Nel 1986 Sidney Lumet girò il film Power (Potere) che raccontava dello spin doctor Pete St.John, impersonato da Richard Gere, e della sua abilità a modellare candidati politici, in completo spregio dei dati reali e puntando soltanto a conculcare il consenso necessario a farli eleggere. Un film ancora attuale oggi e che ci fa interrogare sulla continua falsificazione e finzione – in Italia come altrove – cui sono sottoposti i sistemi politici, utile a occultare soprattutto il livello di arretramento reale della democrazia di fronte allo sconvolgente avanzare di un autoritarismo incontrollato. di Luigi O. Rintallo
La retorica renziana – ben diversa dal grigio incedere di Enrico Letta o dall’automa-tico eloquio montiano da replicante di Blade Runner - ha avuto l’effetto suggestivo e fascinoso ben noto che lascia tuttavia il tempo che trova, perché poi la sostanza resta immutata. di Antonio Marulo
Giorgio Napolitano ha ritenuto di dover rendere pubblica, accompagnandola con una nota, la famosa lettera con la quale è intervenuto, nella qualità di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, nel merito dei dissensi insorti all’interno della Procura di Milano tra il Procuratore capo e un suo Sostituto circa i poteri del primo nell’assegnazione dei fascicoli. di Silvio Pergameno
Ancora una volta Matteo Renzi dà un saggio del suo stile comunicativo, fondato su parole di effetto, a loro modo seducenti, ma che hanno poco o nulla a che fare coi dati reali della sua azione politica. di Luigi O. Rintallo
Si è portato dentro questo tormento per trent’anni, troppo a lungo: Diego Marmo il Pubblico Ministero nell’udienza di primo grado, alla quale seguì la condanna del popolarissimo conduttore televisivo per reati di camorra e di droga, che ora chiede scusa alla famiglia Tortora, per aver usato qualche frase di troppo nell’arringa pronunziata. Dopo un anno Enzo Tortora fu assolto in appello. di Silvio Pergameno
Dopo un mese di estenuanti trattative, il Consiglio europeo ha deciso di proporre Jean-Claude Juncker come prossimo presidente della Commissione Ue. A rendere effettiva la nomina sarà ora il Parlamento europeo, con una votazione che dovrebbe avvenire il 16 luglio. A turbare il clima d’intese, tuttavia, ci ha pensato il premier britannico David Cameron, l’unico (assieme al premier ungherese Victor Orban) a votare contro la scelta del Consiglio. di Ermes Antonucci
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