Attraverso una forma cinematografica a metà tra il documentario e la finzione, Alberto Fasulo svela allo spettatore un mondo sconosciuto, misterioso, filtrato quasi sempre attraverso luoghi comuni e intramontabili stereotipi. di Florence Ursino
- Take Five, 'spaghetti gangester' al Festival di F.U.
- Quod erat demonstrandum, l'eterna lotta fra l'uomo e il sistema di F.U.
- Out of furnace, senz'anima fuori concorso di F.U.
- Acrid, le prigioni mentali di affetti instabili di F.U.
- Lo scheletro lucente de "I corpi estranei" di F.U.
- Her, l'amore visionario di Spike Jonze di F.U.
- La fredda vita di ‘Sorrow and Joy’ di F.U.
- A vida invisivel, come ammorbare al Festival del Film di F.U.
- Entre nos, la ricerca del tempo perduto di F.U.
- Manto Acuifero, messi a disagio di F.U.
- Dallas Buyers Club, un inno alla dignità di F.U.
- Ben o Degilim – I’m not him, la sfiancante pellicola di Tayfun Pirselimoglu di F.U.
Un film che potrebbe inizialmente trarre in inganno, facendo pensare all’ennessima racconto in salsa malavitosa ispirato al mastodontico Gomorra in cui la camorra la fa da padrona, ma che quasi subito ingrana la marcia in più del distacco ironico e più umano da un mondo che non è certamente semplice (né tantomento sempre interessante) rappresentare esattamente così com’è. di Florence Ursino
“Sei dannatamente bravo ma sei un testone”. Steve Jobs è tutto qui, nella battuta pronunciata dall'attore che interpreta un suo superiore alla casa di videogiochi e console Atari. di Adil Mauro
Una sorta di thriller psicologico, quello presentato in concorso alla kermesse capitolina, girato interamente in bianco e nero e intenzionato a ricreare la sensazione di inquietudine e lo stato di costrizione dei sentimenti in cui ha vissuto la Romania nei 30 lunghi anni di potere del Partito Comunista. di Florence Ursino
Ecco la classica pellicola americana fatta di violenza, vendetta, botte e utopie di rendezione. Scott Cooper presenta, fuori concorso, l’ennesimo racconto di un’America cattiva e abbandonata a se stessa, a quel crollo economico e spirituale che tanti, troppi, film hanno già raccontato. di Florence Ursino
L’esordiente Kiarash Asadizadeh, racconta la crisi di alcune coppie attraverso il comune destino di 4 donne legate a doppio filo a dei mariti che non amano più, che non le amano più, ma da cui non riescono a rifuggire a causa di un qualcosa di profondamente radicato in loro. di Florence Ursino