Il maggior errore che si possa compiere nella valutazione della crisi egiziana è di usare strumenti di interpretazione propri delle cultura occidentale e applicabili alle democrazie occidentali, frutto di una storia bimillenaria che non è quella del Nordafrica e del Medioriente (con in più tutte le complicazioni legate alle conquiste coloniali). di Silvio Pergameno
Work in progress a Milano e Roma per il testamento biologico. Se nella capitale, infatti, testamento biologico è al centro di uno degli otto referendum cui è attualmente possibile apporre la propria firma nell’ambito dell’iniziativa Roma Sì Muove, a Milano, in attesa dell’imminente approvazione da parte della giunta di Milano del “Piano di zona” e con esso della Carta dei diritti del malato, elaborati dall’assessore alle politiche sociali Pierfrancesco Majorino, si riapre il dibattito sulla spinosa questione del fine vita.
Facendo seguito alle puntuali osservazioni formulate da Luigi O. Rintallo nel suo commento, credo di poter aggiungere qualche altra considerazione sul penetrante documento del Presidente della Repubblica, sul quale la prima sottolineatura mi sembra debba essere quella riguardante il ruolo costituzionale che il Presidente assegna a se stesso, pienamente conforme alla figura del Capo dello stato tracciata nella nostra carta costituzionale. di Silvio Pergameno
Reduce da una giornata non proprio facile in tema di tasse sul vizio introdotte con un decreto poi bloccato prima ancora di nascere, il ministro della Salute Balducci cerca “chiarimenti giurisprudenziali” sul fronte della Legge 40, definita dalla Corte Europea per i diritti umani "incoerente". In poche parole si parla di ricorso contro la decisione dei giudici di Strasburgo. Dal canto suo il cardinale Bagnasco trova singolare che la legge italiana sia stata superata e surclassata.
Nella nota diramata il 13 agosto dal Quirinale vi è un passo, poco evidenziato perché collocato in un inciso, che meriterebbe di essere sottoposto a una più attenta interpretazione. Affrontando il “turbamento e la preoccupazione” del Pdl dopo la sentenza di Cassazione riguardante il suo leader, Napolitano ricorda, in una parentesi, che la condanna alla pena detentiva di un ex presidente del Consiglio è un “fatto peraltro già accaduto in un non lontano passato”. di Luigi O. Rintallo
Nel suo recente articolo, dove affrontava il tema della riforma della giustizia, Angelo Panebianco dichiarava il suo pessimismo circa la possibilità che questa potesse avvenire. Secondo l’editorialista del Corriere della Sera, un potere forte come è diventato quello della magistratura italiana non si sottomette a un potere debole, quale è quello della politica oggi. di Luigi O. Rintallo
Ci voleva quel buontempone del principe Hanry, fotografato nudo in una stanza d’albergo di Las Vegas nel corso di uno streap-poker in compagnia di amici, per sollevare nuovamente in Gran Bretagna l’annosa questione del confine fra libertà di stampa e diritto alla privacy.
Nel suo recente colloquio con il Presidente della Repubblica, Eugenio Scalfari ha ricordato come, affrontando oltre venti anni or sono il problema del rapporto fra sinistra italiana e liberalismo, Napolitano parafrasò la famosa frase di Benedetto Croce sul cristianesimo, affermando: “Non possiamo non dirci liberali”. Un bel modo per eludere la questione... di Gianfranco Spadaccia
La piccola Celeste, affetta da atrofia muscolare spinale, a cui era stata interrotta la cura sperimentale con cellule staminali adulte, deve poter proseguire il trattamento perché è in pericolo quotidiano di vita, in attesa della decisione definitiva del tribunale sul caso che vede sotto indagine gli Spedali civili di Brescia e la Stamina foundation del prof Vannoni. È quanto stabilito dal giudice del lavoro del Tribunale di Venezia Margherita Bortolaso in una seconda ordinanza, dopo che in una prima aveva stabilito il rinvio della decisione al 28 agosto.
La condanna di Silvio Berlusconi ha riportato in primo piano il tema della riforma della giustizia, vero punto di svolta per avviare quel processo riformatore che da trenta anni non riesce ad imporsi nell’agenda politica, anche perché l’elettorato non è molto sensibile al tema e le resistenze da superare sono fortissime. di Silvio Pergameno
Il meeting di CL non è solo la kermesse annuale che liscia abilmente il pelo al potente di turno (quest’anno il governo tecnico). C’è qualcos’altro che pulsa dietro le quinte, fra le anime devote degli stand. Una giornalista di 'Repubblica' ha avuto il merito di andare a curiosare, ascoltando le voci timorate di Dio e terrorizzate all’idea che si possa giungere a un riconoscimento delle Unioni Gay.