Tutti i giorni, dai tempi di Omero, salta su qualcuno a dire che l'arte deve dare li buon esempio, e lo dice con l'aria di chi ha avuto una pensata portentosa. L'ultimo è stato li procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, a proposito del ragazzo che con la mano ha mimato una pistola puntata su Giorgia Meloni. Colpa del rap e delle serie tv piene di armi e sparatorie, ha detto Gratteri, e se “… in un film di un’ora non ci sono cinque minuti dove un insegnante, un poliziotto, un carabiniere, un finanziere, un prete, un magistrato allora quella non è arte”…. di Mattia Feltri (da La Stampa)
La morte di Alexei Navalny in una prigione russa situata sul terreno permafrost (perennemente gelato) oltre il circolo polare artico è stata scioccante ma prevista. Nel mio primo articolo per MEMRI nel 2021, ho concluso che la probabilità che Navalny fosse prigioniero a vita (almeno durante la vita del presidente russo Vladimir Putin) superava di gran lunga la probabilità che diventasse presidente della Russia.[1] Questa morte – non la prima e certamente l’ultima nella Russia di Putin – è una buona occasione per affrontare la natura mutevole dell’attuale regime russo, che si è evoluto da un sistema politico apparentemente liberale in un ordine autoritario repressivo sotto la stessa persona – Vladimir Putin… Vladislav L. Inozemtsev* (da Memri)
Le informazioni sui presunti flussi di denaro riservati dal Qatar per Benjamin Netanyahu, in maniera un po’ sotterranea, circolavano già. Eppure dopo il 7 ottobre stanno assumendo una rilevanza diversa e l’aggiungersi di dettagli sempre più precisi non fa che aumentare la pressione sul primo ministro di Israele. «Questa vicenda inizia a diventare una tempesta politica», osserva Yigal Carmon, ex consigliere per l’antiterrorismo dei premier Yitzhak Rabin e Yitzhak Shamir. «Può portare alla caduta di Netanyahu»… di Federico Fubini (da Corriere della Sera)
Prima degli attacchi di Hamas del 7 ottobre, Israele sembrava essere in procinto di trovare un accordo di pace con i sauditi, grazie alla mediazione americana. Ma adesso, viene da chiedersi che impatto avrà la guerra a Gaza sui legami con i paesi arabi costruiti negli ultimi anni: ne usciranno intatti o compromessi? Ha provato a rispondere la giornalista e scrittrice italo-marocchina Anna Mahjar-Barducci: fondatrice nel 2006 a Roma dell’Associazione Arabi Democratici Liberali, negli anni ha collaborato con diverse testate italiane (Il Foglio, Il Riformista, Italia Oggi) e straniere (Haaretz, The Daily Star, Maroc Diplomatique). Da anni vive a Gerusalemme, dove è ricercatrice del MEMRI (Middle East Media Research Institute)... di Nathan Greppi (da Mosaico-Cem)
Dalla Roma di “Mafia capitale” alla Milano del “Consorzio” che avrebbe unificato le cosche storiche di cosa nostra, ‘ndrangheta e camorra. Visioni di pubblici ministeri e direzioni antimafia che finiscono con il vedere metaforiche lupare ovunque, con un radar così ossessivamente puntato in una sola e univoca direzione, tanto da finire sconfessati dalle ordinanze e sentenze dei giudici… di Tiziana Maiolo (da il Dubbio)
Gli aiuti internazionali hanno un impatto disastroso sui paesi africani e perpetuano le dittature, che sono la principale causa dei problemi dell'Africa. di Anna Mahjar-Barducci (da Ynetnews)