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27/07/24 ore

POLITICA

Mori: “C’è un giudice a Palermo”

Il Tribunale di Palermo ha assolto il generale dei carabinieri Mario Mori e il colonnello Mauro Obinu dall’imputazione di favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e, in particolare, dall’accusa di aver impedito la cattura del boss Bernardo Provenzano a Mezzojuso nel 1995

Il caso Shalabayeva nel calderone di «Repubblica»

Le circostanze del caso Shalabayeva sono ancora tutte da chiarire, ma a Repubblica la verità sembra non interessare poi così tanto. Prima di tutto, infatti, occorre mantenere alta la mobilitazione dei propri lettori-militanti attraverso piccole dosi quotidiane di demagogia giustizialista. di Ermes Antonucci

Pd, Renzi si mette ai margini

Sembrava che la guerriglia interna tra Matteo Renzi e la dirigenza del Partito Democratico si fosse attenuata, tanto che erano iniziate a circolare notizie di una clamorosa apertura nei confronti del sindaco di Firenze da parte delle massime autorità del partito, e addirittura anche di Massimo D’Alema. L’armonia invece è durata poco.

#Giustiziagiusta, quei referendum di sinistra

Come è noto, nei dodici referendum promossi dai Radicali Italiani è presente un pacchetto di sei quesiti riguardanti il tema della giustizia, o per meglio dire dell’Ingiustizia, che ormai caratterizza drammaticamente il nostro Paese. I referendum per la “giustizia giusta”, lo ricordiamo, si concentrano su cinque problemi fondamentali, vale a dire la responsabilità civile dei magistrati (due quesiti), la separazione delle carriere, l’eliminazione della custodia cautelare, i magistrati fuori ruolo e l’abolizione dell’ergastolo.

Forza Italia risorge dalle ceneri giudiziarie

Di fronte alle ultime vicende giudiziarie, Silvio Berlusconi ha annunciato in pompa magna il ritorno di Forza Italia. Un modo molto semplice per rispondere all’offensiva dei giudici rilanciando la propria leadership all’interno di un partito ancor più leaderistico e padronale.

M5S, Anitori gioca d'anticipo e se ne va

Si allunga la lista delle defezioni all’interno del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle. Ad abbandonare Beppe Grillo, ieri, è stata la senatrice Fabiola Anitori, insofferente della deriva personalistica del movimento (anche se questa, in realtà, si era palesata già prima delle elezioni politiche).