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27/07/24 ore

MOSTRE

La porta di Dunhuang, le opere di Yang Xianfei al Museo Archeologico di Napoli

Al Museo Archeologico di Napoli (dal 12 al 31 ottobre) c'è una mostra di opere del cinese Yang Xianfei intitolata “La porta di Dunhuang”.“Credevo di trovarvi un artista cinese e invece mi son trovato a guardare un artista occidentale, che sbatte il colore sulla tela con il gusto materico di molti pittori del Novecento” - mi ha detto un amico architetto. Un commento che sentivo su per giù condiviso  da alcuni visitatori. Appare molto diverso, a tutta prima, il giudizio, di tutto rispetto, sull'opera di Yang, di Gao Tianmin, Direttore esecutivo dell'Istituto Belle Arti dell'Accademia Nazionale Cinese della Pittura, che vien riportato nel catalogo. di Adriana Dragoni

IrriducibilMente: l’attività grafica e pittorica di Piergiorgio Welby

Come tutti sappiamo, è materia di studiosi sapere quale e quanto sia il pathos di un artista, proprio perché dall’attento studio della sua biografia si stabilisce quanto ci sia di  immaginato o di realmente travagliato nel contenuto  delle sue opere. Nella mostra che vediamo all’Art Forum Wurth di Capena sull’attività grafica e pittorica di Piergiorgio Welby si esplicita tutto il contrario … di Giovanni Lauricella

“Upward architecture exhibition”, costruire dentro l’ecosistema

All’Interno 14, lo spazio dell’AIAC – Associazione Italiana di Architettura e Critica, viene presentata la mostra di architettura “Upward_architecture exhibition” dello Studio BAGS fondato da Sergio Bianchi ed Elisabetta Staffi, in pratica una sintesi delle peculiarità della ricerca svolta. di Giovanni Lauricella

Pat O’Neill, Solo Show

Chappaqua, Love-ins, The Born Losers, The Fat Spy, The Happening, Riot on Sunset Strip sono alcuni film  cult americani fatti prima del ’68 che rivelano il clima che si respirava tra i film maker di quel tempo, della California hippies, che sono il contesto per capire le origini di Pat O’Neill. di Giovanni Lauricella

Peter Cook, Floating Ideas alla Royal Academy of Arts

L’architetto inglese, Peter Cook (Southend, 1936), ha dato con il suo pensiero il più possente propellente che il dopoguerra abbia mai avuto per uscire dal tunnel nel quale il mondo si era cacciato con il più disastroso dei conflitti mai perpetrato dal genere umano. Una sciagura che con la ricostruzione ha paradossalmente causato una euforica percezione del futuro migliore al punto da far stimolare la fantasia di numerosi scrittori che si trovarono con la fantascienza a inventare un mondo nuovo che sarà il tema predominante di quegli anni ’50 e che a tutt’oggi ne percepiamo l’onda lunga. di Giovanni Lauricella

Sabaudia, la metafisica Paola Pavone al Museo Emilio Greco

A Sabaudia, al Museo Emilio Greco, dal 19 al 25 luglio turisti e residenti hanno potuto ammirare l’interessante mostra di Paola Pavone. Tarantina di nascita, da molti anni vive e lavora a Roma dove nel 2006 cominciò a frequentare corsi di pittura popolare (UPTER). di Giovanna D’Arbitrio

Scultura Buddhista Giapponese alle Scuderie del Quirinale

Nelle prestigiose sale delle Scuderie del Quirinale abbiamo in questi giorni una tra le più importanti mostre d’arte antica non italiana mai realizzate a Roma. Per la prima volta il Giappone ha dato la disponibilità ad esporre fuori dai suoi confini nazionali statue che nemmeno nello stesso Giappone è possibile vedere con facilità, in quanto opere d’arte allocate in templi sacri, luoghi di preghiera per giunta poco illuminati. di Giovanni Lauricella

