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27/07/24 ore

RASSEGNA WEB

Perché in Italia propaganda e verità si mescolano in maniera pericolosa

Quello della menzogna nel rapporto tra politica e opinione pubblica è un problema annoso e di non facile soluzione poiché ha profonde radici nellacultura del potere, del nostro Paese in particolare.Anzi, ne rappresenta un vero e proprio carattere distintivo e deriva dallo spirito feudale tipico della nostra classe dirigente che continua a considerare come sudditi i cittadini, ai quali vanno trasferiti ordini e disposizioni piuttosto che spiegazioni. di Gian Maria Fara* (da Il Dubbio)

Migranti, assurdo pagare per non averli

La proposta è questa: chi non vuole i migranti in cambio può pagare una specie di sanzione economica e così si mette l’anima in pace. «Sono esseri umani, non tappeti», ha tuonato il primo ministro lussemburghese Xavier Bettel rispetto all’ipotesi ventilata nella cena di lavoro di mercoledì: «Sono disgustato, è una vergogna». di Carlo Fusi (da Il Dubbio)

«Che errore abbandonare l’idea di legalizzare la cannabis». Intervista a Rita Bernardini

Come funziona il ministero della propaganda

Nel governo c’è un ministero che funziona bene. L’unico che porta a casa risultati eccellenti e in tempi rapidi. Un dicastero modello che dà linfa quotidiana all’esecutivo. Ecco: il ministero della Propaganda, seppure non ha un vero e proprio titolare, è il fiore all’occhiello del gabinetto grilloleghista, con un obiettivo prioritario: quello di accrescere il più possibile i consensi da raccogliere poi nelle urne. (da L'Espresso)

Carlo Nordio: Conflitto istituzionale/ Sulla politica migratoria non decidono le procure

Mentre si risolve, per il benemerito intervento della Chiesa, dell’Irlanda e dell’Albania, l’aspetto umano della nave “Diciotti”, si complicano l’aspetto giuridico e quello politico. Cerco di riassumerne le ragioni. di Carlo Nordio (da il Messaggero)

La fallimentare comunicazione di Autostrade dopo Genova

Gronda di Genova, storia di un’opera contestata (soprattutto dai Cinque Stelle)

«Ci viene poi raccontata, a turno, la favoletta dell'imminente crollo del Ponte Morandi». È quanto scriveva, in un comunicato stampa dell'8 aprile 2013, il Coordinamento dei Comitati No Gronda di Genova, che si opponeva alla realizzazione della Gronda di Ponente. «Rispetto al vuoto informativo che la cittadinanza sta subendo sulla realizzazione della Gronda di Ponente - si legge nella nota - vorremmo invitare i genovesi a diffidare da quanti negli ultimi tempi stanno in ogni modo cercando di vendere loro un elisir chiamato “Gronda”, come la panacea di tutti i guai della nostra città». di Redazione online il Sole 24 ORE

La forza dei numeri sull’emergenza migranti. La realtà e le percezioni

Le navi Ong che vagano nel Mediterraneo sono solo il simbolo di un problema molto più generale. L’Europa sta diventando una meta desiderata dai«poveri» di tutto il mondo. Quindi - di conseguenza - i Paesi europei stanno diventando multietnici, come lo sono sempre stati gli Stati Uniti. Anche là, a dire il vero, il presidente Trump sta chiudendo le porte, nonostante il motto che si legge sulla statua della libertà a New York sia: «Datemi le masse stanche e povere che aspirano a respirare libere». di Alberto Alesina (corriere.it)

Il pensiero unico M5S-Lega

Avete capito perché sembra che M5S e Lega non esauriscano mai i tentativi a disposizione, e anzi che fallimento dopo fallimento addirittura aumentino i voti? Stanno giocando una partita senza avversari... Non bastassero gli ultimi anni, gli scorsi giorni confermano una volta per tutte che i grandi media sono completamente monopolizzati da loro e inginocchiati a loro... (dal Blog di Francesco Costa)

I sovranisti non vengono da Marte

Forse gli uomini nuovi riusciranno a imporre, prima o poi, i cambiamenti che hanno in mente. O forse non ci riusciranno. Forse assisteremo alla riscossa (in forme oggi imprevedibili) di chi si oppone al disegno sovranista. In ogni caso, ci si tolga dalla testa l’idea che si tratti di un fuoco di paglia o di un acquazzone estivo. Non è l’invasione degli Hyksos (gente arrivata nell’antico Egitto da chissà dove). Li abbiamo allevati noi... di Angelo Panebianco (dal corriere.it)

Polemiche o no, l’Unione europea va cambiata

Se è consentito usare una metafora calcistica, nella grande partita della politica (e dell’economia) italiana, il vero scontro sta avvenendo prima che la squadra della politica esca dagli spogliatoi. Tale scontro deriva dal contrasto tra l’allenatore (il Presidente della Repubblica) e il capitano della squadra (il presidente del Consiglio incaricato) sul mandare, o non mandare, in campo, in un ruolo chiave di attaccante (quello di ministro dell’Economia) un giocatore conosciuto - a livello tecnico – e cioè il professor Paolo Savona. di Mario Deaglio (da La Stampa)