Negli ambienti giornalistici sono genericamente note come marchette. Quella però in uso nella Regione Emilia Romagna è un po’ diversa, fatta con tutti i crismi dell’ufficialità e tanto di fattura: il politico di turno conclude un accordo con un’emittente televisiva locale per una “comparsata” in un talk show o per un’intervista, in cambio paga una somma di denaro regolarmente registrata, secondo un tariffario ben definito. Il tutto è fatto rigorosamente con soldi pubblici.
La solida ed inamovibile linea scalfariana a sostegno del presidente Napolitano nella vicenda della trattativa Stato-mafia sembra perdere consenso all’interno del vasto, e ormai contraddittorio, universo di 'Repubblica'.
L’eurodeputata Sonia Alfano sul suo sito ha prontamente ripreso un articolo del fondatore di Antimafia Duemila Giorgio Bongiovanni in cui si difendono i due parlamentari andati nelle carceri per incontrare i boss. Nell’articolo si riporta l’art. 67 dell’ordinamento penitenziario che disciplina la visita agli istituti, elencando i soggetti che possono accedervi senza autorizzazione, e si fa notare come Sonia Alfano e Giuseppe Lumia siano entrati “nell’esercizio delle proprie prerogative parlamentari”.
Fa discutere la decisione dell’europarlamentare Sonia Alfano (Idv) e del senatore Giuseppe Lumia (Pd) di visitare alcuni boss della mafia in carcere, detenuti in regime di 41bis. I due parlamentari, secondo quanto svelato dal Corriere della Sera, da fine maggio avrebbero tenuto una serie di colloqui con Bernardo Provenzano, storico boss corleonese, Francesco Bidognetti, capo dei Casalesi, e Antonino Cinà, il medico di Riina ed ora imputato per la presunta trattativa Stato-mafia, mentre sarebbe fallito il tentativo di incontrare Filippo Graviano, uno dei capi di Cosa Nostra.
Beppe Grillo è tornato ad attaccare il presidente Napolitano. Ovviamente ciò che qui si sostiene è l’assoluta legittimità di avanzare critiche nei confronti delle figure istituzionali, anche le più autorevoli, come appunto quella del presidente della Repubblica. Se c’è una cosa su cui Grillo, Travaglio e Co. hanno infatti ragione, pur smentendosi nella prassi, è che “Napolitano non è il Papa”. di Ermes Antonucci
Amnistia?, per carità, ci vuole ben altro per risolvere la questione giustizia nel nostro paese. Questa più o meno è la risposta che i radicali si sentono dire da più parti quando chiedono un’azione immediata per risolvere l’inumana condizione delle carceri e interrompere lo stillicidio di suicidi di detenuti e di guardie penitenziarie. Bene. Il Parlamento ha chiuso i battenti e di questo "ben altro" non si vede l'ombra.
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