Mi capitò, tempo fa, di proporre di avvicinare il nome di Napoli agli affreschi, detti pompeiani o romani, che sono stati scoperti nell'hinterland napoletano e che l'eruzione del Vesuvio del 79 d. C., coprendoli, ci ha conservato. Infatti, ragionavo, all'epoca si dipingevano a Neapolis affreschi dello stesso tipo. Non trovai facili assensi; anzi mi fu detto che queste pitture si devono chiamare romane perché a Roma convenivano gli artisti e da Roma la civiltà artistica si è poi diffusa. di Adriana Dragoni
Clementina Gily, professore di Estetica e di Educazione all’Immagine della Federico II, presentando giorni fa a Napoli, alla Fondazione Pellegrini Pignatelli, il suo libro "La didattica della bellezza", osservava che le tendenze artistiche d’oggi, essendo deboli e tante, disorientano i critici. I quali, aggiungo, non volendo mostrare il loro disorientamento, lo nascondono con un discorso complicato ed ermetico, da cui non si capisca un granché. di Adriana Dragoni
Dopo il successo (e le polemiche) delle precedenti esibizioni in Italia, torna a Roma "Body Worlds", la mostra dedicata alle creazioni del Dr. Gunther Von Hagens, una rassegna di straordinarie preparazioni anatomiche che dal 1995 - anno del suo debutto a Tokio - ad oggi ha attirato ed emozionato oltre 40 milioni di visitatori in tutto il mondo, 500.000 dei quali solo nel nostro paese tra Roma, Napoli, Milano e Bologna. di Gianni Cabotti
Puoi conoscere l’arte direttamente, incontrare l’artista ed entrare in contatto con il suo mondo. Esiste un modo per farlo, a Roma, accedendo all’Openstudio della pittrice Laura Grosso. Diventa così possibile scoprire qual è il luogo in cui l’opera prende forma, in cui l’ispirazione diventa qualcosa, un prodotto unico, venuto fuori dal lavoro creativo di mani che sanno fondere fantasia e invenzione, capacità e condivisione. di Francesca Pisano
Varcare la porta di ingresso di un luogo poetico, avere la sensazione di entrare a far parte di un’armonia raffinata e serena. E’ questa la prima percezione che può incontrare il viaggiatore che vagando per il centro della città di Roma viene attratto dalle luci e i colori che la vetrina riflette. Si tratta della Boutique d’arte Studio-9 situata in vicolo della Moretta n. 9 a Roma.
Dopo anni di attese giudiziarie ecco la clamorosa sentenza sul grave degrado che minaccia l’esistenza di Palazzo Penne: il reato non sussiste! È questo infatti lo sconcertante risultato del processo penale contro le istituzioni pubbliche ( Regione Campania e Università Orientale) accusate del mancato restauro e quindi del procurato degrado (ex art. 733 c.p.) ai danni del famoso Palazzo del 1400 situato nel cuore del centro storico di Napoli. di Marcello Mottola