É nota la situazione di criticità delle “Opere Pubbliche”, argomento ampiamente esaminato e discusso in molte sedi. Causato sostanzialmente dalla normativa vigente. Per parere unanime. Ma anche da altri fattori. Questo contributo vuole avere invece una specifica valenza operativa concreta riguardante le opere prioritarie, quegli interventi che saranno definiti tali dal Governo Centrale, per la riattivazione e lo sviluppo immediato sia economico che sociale del Paese. di Carlo Strassil
Negli anni che seguirono la Seconda guerra mondiale, i Paesi sconfitti e che avevano anche subito le più pesanti distruzioni, Germania, Giappone, Italia, conobbero uno sviluppo economico più elevato dei vincitori di quella guerra. Si chiama «effetto Fenice»: la mitica creatura che risorge dalle proprie ceneri. È lecito sperare che alla rapidissima distruzione del tessuto economico prodotta dal coronavirus segua un’altrettanto rapida ricostruzione. di Angelo Panebianco (da Corriere della Sera)
“Se essi tacciono grideranno le pietre” dice Gesù nel Vangelo di Luca (19, 40). È il capitolo che segue l'entrata gloriosa in Gerusalemme: leggendo avvertiamo d'essere sull'orlo di un cratere, il tempo dell'uccisione di un innocente. Ed è un delirio cui non ci si può sottrarre, ogni volta che questo avviene.
"Grideranno le pietre" è anche il titolo di un libro di taglienti versi di Ildebrando Priore, pubblicato nella seconda metà degli anni Quaranta, e che lessi allora, fu uno dei primi libri di poesia che, bambino - la guerra appena finita - ebbi la ventura di avere tra le mani.
Infine, il riferimento a Giotto: nella cappella degli Scrovegni il magnifico affresco di Gesù che entra a Gerusalemme benedicente su un asino e la gara della folla nel glorificare il suo cammino. (… SEGUE >)
Ha fatto molto rumore, nelle scorse settimane, la notizia di una donna, madre di ragazze appartenenti ai Testimoni di Geova, che sarebbe stata ripudiata dalle figlie a causa del fatto che avrebbe accettato una trasfusione di sangue. Si è trattato però, a nostro avviso, dell'ennesimo esempio di “fake news”, applicato a una minoranza già di per sé soggetta a periodiche “gogne mediatiche” caratterizzate da superficialità e assenza di approfondimento. Ci siamo quindi rivolti alle figlie, finite loro malgrado sotto i riflettori, per cercare di comprendere meglio in quale contesto sia maturata la vicenda e di misurare, una volta di più, la distanza tra la realtà dei fatti e la loro rappresentazione. di Camillo Maffia
Altro che incapaci, incompetenti e antisistema, nel M5S si intravede il nuovo “grande partito della sinistra moderna”. Parola di Eugenio Scalfari, che aveva drammaticamente aperto la crisi d'identità del gruppo editoriale della famiglia De Benedetti, quando ammise di preferire Berlusconi a Di Maio, ma che a 36 ore dal voto si è messo già in prima fila sotto il carro grillino. Ma non è il solo...
Con la parabola del buon democristiano le polemiche, che dalla morte di Marco Pannella hanno visto il mondo radicale lacerarsi al proprio interno, si arricchiscono di nuovi sconcertanti elementi. Emma Bonino prosegue grazie a Tabacci, continua così il suo percorso verso la sfida elettorale, con Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi, mentre sembra sempre più urgente la necessità di trovare dopo il voto il modo e le energie per preservare il patrimonio di idee del leader storico, che rischia la sepoltura sotto le macerie della cosiddetta galassia. Ne discute Giuseppe Rippa, con Antonio Marulo, in Maledetta Politica.
Caro Direttore,
ti scrivo queste righe in forma di lettera pubblica, mentre ascolto la diretta di Radio Radicale, occupata nell’ultimo week end di febbraio dalla programmazione della convenzione della Marianna del rediVino Giovanni Negri, che mette al centro il dibattito sulla giustizia, senza la quale “l’Italia non riparte”. Ottimo servizio pubblico (e radicale), ho pensato: la Radio è sul pezzo, come si usa dire, con la giustizia e i suoi guasti. Si tratta infatti del cavallo di battaglia dei radicali, che “l’organo della Lista Pannella” fa bene a mettere in evidenza tutte le volte che si presenta l'occasione, anche quando il protagonista è colui che fino a una settimana prima della morte del leader storico parlava solo per dirne peste e corna, esercitandosi nel proverbiale lancio della merda. Il merito, chissà, va alla revisione del palinsesto radiofonico, in queste ultime settimane annunciata; o forse no... di Antonio Marulo
Si è conclusa, sabato 30 settembre, “Mito e Natura”, una mostra che, dapprima a Milano, poi si è arricchita di più opere e di più ampi spazi a Pompei e a Napoli. Il suo sottotitolo, “dalla Grecia a Pompei”, ha chiaramente affermato che alla base della civiltà pompeiana vi è quella magnogreca, come ha già commentato diffusamente Agenzia Radicale. di Adriana Dragoni
È morto Gigi Melega. Giornalista, scrittore, librettista di opere, scacchista e deputato del Partito radicale per due legislature. Avrebbe compiuto ottant'anni il prossimo gennaio e il suo romanzo "memoriale" "Tempo lungo" sarebbe stato pubblicato integralmente dall'editore Marsilio proprio per ricordare questo anniversario. Il libro di oltre mille pagine era stato pubblicato in parte in altre edizioni. Erano i ricordi del ventenne Gigi, una vera e propria saga che raccontava un tempo passato che serviva a capire in profondità il presente.
Gianluigi Melega, cronista con passione di Massimo Teodori (Il Sole 24 ore)
Dopo 27 anni il mondo della cooperazione italiana vede più concreta la possibilità di un intervento legislativo tanto atteso in materia. Lo scorso 24 gennaio il Consiglio dei ministri ha infatti approvato un ddl di riforma della legge 49 del 1987. Il testo del disegno di legge, presentato dal viceministro degli esteri Pistelli come la “scrittura di una nuova legge, più che una riforma”, si presta a numerosi commenti e interessanti risultano soprattutto quelli che provengono dagli operatori del settore come associazioni, organizzazioni non governative e volontari. di Francesca Pisano
A quanto pare non sono solo i giovani italiani ad emigrare in cerca di lavoro e opportunità di carriera senza ricorrere a raccomandazioni e sistemi clientelari, ora ci sono anche i “nonni con la valigia”. Un numero crescente di anziani, infatti, sceglie di lasciare l'Italia per poter vivere in maniera più dignitosa: in 500mila ricevono pensioni all'estero, una dura realtà in questi anni di crisi. di Giovanna D’Arbitrio