Come quella di Timbuctù, di Abderrahmane Sissako che è il racconto dell’attuale realtà del Mali oppresso da un fondamentalismo islamico che pur con le proprie migliori intenzioni, non esita a prevaricare donne e uomini e che stenta a mettersi in discussione perfino davanti alla critiche degli Imam. di Vincenzo Basile
Cannes 2014, parte la rassegna francese di V.B.
Scelti tra 1800 aspiranti, in rappresentanza di 28 paesi, saranno 48 i film che punteranno al Palmares, in quest’ultima edizione diretta da Gilles Jacob che nel 2015 cederà l’incarico all’ex presidente di Canal Plus, Pierre Lescure. di Vincenzo Basile
Wes Anderson, brillante regista americano autore di numerosi film di successo (tra i quali ricordiamo Rushmore, I Tenebaum, Moonrise Kingdom), ci regala un altro originale film "Grand Budapest Hotel", apparso di recente sugli schermi italiani. Vincitore del Premio della Giuria 2014 a Berlino, il film appare davvero come uno scintillante caleidoscopio di personaggi e situazioni. di Giovanna D’Arbitrio
Il film di Brian Percival “Storia di una ladra di libri” in questi giorni sta riscuotendo grande successo di pubblico in Italia: tratto dal romanzo “The book thief” di Markus Zusakche in Australia ha vinto dei premi come testo educativo per giovani (Ala Best Books for Young Adults, Michael L. PrintzHonour Book), il film racconta con un tocco poetico e gentile la drammatica storia di Liesel, una storia ricca di ideali e valori costruttivi. di Giovanna D'Arbitrio
Pawel Pawlikowski è un regista di origine polacca, nato nel 1957. Allontanatosi adolescente dalla Polonia e vissuto in vari paesi europei (tra cui l'Italia), si è trasferito stabilmente in Gran Bretagna dove ha costruito le tappe essenziali della sua carriera. Colto, eclettico, particolarmente attento alle società e alla storia dell'est europeo, ha curato documentari lontani dai circuiti maggiori ma originali e densi, tra i quali una menzione speciale merita Serbian Epics, un lavoro del 1992 scritto nel pieno dei conflitti nella ex-Jugoslavia. Dal 1998 ha iniziato a dirigere film di finzione (recentemente La femme du Vème, del 2011). di Giovanni A. Cecconi
“Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona” cantava Gaber. Berlinguer chi? chiedono i figli e le figlie di un muro abbattuto un quarto di secolo fa. “Il commissario?”, “il francese?”, il “cantautore di sinistra”? No, risponde Walter Veltroni, raccontando a quanti non hanno memoria gli anni lontani di quell'uomo schivo, minuto, forte, solitario. di Florence Ursino