Il dato che più salta all’occhio in queste elezioni regionali siciliane, che hanno visto prevalere il candidato del centrosinistra Rosario Crocetta, è senza dubbio quello dell’astensione record. A votare è andato solo il 47,42% dei siciliani: ciò significa che più della metà degli elettori ha preferito restare a casa, e che il vero partito di maggioranza nell’isola è rappresentato dagli astenuti. Il risultato di una disaffezione verso la politica ormai estrema, in grado di erodere le fondamenta democratiche dell’intero Paese, e sulla quale i partiti non sembrano capaci, ancor prima di porre rimedio, di dedicare la dovuta attenzione. di Ermes Antonucci
Avviso ai naviganti giornalisti del web e non solo. A proposito del Movimento 5 Stelle, si faccia attenzione: si dice «Movimento» non «Partito», «Portavoce» non «Leader», «Attivisti del Movimento a 5 Stelle» non «Grillini». E poi Grillo, se proprio vogliamo dirla tutta, è il Megafono e non il capo.
Ormai è certo: Rosario Crocetta (Pd, Udc, Api e Psi) con il 31% circa vince le elezioni siciliane. Battuto quindi lo schieramento di centro destra, diviso sostanzialmte fra Nello Musumeci (Pdl e Pid) con il 25% e Gianfranco Micciché (Grande Sud, Pds, Fli, Mps) che ha otteuto 15,50%. Successo, in verità atteso alla vigilia, per il grillino Giancarlo Cancelleri (18%).
C’è chi (l’antiberlusconiano in servizio permanente effettivo) ha temuto davvero di perdere la fonte primaria delle proprie fortune; c’è chi (l’elettore del Pdl) ha creduto - terrorizzato - di dover ora scegliere fra Alemanno, Santanché, Mussolini e Polverini; c’è chi (Romano Prodi) ha forse dubitato che le sue doti paranormali da spiritista anni Settanta non fossero più quelle di una volta… e, invece, tutto è filato come previsto dal purosangue Umberto Bossi: "si ritira? Non credo, ha un sacco di processi”.
Domenica 28 ottobre, a quasi tre mesi dalle dimissioni del governatore Raffaele Lombardo, si svolgeranno le elezioni regionali in Sicilia. Elezioni che finora non hanno avuto particolare rilievo in ambito nazionale e sulle quali appare quindi utile tracciare un breve quadro generale. I protagonisti principali nella corsa alla presidenza saranno: Rosario Crocetta (sostenuto da Pd-Udc-Api-Psi), Nello Musumeci (Pdl-La Destra), Giancarlo Cancelleri (Movimento 5 Stelle), Gianfranco Micciché (Grande Sud-Mpa-Fli) e Giovanna Marano (Idv-Sel-Verdi-FdS).
"La serva serve", diceva Totò. E il garante garantisce. Almeno così dovrebbe essere nell’ordine ovvio delle cose. Tuttavia, almeno in Italia, non sempre ciò può essere dato per assunto. C’è bisogno di dimostrarlo concretamente, con i fatti. Ne sa qualcosa Antonello Soro, da quest’anno presidente dell’Autorità Garante per la Privacy, chiamato a dirimere l’ennesima controversia fra Bersani e Renzi nel percorso tortuoso che porta alle primarie del centrosinistra.
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é uscito il N° 118 di Quaderni Radicali "Politica senza idee - La crisi del Partito Democratico" |
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