Nel 1767 una ragazza di soli 14 anni scrisse di suo pugno l’intera Meghillà di Ester (un brano della Bibbia che si legge in occasione delle Festività di Purim e che racconta le vicende del popolo ebraico nella Persia di Assuero, 5 secoli prima dell’Era Cristiana). Un’impresa non facile già per un adulto perfino ai nostri tempi, figuriamoci per una ragazzina così giovane, rinchiusa in un misero ghetto, come quello di Roma, e per di più in un periodo nel quale quasi la totalità delle donne nel mondo era analfabeta… di Elena Lattes
Dribblando la trita campagna denigratoria sull'ex capitale del Sud, si può dire che il tema Napoli suscita notevole interesse sia in televisione, che nel cinema come in teatro. Non possiamo definirla una moda dunque. Perché non sembravano suggerite da una moda la lunghissima trasmissione TV su Rai 1 di Alberto Angela “Stanotte a Napoli” (il 25 del mese scorso), e la mostra a Capodimonte, ideata dal direttore Sylvain Bellenger “Napoli. Napoli di lava, porcellana e musica”, chiusa dopo essere stata con successo per due anni in cartellone. di Adriana Dragoni
Non esistono i geni, esistono le idee geniali - mi disse qualcuno. Infatti, colui al quale capita di avere un'idea geniale generalmente è creduto il suo creatore, ma in verità le Muse gli hanno messo in testa soltanto una debole fiammella alla quale lui, che non è un genio, deve dare sostanza, prova e verità.
Avere un'idea geniale significa soprattutto dover faticare tanto da sembrare un po' tonto, perché quest'idea esige di essere concentrato esclusivamente su di essa. Per non parlare di quelli che non vogliono accettare che tu, pur essendo fuori dal loro giro, hai prodotto qualcosa d'importante, e contrastano la diffusione della tua faticata idea. E per non parlare del plagio, che è una vigliacca azione delinquenziale, un vero ladrocinio, di cui si può essere vittima… di Adriana Dragoni
Da un po’ di tempo notiamo “il nuovo che avanza”: una frase che era la speranza negli anni ’60, quando si pensava di cambiare tutto e subito, con il risultato dello scontro sociale culminato negli anni di piombo, da cui a malapena tentiamo di uscire nonostante qualche strascico di estradizione ancora in corso. La recente ventata populista ha creato delle novità che si sono tradotte in opere pubbliche di dubbio valore che hanno scatenato l’indignazione della gente e di molti addetti ai lavori. Cito ad esempio l’articolo di Massimiliano Antonelli comparso su Artribune su alcune sculture e in particolare su una gigantesca porchetta in pietra apparsa nell’antico centro storico grazie a “Piazze romane”, progetto dell’amministrazione capitolina, disapprovazione che mi trova completamente d’accordo… di Giovanni Lauricella
Il dramma della pandemia offre spunti di riflessione che gli organizzatori di Sfera tentano di materializzare in alcuni video dove si ascoltano vari brevi interventi da parte di filosofi, intellettuali, scrittori e artisti, italiani e di altre nazionalità, ben accompagnati dalle opere artistiche di Emanuela Fiorelli e Paolo Radi. di Giovanni Lauricella
Alcuni anni fa recensii una mostra di Dino Ignani intitolata “Vernissage” dove venivano riportati i momenti salienti delle inaugurazioni delle mostre che fino a pochi mesi fa, prima del virus, occupavano il palcoscenico romano. Ricordi solenni che spesso si concludevano con delle festicciole dove il buffet faceva da attrazione principale al punto da togliere alla mostra che lo ospitava buona parte dell’attenzione dovuta. Cosa che l’acuto obiettivo di Dino Ignani ha saputo cogliere con molta sagacia che in particolare trattava il tema del rapporto dello spettatore con l’opera d’arte… di Giovanni Lauricella