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09/05/24 ore

CINEMA

Tre Piani, di Nanni Moretti. Dal libro di Eshkol Nevo al film

Presentato in concorso alla 74ª edizione del Festival di Cannes, Tre Piani di Nanni Moretti, è tratto dal romanzo omonimo dello scrittore israeliano Eshkol Nevo. A parte i nomi dei protagonisti che sono diversi, il film nel complesso si attiene alla trama del libro, raccontando le storie di tre famiglie che abitano nella stessa palazzina...

Le prime scene mostrano un incidente stradale causato dal giovane Andrea (Alessandro Sperduti) che abita al terzo piano di una palazzina con i genitori, Dora (Margherita Buy) e Vittorio (Nanni Moretti), entrambi giudici. In effetti un notte il ragazzo, ubriaco, investe e uccide una donna. Sconvolto, chiede ai genitori di fargli evitare il carcere, ma Vittorio decide che sia giusto farlo condannare, costringendo Dora a scegliere tra lui e il figlio... di Giovanna D’Arbitrio

Il silenzio grande, di Alessandro Gassmann. Tra silenzi in famiglia, realtà e fantasia

Dopo aver diretto con successo l’omonimo testo (Il silenzio grande) di Maurizio De Giovanni a teatro, Alessandro Gassmann ne propone ora la versione cinematografica in cui il tema rimane sempre quello dei rapporti familiari e del tempo che passa in una villa dove le vite dei personaggi scorrono e mutano negli anni. di Giovanna D’Arbitrio

Qui Rido Io, di Mario Martone. La Napoli di Eduardo Scarpetta

Presentato in concorso alla 78ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, Qui Rido Io, di Mario Martone, è centrato sul personaggio di Eduardo Scarpetta, famoso commediografo e attore nella Napoli della Bella Époque. Fin dalle prime scene Scarpetta (Toni Servillo) viene mostrato in scena mentre recita la sua commedia Miseria e Nobiltà, quando è già al culmine del suo successo. Complicata appare in verità la sua vita che si barcamena tra teatro e una famiglia “molto allargata” fatta di mogli, amanti, figli legittimi e illegittimi molti dei quali recitavano con lui in teatro. di Giovanna D’Arbitrio

La Ragazza con il Braccialetto, di Stéphane Demoustier. Un courtroom drama che sollecita riflessioni

La Ragazza con il Braccialetto (La fille au bracelet),di  Stéphan Demoustier, ha ottenuto 2 candidature e vinto 1 premio ai Cesar, 2 candidature e vinto 1 premio ai Lumiere Awards. Il film narra la storia Lisa (Melissa Guers) che ha 18 anni e un braccialetto elettronico alla caviglia, dispositivo che gli imputati agli arresti domiciliari devono indossare. Accusata di aver ucciso la sua migliore amica, attende il processo a casa dei genitori, Bruno (Roschdy Zem) e Céline (Chiara Mastroianni), che cercano di aiutarla, tra accuse e difese, confessioni e testimonianze in tribunale che rivelano la sua vita intima e rendono difficile la ricerca della verità. di Giovanna D’Arbitrio

Zero Contact, di Rick Dugdale. NFT, fenomeno in crescita

Zero Contact, di Rick Dugdale, produttore americano al suo esordio come regista, è stato girato interamente online usando Zoom durante il lockdown per la pandemia. Il film sarà lanciato nel mondo dei Non Fungible Token (NFT) utilizzando la nuova piattaforma Vuele, nata per iniziativa dell’azienda Fintech Currencyworks e di Enderby Entertainment. di Giovanna D’Arbitrio

Che cosa resta della rivoluzione, di Judith Davis. Riflessioni sulla generazione del ‘68

Che cosa resta della Rivoluzione, (Tout ce qu'il me reste de la révolution), film d’esordio di Judith Davis, basato sulla piece teatrale L’avantage du doute, narra la storia diAngele che rimpiange il tramonto degli ideali del '68. Urbanista trentenne sottopagata e sfruttata, figlia di genitori sessantottini, Angele vuole ancora lottare per quel “mondo migliore “ a cui essi aspiravano, ma che poi non hanno saputo difendere: incolpa la generazione del ’68 che ha abbandonato la lotta per una società più giusta e che ora sopravvive intrappolata nella nostalgia del passato, indifferente ai problemi dei giovani… di Giovanna D’Arbitrio