornalismo giudiziario, che trova nei faldoni giudiziari la sua ragion d’essere. Abbiamo sottoposto la questione a uno dei principali protagonisti di questo filone. di Ermes Antonucci
- Quel "peccato" su Radio Radicale, Travaglio è poco informato
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