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04/12/24 ore

EDITORIALI E COMMENTI

L'espulsione di Mastrangeli, tutti i limiti della pseudo-democrazia a 5 stelle

Nonostante le dovute precisazioni, la vicenda di Mastrangeli conferma comunque tutte le ambiguità di fondo sul funzionamento del sistema partecipativo messo in piedi da Grillo e Casaleggio. Se l’obiettivo primario, insomma, è quello di far nascere nei cittadini un interesse per la politica attiva e diretta, gli ultimi segnali (vedi anche l’affluenza alle “quirinarie”) sono molto preoccupanti. di Ermes Antonucci

Pd, base e vertici

Venerdì scorso Stefano Menichini sul quotidiano da lui diretto, Europa, notava che non è strana l’esistenza di un’area, da lui definita “necrofila”, quale quella rappresentata da Travaglio, Padellaro, Flores d’Arcais ecc. Grave e per molti versi inquietante sarebbero il peso che essa ha nel dibattito pubblico e il sostegno di porzioni non marginali del “popolo di centrosinistra” di cui sembra godere. Concordiamodi Danilo Di Matteo

Napolitano, un nuovo Presidente ...

Nella gestione della presente crisi politica il Presidente Napolitano ha rafforzato la linea del novembre 2012: una svolta nella prassi costituzionale (o meglio incostituzionale) seguita e progressivamente consolidata nella storia della prima Repubblica e che rappresenta quindi un fatto politico del massimo rilievo. … di Silvio Pergameno

Quirinarie, storia di un flop occultato

Nelle infuocate ore che accompagnavano l’elezione del presidente della Repubblica, c’è chi si domandava perché Grillo non avesse ancora pubblicato i risultati delle della votazione online con cui il Movimento 5 Stelle ha scelto il suo candidato al Colle. Il motivo del silenzio, ora che il blogger genovese si è deciso a rendere noti i dati (a 8 giorni di distanza dal voto), è assolutamente chiaro. di Ermes Antonucci

Il Pd e lo psicodramma

Più volte, in queste ore, ricorre la parola psicodramma a proposito di ciò che accade nel Pd. Non crediamo si tratti solo di ironia giornalistica, però. di Danilo Di Matteo

Il lascito di Napolitano

Dopo che Romano Prodi si è fermato a 395 voti (anziché i 504 necessari per l’elezione a Presidente della Repubblica), qualcuno fra i commentatori e anche nel PD (come Roberto Giachetti) torna a parlare di una riconferma di Napolitano. Ovviamente l’ipotesi è solo di scuola, perché il Capo dello Stato ha più volte negato di essere disponibile a un reincarico, seppure temporaneo e utile a favorire una decantazione. Eppure, a ben vedere, Napolitano aveva in qualche modo segnalato un percorso e anche dei nomi, che potevano raccogliere il suo testimone. di Luigi O. Rintallo