Dopo tre mesi di tregua dalle ostilità, lampi di guerra tornano ad infiammare l’est della Repubblica Democratica del Congo. I ribelli dell'M23 (acronimo di 23 marzo, data in cui fu siglato, nel 2009, tra i ribelli e il governo congolese un accordo, secondo i primi mai rispettato) hanno ripreso seminare il terrore, costringendo decina di migliaia di civili ad abbandonare le proprie terre per cercare riparo altrove.
Il Wietpas, quella proibizione che il leader conservatore olandese Geert Wilders volle a tutti i costi per fronteggiare i "viaggi dello sballo" degli europei non orange verso i Paesi Bassi, sarà abolito: i 220 coffee-shop di Amsterdam, e il restante migliaio circa sparpagliato per il resto dell'Olanda, resteranno dunque aperti anche ai non residenti. Ogni anno, secondo uno studio commissionato dal governo olandese, sono circa 1,5 milioni gli stranieri che si recano in Olanda per gustare le prelibatezze dei coffee-shop.
Chi davvero contava di vedere presto le donne salire ai vertici almeno della Chiesa d’Inghilterra sarà costretto a smaltire la delusione. Il Sinodo generale non ha infatti approvato – per un pugno di voti - la proposta di ordinazione delle donne vescovo. Ad essere decisiva in negativo è stata la componente laica del Sinodo.
Il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan ha detto che Ankara valuterà se introdurre la pena di morte per crimini terroristici, un decennio dopo aver abolito la pratica. "L'autorità (di perdonare un assassino) appartiene alla famiglia della vittima, non a noi", per questo c'è "bisogno di effettuare i necessari aggiustamenti e rivedere la propria posizione" - ha detto Erdogan, citato dall’agenzia di stampa Anatolia - considerato che la pena di morte esiste in Cina, Giappone, Russia e Stati Uniti".
Four more Years! Barack Obama in foto abbraccia la moglie. Così, un tweet diventa l’istantanea delle elezioni che confermano alla Casa Bianca il presidente afroamericano. L’America ha dunque scelto il suo nuovo presidente e diversamente dalle previsioni non c’è stato il testa a testa previsto. La vittoria è stata infatti un po’ più ampia in termini di grandi elettori che si conquistano Stato per Stato attraverso un complicato sistema elettorale, mentre è stato confermato un sostanziale pareggio sul voto popolare.
L'11 luglio scorso la Duma (camera bassa del parlamento russo) ha approvato una legge, con 242 voti favorevoli, per limitare ed intensificare i controlli sulla rete; la legge, in vigore dal 1° novembre, vorrebbe colpire quei siti che distribuiscono immagini pedo-pornografiche o violente.
Nel complesso la sfida tra i sue candidati nella corsa alla Casa Bianca – dall’esito ancora incerto – si è concretizzata nei tre tanto discussi confronti televisivi. Duelli nei quali, più che i contenuti delle proposte politiche, sembra aver svolto un ruolo centrale la capacità di presentare le proprie iniziative, di tener elegantemente testa all’avversario, di trasmettere un’immagine affidabile di se stessi, in poche parole la comunicazione politica in senso lato.
Continua a tuonare il cielo siriano. Nelle scorse settimane l’esercito ha incominciato a servirsi dell’aviazione per attaccare le roccaforti ribelli e proprio ieri, secondo quanto riferito dagli attivisti, un aereo avrebbe lasciato cadere una bomba sulla capitale siriana, per la prima volta dall’inizio del conflitto.
1944. Dopo anni di indifferenza, finalmente qualcuno comincia a muoversi per cercare di fermare il genocidio nazista. Grazie all'intervento del Ministro del Tesoro statunitense Morgenthau, viene creato il War Refugee Board (Ente per i Rifugiati di guerra) che, dopo diversi tentativi diplomatici, lancia una vasta iniziativa di salvataggio degli ebrei ancora presenti in Ungheria.
Plausi in Italia, proteste in India per la decisione della Ferrari di correre il Gran premio nel paese asiatico con la bandiera della Marina militare italiana esposta in segno di solidarietà per i due marò prigionieri in territorio indiano dal 19 febbraio scorso per l'omicidio di due pescatori scambiati per pirati a largo delle coste del Kerala.
Con 325 no, 300 sì e 49 astenuti si è conclusa la sessione plenaria del parlamento europeo riguardo alla nomina per il direttorio della Banca centrale europea di Yves Mersch. Un veto simbolico, quello che ha visto bocciare la candidatura del governatore della banca centrale lussemburghese, scaturito dall'assenza di donne nell’esecutivo: Mersch sarebbe infatti il sesto uomo nel comitato esecutivo della “più importante istituzione europea”, come l’ha definita il presidente della Commissione economico-finanziaria, Sharon Bowles, motivando la bocciatura avvenuta già in commissione lunedì scorso.
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