Il Partito Radicale ha inviato una lettera aperta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella "in quanto massimo magistrato dello Stato italiano". La missiva, a firma di Maurizio Turco, rappresentante legale del Partito Radicale e della Lista Pannella, è scritta a partire dalla notizia che dopo quattro anni la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha deciso di chiedere informazioni alla Repubblica Italiana in merito ad un ricorso presentato da Marco Pannella relativo alla mancanza di informazione nel triennio 2010-2013 con la conseguenza di far sparire dal panorama ufficiale della politica italiana le lotte radicali.
Dall'eutanasia alla cannabis. Ieri Dj Fabo, oggi i semi della pianta miracolosa. Marco Cappato connota sempre più la sua azione disobbediente con un genere peculiare nella storia radicale e si ritaglia con abilità uno spazio personale nel miserabile marasma post-pannelliano.
È “un salto culturale importante” quello presentato da Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni, in occasione dell’audizione in Senato sul ddl relativo alle DAT – disposizioni anticipate di trattamento.
Quasi un anno fa, a poco più di un mese dalla sua scomparsa, con un numero speciale di Quaderni Radicali dedicato a Marco Pannella, pubblicammo “una raccolta di alcune delle cose che sono passate sulla rivista, fra interventi, interviste, vecchi scritti del leader radicale”. Si scelse come titolo, riprendendo una frase della canzone di Francesco De Gregori dedicata al leader storico dei radicali, “un canestro pieno di parole”. di Antonio Marulo
Questa fine settimana si chiude la mobilitazione nazionale condotta dall’Associazione Luca Coscioni nel corso degli ultimi 15 giorni con 62 eventi su tutto il territorio nazionale. A Milano, Bologna, Firenze e Foggia il momento clou, con la prova generale di Biotestamento, in cui i notai autenticano le disposizioni anticipate di trattamento (DAT) delle persone che ne fanno richiesta.
Dopo 15 mesi di discussione, la Camera ha approvato la legge sul testamento biologico in prima lettura. È una svolta verso il rispetto delle volontà dei pazienti e della dignità della persona. Per impedire che sia vanificato il lavoro fin qui svolto e per chiedere un esame immediato della legge al Senato e scongiurare le manovre di chi vuole ritardare il passaggio della legge sperando nella fine della Legislatura, l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica ha convocato due settimane di mobilitazione nazionale.
Marco Pannella nasceva a Teramo il 2 maggio 1930, la sua scomparsa il 19 maggio del 2016 ha lasciato un grande vuoto umano e politico, ma la sua testimonianza di vita e generosità per l’affermazione dei diritti di tutti - soprattutto dei più deboli e indifesi - è un grande patrimonio, nell’indifferenza e nel cinismo che si incontrano sempre più spesso.
Oggetto di un ostruzionismo ingiustificato, la legge è finita in un limbo burocratico interminabile. Di fronte a questa urgenza sociale e per evitare che si affermi la strategia del rinvio continuo, l’Associazione Luca Coscioni organizza sabato 8 aprile una mobilitazione in 18 piazze italiane insieme a medici, infermieri e operatori sanitari per chiedere l’approvazione della legge sulle DAT.
Il 40° Congresso Straordinario del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito che si era riunito a Roma nel carcere di Rebibbia dall’1 al 3 settembre 2016 aveva deliberato che “prendendo atto che condizione minima, tecnica e politica, per l’esistenza e l’attività del partito è il rientro dal debito, pone l’obiettivo del raggiungimento di 3000 iscritti nel 2017 e altrettanti nell’anno successivo”.
La vicende i Fabrizio Pellegrini è divenuta un caso che s’inserisce perfettamente nel più complesso e omnicomprensivo Caso Italia. Condannato per coltivazione domestica di cannabis per uso terapeutico, Pellegrini inizia un calvario dai contorni kafkiani “di arresti, carcerazioni inumane e degradanti e di condanne anche definitive” che il Comitato Radicale per la Giustizia "Piero Calamandrei" ha ricostruito nella "Tavola rotonda sul caso Pellegrini, Quando il proibizionismo nega il diritto alla salute". Nel corso del dibattito - nel corso del quale sono intervenuti Aldo Pazzaglia, Vincenzo Di Nanna, Geppi Rippa, Andrea Trisciuoglio e Sheyla Bobba -, Rita Bernardini ha intrapreso una nuova azione di disobbedienza civile, iniziando la coltivazione di alcune piantine di cannabis. (Guarda il VIDEO da radioradicale.it)
Caro Direttore,
ti scrivo queste righe in forma di lettera pubblica, mentre ascolto la diretta di Radio Radicale, occupata nell’ultimo week end di febbraio dalla programmazione della convenzione della Marianna del rediVino Giovanni Negri, che mette al centro il dibattito sulla giustizia, senza la quale “l’Italia non riparte”. Ottimo servizio pubblico (e radicale), ho pensato: la Radio è sul pezzo, come si usa dire, con la giustizia e i suoi guasti. Si tratta infatti del cavallo di battaglia dei radicali, che “l’organo della Lista Pannella” fa bene a mettere in evidenza tutte le volte che si presenta l'occasione, anche quando il protagonista è colui che fino a una settimana prima della morte del leader storico parlava solo per dirne peste e corna, esercitandosi nel proverbiale lancio della merda. Il merito, chissà, va alla revisione del palinsesto radiofonico, in queste ultime settimane annunciata; o forse no... di Antonio Marulo
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