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12/10/24 ore

Carceri, i grillini avulsi dalla realtà


  • Ermes Antonucci

Ignoranti delle ripetute condanne provenienti dai tribunali italiani e soprattutto dalle istituzioni europee per l’indegno sovraffollamento delle carceri, gli esponenti del Movimento 5 Stelle si sono scagliati contro il presidente Napolitano, reo di aver invitato il Parlamento ad affrontare in modo concreto e determinato la grave questione carceraria.

 

In nome del supremo ideale anti-berlusconiano, i grillini hanno lanciato la propria crociata contro “l’amnistia di Napolitano per salvare il Caimano” (tweet del gruppo 5 Stelle alla Camera). Visione condivisa dall’ex capogruppo Riccardo Nuti, per il quale questo “è il primo passo verso l’amnistia a Berlusconi con la scusa di risolvere il sovraffollamento delle carceri”. Anche secondo il portavoce M5S a Montecitorio, Carlo Sibilia, “arrivare ad invocare l’amnistia e l’indulto per salvare B. fa tremare i polsi”.

 

Il deputato Riccardo Fraccaro è dello stesso pensiero: “Napolitano è sotto ricatto del Pdl, proponendo l’indulto o peggio l’amnistia diventa il padrino di un salvacondotto per Berlusconi”. L’escalation continua su questa strada, fino ad arrivare al commento del vicepresidente della Commissione Ambiente Massimo De Rosa, che – seguendo alla lettera i dettami della fede grillina – individua nel messaggio di Napolitano addirittura un segnale della continuità del “patto stato-mafia”.

 

La reazione di Napolitano, da Cracovia, non si è fatta attendere: “Chi pensa che l'amnistia sia un provvedimento pro-Berlusconi se ne frega dei problemi del Paese”. Ma dai grillini subito è giunta una nuova ondata di sparate in salsa anti-berlusconiana: “E' lui che blatera di problemi della gente – ha dichiarato Roberta Lombardi – , che sono la casa, il lavoro, la salute, non l’impunità della casta”.

 

Per i parlamentari del Movimento 5 Stelle, in poche parole, non costituirebbe un problema rilevante il trattamento disumano e degradante di migliaia di detenuti nelle carceri italiane che da anni pone il nostro Paese – come ripete Marco Pannella – in una situazione di sostanziale flagranza criminale contro i diritti umani e lo stato di diritto. Non sarebbe degno di nota, dunque, neanche la condanna stabilita dalla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo nel gennaio scorso, e confermata poi a maggio, in cui si afferma che “rinchiudendo i detenuti in celle troppo piccole l’Italia ha violato ufficialmente i loro diritti, costringendoli a condizioni di vita inaccettabili in un paese civile”.

 

Così come non sarebbe importante – sempre secondo i nostrani grillini, erti a paladini dei poveri cittadini italiani (ma forse sarebbe più giusto dire di alcuni cittadini) – il fatto che sempre la Corte di Strasburgo abbia concesso all’Italia un anno di tempo per trovare una soluzione al sovraffollamento carcerario e introdurre una procedura per risarcire i detenuti che ne sono stati vittime.

 

L’impressione, insomma, è che la tradizionale bandiera dell’anti-berlusconismo – che di rivoluzionario ed innovativo ha ben poco, anzi si colloca in perfetta continuità con le gesta della tanto odiata casta partitica di centrosinistra, ma questo non ditelo ai grillini – abbia ormai del tutto accecato i 5 stelle, fino a renderli completamente avulsi dalla realtà.

 

Che poi a difendere Napolitano dagli attacchi del M5S siano macchine mediatico-politiche come La Repubblica o partiti come il Pd, che mai hanno deciso di dedicare all’emergenza carceraria una minima parte dell’impegno riversato abitualmente nelle proprie periodiche e strumentali campagne di protesta e mobilitazione, tutto ciò non fa altro che sottolineare il livello di farsa ormai raggiunto dal dibattito partitocratico italiano.


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