On. Delrio, ci siamo incontrati nel 2012 all'Università Bocconi di Milano, quando Lei era ancora sindaco di Reggio Emilia, durante una conferenza organizzata da Science for Peace del Prof. Umberto Veronesi. In quell'occasione, abbiamo avuto modo di parlare assieme del problema dell'immigrazione in Italia e Lei accettò di scrivere una prefazione a un mio libro per l'infanzia, La mia scuola è il mondo (Ed. Melagrana, 2013), che tratta il tema dell'integrazione, e per questo motivo le sono ancora grata... di Anna Mahjar-Barducci
Alla fine di agosto 2019, quando si vara l’accordo tra M5S e PD di sostegno al secondo governo Conte, gli osservatori si interrogavano su quale delle due forze politiche avrebbe assorbito o condizionato l’altra. Cinque mesi fa, Matteo Renzi non aveva ancora condotto a termine la scissione di Italia Viva e, pertanto, si era portati a credere che i più esposti a un ridimensionamento dei propri spazi sarebbero stati i pentastellati. Oggi, la situazione risulta alquanto più problematica e si vanno delineando scenari che accentuano i rischi sia della frammentazione e sia dell’arretramento complessivo del Paese. di Luigi O. Rintallo
Abbiamo per la prima volta a Roma al Complesso del Vittoriano Julien Friedler, artista poliedrico che è anche psicologo filosofo e letterato, con una personale di venti recenti opere in grande formato: dipinti e installazioni evocative di una concezione intima, spirituale, vicina a tradizioni fantastiche come quella dei mascheroni che si possono vedere nella sua terra di origine, in Belgio, per il carnevale. di Giovanni Lauricella
L'obiettivo è prima di tutto culturale: cambiare il modo di parlare del tema. Poi, va modificato l'approccio concreto. Magari con proposte non necessariamente rivoluzionarie, tanto meno velleitarie, che non tendono a modificare integralmente il quadro vigente. Piccoli passi, come inizio di un lungo cammino, isparati all'accoglienza regolata e organizzata.
Inventore del genere che lo rese immortale, ne compose più di 100. Tra le altre, La belle Helene e Barbablù. Ma anche l'Orfeo all’Inferno, che si conclude con il travolgente Galop, divenuto poi a metà ‘800 celeberrimo sulle scene del Lido parigino come Can Can. di Vincenzo Basile
Arrestato nell'aprile 2016 con l'accusa di spionaggio, mentre si trovava in Iran per un convegno medico, Ahmadreza Djalali, dopo la sentenza di condanna a morte aveva ammesso di essere una spia. La confessione, trasmessa in televisione lo scorso fine settimana, aveva destato parecchi dubbi, che oggi potrebbero aver trovato una conferma, ma con qualche complicazione in più per il diretto interessato.
In un noto spot pubblicitario c’era l’uomo che nella piantagione mangiava il frutto maturo e dava il suo responso, per ovvi motivi, a lieto fine: “ha detto Sì”. Anche nel M5S c’è chi fa la verifica sulla bontà dei frutti della fantomatica democrazia del click, ma non sempre va tutto bene; per cui l’uomo preposto, un tempo megafono, interviene e dice No, in virtù di una “prerogativa” che riserva al garante il diritto di fare e disfare decidendo per tutti, in nome e per conto – si presume (anche perché lui ci mette solo la faccia) - della Casaleggio & Associati. di Antonio Marulo
“Assicurazioni, Europa e Mezzogiorno per una economia solidale” è il tema del convegno, che si è tenuto nell'Istituto di Cultura Meridionale nei giorni scorsi e la cui finalità era la promozione di una cultura volta a sottolineare la centralità dell'uomo e dell'ambiente in cui vive. di Adriana Dragoni
Della parola emergenza spesso si abusa. Di emergenza troppo spesso si “campa”. Grazie all’emergenza non poche volte ci si approfitta per delinquere (vedi ultime inchieste giudiziarie sulle cooperative a Roma). Ma questa volta, relativamente all’immigrazione dalle coste del Nord Africa, l’emergenza è reale e la situazione pare stia davvero sfuggendo di mano. L’Italia appare sola, mentre l’Europa una volta di più dimostra la sua disunione, in piena èra di “cattiveria” globale, dove ciascuno guarda al proprio orticello e va per la sua strada. Ne discute Giuseppe Rippa, con Antonio Marulo, in Maledetta Politica.
Da molto tempo ormai la polemica fra Turchi e Armeni (non solo fra i governanti dei due paesi ma anche fra gli storici e più in generale fra gli intellettuali) si è focalizzata su una sola questione: se sia legittimo l’uso del termine genocidio a proposito della politica messa in atto dallo Stato Turco di cui fu vittima il popolo armeno... di Gianfranco Spadaccia
Prendiamo atto che oggi continua ad essere oggettivamente impedito dal Regime qualsiasi dibattito, sia sulle violazioni in corso in tema di giustizia, che di quelle che si stanno spudoratamente programmando in tema di riforma della legge elettorale.