Non esistono i geni, esistono le idee geniali - mi disse qualcuno. Infatti, colui al quale capita di avere un'idea geniale generalmente è creduto il suo creatore, ma in verità le Muse gli hanno messo in testa soltanto una debole fiammella alla quale lui, che non è un genio, deve dare sostanza, prova e verità.
Avere un'idea geniale significa soprattutto dover faticare tanto da sembrare un po' tonto, perché quest'idea esige di essere concentrato esclusivamente su di essa. Per non parlare di quelli che non vogliono accettare che tu, pur essendo fuori dal loro giro, hai prodotto qualcosa d'importante, e contrastano la diffusione della tua faticata idea. E per non parlare del plagio, che è una vigliacca azione delinquenziale, un vero ladrocinio, di cui si può essere vittima… di Adriana Dragoni
Da un po’ di tempo notiamo “il nuovo che avanza”: una frase che era la speranza negli anni ’60, quando si pensava di cambiare tutto e subito, con il risultato dello scontro sociale culminato negli anni di piombo, da cui a malapena tentiamo di uscire nonostante qualche strascico di estradizione ancora in corso. La recente ventata populista ha creato delle novità che si sono tradotte in opere pubbliche di dubbio valore che hanno scatenato l’indignazione della gente e di molti addetti ai lavori. Cito ad esempio l’articolo di Massimiliano Antonelli comparso su Artribune su alcune sculture e in particolare su una gigantesca porchetta in pietra apparsa nell’antico centro storico grazie a “Piazze romane”, progetto dell’amministrazione capitolina, disapprovazione che mi trova completamente d’accordo… di Giovanni Lauricella
Il dramma della pandemia offre spunti di riflessione che gli organizzatori di Sfera tentano di materializzare in alcuni video dove si ascoltano vari brevi interventi da parte di filosofi, intellettuali, scrittori e artisti, italiani e di altre nazionalità, ben accompagnati dalle opere artistiche di Emanuela Fiorelli e Paolo Radi. di Giovanni Lauricella
Alcuni anni fa recensii una mostra di Dino Ignani intitolata “Vernissage” dove venivano riportati i momenti salienti delle inaugurazioni delle mostre che fino a pochi mesi fa, prima del virus, occupavano il palcoscenico romano. Ricordi solenni che spesso si concludevano con delle festicciole dove il buffet faceva da attrazione principale al punto da togliere alla mostra che lo ospitava buona parte dell’attenzione dovuta. Cosa che l’acuto obiettivo di Dino Ignani ha saputo cogliere con molta sagacia che in particolare trattava il tema del rapporto dello spettatore con l’opera d’arte… di Giovanni Lauricella
L’opera di Turcato è stata spesso caratterizzata dalla sua viva curiosità per scienza e tecnologia e dalle visioni che i suoi numerosi viaggi gli offrivano, ispirando in modo diretto il suo lavoro. La sua produzione artistica è costellata di esempi, che corroborano questa affermazione. di Ettore Caruso (Direttore dell’Archivio Turcato Sintesi)
Una tra le conseguenze culturali della pandemia è l’attenzione alla salubrità degli ambienti chiusi e in particolare della casa che, come a non smentirsi, anche in questo caso, l’abitabilità necessaria è un altro punto dolente su cui non abbiamo alcuna conoscenza delle problematiche infettive da cui salvaguardarsi. Il caso è stato messo all’attenzione di tutti dal noto architetto Massimiliano Fuksas con una lettera inviata al Presidente della Repubblica, redatta insieme a medici, ricercatori e informatici. Una lettera che sollecita l’adeguamento progettuale delle abitazioni rispetto a contagi infettivi. Per quello che si è potuto notare nel panorama politico, gli unici che hanno ingaggiato una lotta in merito sono stati i radicali, che hanno denunciato il rischio di contrarre il Covid 19 in carcere per le disumane condizioni a tutti note. di Giovanni Lauricella