L’oro del Mediterraneo, la mostra di reperti archeologici dall'Italia in Cina

Partono i bastimenti per terre assai lontane...vanno nella lontana Cina. In realtà oggi sono aerei cargo.  E portano un carico di...? oro. “L'oro del Mediterraneo” è il titolo della mostra dei reperti archeologici che sono partiti dall'Italia verso quel lontano paese. Un mezzo per far vedere in oriente le meraviglie della nostra arte. Per stimolare e dirottare il turismo verso le nostre parti. Sperando che i cinesi non ci copino ancora e non ci inondino poi di greche statue di plastica a basso prezzo. di Rino Gand

Roma Pop City ’60 – ‘67

100 opere esposte al MACRO rievocano un periodo di Roma disastroso. Si veniva con le ossa rotte dal più grosso conflitto mondiale mai affrontato prima, da cui gli italiani uscirono sconfitti e con strascichi di guerra civile malamente assopiti. Molti furono gli artisti che vollero rompere definitivamente con il passato, portando agli estremi quella che da Hitler fu definita come “arte degenerata”, per impattare violentemente sulla società allo scopo di imporre un cambiamento radicale, che doveva  evitarle di ricadere in errori del passato proponendo come antidoto la libertà estrema. di Giovanni Lauricella

Crush manifesto globale al Vittoriano di Roma

Nel Complesso del Vittoriano assistiamo ad un classico dell’arte contemporanea: le disfunzioni della società del mondo capitalistico occidentale vengono per l’ennesima volta messe alla gogna - in quanto fonte di consumismo perverso che porta alla rovina - mediante linguaggi artistici consolidati quali il ready-made inteso come riciclo e la pop art. Un classico, come per l’appunto dice Vittorio Sgarbi nel suo scritto di presentazione della mostra, anche se l’intento è spiegato con troppa generosità intellettuale. di Giovanni Lauricella

ExPATRiE, Igino De Luca all’Acquario Romano

Una camera in più per il figlio o i figli che verranno, preoccupazione di ogni famiglia che ha il progetto di una vita migliore; il desiderio universale che unisce tutti gli abitanti della terra da quando l’evoluzione della specie umana è approdata alle costruzioni: un  simile fenomeno globale è contraddetto solo in sperdute zone del mondo da forme residuali di vita appartenente a un uomo primitivo che non  sente ancora la necessità di avere un ambito privato e intimo. di Giovanni Lauricella

Appunti sulla nascita della Repubblica Italiana

Alla Casa della Memoria la mostra "2 giugno 1946 – Appunti sulla nascita della Repubblica" intende commemorare il periodo che precedette e seguì il referendum e la successiva affermazione repubblicana dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, con testimonianze ricavate da quotidiani e riviste d’epoca: evento encomiabile proprio per l’importanza del periodo che tratta, uno tra i fondamentali dalla storia della nazione. di Giovanni Lauricella

David Maljković, “All Day All Year”

Se tutto questo vi sembra scontato, nulla lo è a Roma nella galleria T293, dove l’acuto artista David Maljković ricostruisce a modo suo un concettuale studio di artista, dando peraltro alla mostra (che con lo studio stesso coincide e si identifica) un nome che sembra ispirato alla quotidianità più consueta nonché all’impegno totale che l’arte esige: “All Day All Year”. di Giovanni Lauricella

Benjie Basili Morris allo studio-museo di Luigi Ontani

Sembra un gioco, ma Benjie Basili Morris  espone a Roma in una personale che ricorda molto ''Ander Senno Sogno'', fatta nel 2013 da Luigi Ontani al museo Hendrik Christian Andersen - tra l’altro da me recensita proprio tra le pagine di Agenzia Radicale -  con la differenza che in questo caso l’artista in questione è Benjie che ha collocato le opere fra quelle di Ontani. Il risultato è un surplus di giocosa inventiva. di Giovanni Lauricella

Anatomy of Restlessness

Anatomy of Restlessness (Anatomia dell’irrequietezza) è il titolo della mostra, che probabilmente si rifà al libro di Bruce Charles Chatwin  (Sheffield, 13 maggio 1940 - Nizza, 18 gennaio 1989), scrittore viaggiatorebritannico ossessionato dalla ricerca di non comuni aspetti psicologici della natura umana e delle cose,sul tema del viaggio, della scoperta, dello studio storico e sociale dell'uomo,contemplando anche il nomadismo e le implicazioni del possesso dell’opera d’arte. di Giovanni Lauricella