In una recente intervista rilasciata all'Indiewire di New York, in occasione della prima del suo ultimo film Qualcuno da amare, il famoso regista iraniano Abbas Kiarostami ha parlato anche del più sfortunato collega Jafar Panahi.
Negli ultimi anni si è posto sempre di più all'ordine del giorno il problema della governance di Internet, cioè della possibilità di un sistema di regole che limiti la censura mantenendo il carattere liberale della rete. E proprio su quest'ultimo punto è basato il documentario di Stephen Maing, che uscirà questo mese in Italia, dal titolo High Tech Low Life.
Di fronte a un dramma umano, ci sono due frasi fatte che quasi tutti hanno pronunciato almeno una volta nella vita. "Potrebbe capitare a chiunque" e "C'è chi sta peggio di me". Nella prima fa capolino un fatalismo sbrigativo e indifferente, mentre la seconda è un'amara consolazione ai nostri guai quotidiani, ma anche il sintomo di un pietismo inconcludente. Se poi vuoi fare un film su quel dramma, il rischio di cadere in entrambi i cliché è sempre dietro l'angolo. di Paolo Izzo
Mentre in Italia il cinema s'interroga sempre sulla continua mancanza di budget nel resto del mondo non mancano casi di chi il budget non c'e l'ha ma riesce a fare del buon cinema come Edward Burns. Questi dopo avere recitato in film importanti come Salvate il Soldato Ryan e Confidence, ha intrapreso la carriera da regista all'interno del cinema indipendente sfruttando a pieno le potenzialità del nuovo mercato lanciato dal digitale.
“Ha la funzione di agire da catalizzatore dell'amore, della paura e della venerazione” scriveva Emmanuel Goldstein, nel '1984' orwelliano, a proposito del Big Brother. Ed è dunque a lui, al Grande Fratello che, nel 'Reality' di Garrone, si rivolge Luciano, pescivendolo e truffaldino napoletano, bramoso di attrarre su di sé l'occhio magnetico della celebrità.
L'Italia ha il suo candidato ufficiale per gli Oscar 2013: 'Cesare deve morire'. La Commissione di selezione istituita dall'Anica e composta da Angelo Barbagallo, Nicola Borrelli Francesco Bruni, Martha Capello, Lionello Cerri, Valerio De Paolis, Piera Detassis, Fulvio Lucisano e Paolo Mereghetti, ha infatti deciso che sarà la pellicola dei fratelli Taviani, già Orso d'oro a Berlino, a rappresentare la cinematografia italiana a Hollywood.