Giornalista professionista, Eleonora Camilli lavora dal 2007 presso la redazione romana di Redattore Sociale specializzata sui temi del welfare, della marginalità e dell’esclusione. Si occupa in particolare di diritti, migrazioni e diaspore contemporanee. In questa intervista ci racconta il viaggio fatto fra Romania e Polonia qualche settimana fa. di Maurizio Musu
Raffaella Lanzetta alla Casa internazionale delle donne, un occasione per discutere insieme sulla condizione femminile, contro la violenza e per i diritti delle donne. Non sarà una serata qualunque: interverranno Maria Laura Annibali, presidente di Gay project, autrice/regista, Ella Grimaldi, poeta, Crisalide Patrizia Mantegazza, poeta; modera Vittorio Castelnuovo (autore RAI), il tutto arricchito con musiche di Giacomo Belli.
Abbiamo seguito con il fiato sospeso le elezioni americane caratterizzate da una lotta sul filo del rasoio tra Biden e Trump. Anche dopo la vittoria dei democratici continua la minaccia, con i ricorsi, di invalidazione dei risultati dei voti postali. Si vedrà, in sede politica si analizzerà, quello che è accaduto e che accadrà… Ricordi del passato insieme ad immagini di film e libri affollano la mia mente… di Giovanna D’Arbitrio
I vertici del Partito democratico restano convinti che non ci sia alternativa a Conte e a questa maggioranza. Naturalmente non sono contenti "dell' avvocato del popolo", leggono nelle sue mosse un' astuzia un po' subdola, insomma non se ne fidano più di tanto. Ma poi concludono che c' è di peggio: per esempio il ritorno sulla scena di Matteo Renzi - sempre temuto - o una crisi di governo senza sbocchi che non siano le elezioni anticipate (vedi Luigi Zanda sentito dall' Huffington Post ). di Stefano Folli (da la Repubblica)
I miei, così essenziali, versi di oggi (a differenza di quelli settimanali, che sono stati appena scritti quando li spedisco a Geppy Rippa e ad Agenzia Radicale) li ho pubblicati nel 2003 nel mio libro di poesia I dolorosi discorsi, editi da Sottotraccia. Ma sono così vicini all’angoscia di questa crisi che ha violato tutti, e all’irriconoscibilità in cui siamo caduti, dalla quale ancora non siamo salvi. (... SEGUE>)
Da Salvatore Formica, detto Rino, barese, dottore commercialista, 92 anni portati con implacabile intelligenza, una giovanile militanza trotskista che gli ha lasciato una propensione al pensiero "dissacrante", una vita da socialista autonomista. Compagno e amico di Bettino Craxi, protagonista dei governi degli anni ’80, e di memorabili liti (“commercialista di Bari”, lo definì con sprezzo il ministro democristiano Nino Andreatta che venne a sua volta definito “una comare come cancelliere dello scacchiere”), autore di battute sulfuree divenute celebri (“la politica è sangue e merda” è un must) - non aspettatevi risposte schiacciate sul presente, o rinchiuse in ambiti ristretti anche se gli chiedete un commento su fatti di scottante attualità. Formica ama sempre partire da lontano, convinto che una politica che non sia consapevole del contesto geopolitico che la sovrasta diventi, per parafrasare la sua definizione di una pletorica assemblea socialista negli anni ’80, affare da «nani e ballerine». Colloquio con Rino Formica di Carmine Fotia (da L’Espresso)
Dunque l'effetto Raggi ci sarebbe stato. Almeno a Roma, dove si è potuto toccare con mano la qualità della classe dirigente del Movimento 5 Stelle. I media la presentano più o meno così, dando conto del calo di consensi grillini di circa 4 punti percentuali nel voto parlamentare e del 13% nel voto Regionale, rispetto al primo turno delle elezioni comunali.
La campagna elettorale sta per entrare nel vivo. Si definiscono in questi giorni nomi e coalizioni. Il quadro che i cittadini italiani hanno davanti non si presenta esaltante. Non sono solo programmi e promesse alla Cetto Laqualunque a delinearne i contorni desolanti. Alleanze più o meno stravaganti o disomogenee, già in partenza litigiose, e discutibili criteri di selezione dei candidati da parte di tutti i contendenti danno – per esempio - l'ulteriore misura dello stato dell'arte. Ne discute Geppi Rippa, sollecitato da Antonio Marulo, nella consueta rubrica settimanale Maledetta Politica.
La vicende i Fabrizio Pellegrini è divenuta un caso che s’inserisce perfettamente nel più complesso e omnicomprensivo Caso Italia. Condannato per coltivazione domestica di cannabis per uso terapeutico, Pellegrini inizia un calvario dai contorni kafkiani “di arresti, carcerazioni inumane e degradanti e di condanne anche definitive” che il Comitato Radicale per la Giustizia "Piero Calamandrei" ha ricostruito nella "Tavola rotonda sul caso Pellegrini, Quando il proibizionismo nega il diritto alla salute". Nel corso del dibattito - nel corso del quale sono intervenuti Aldo Pazzaglia, Vincenzo Di Nanna, Geppi Rippa, Andrea Trisciuoglio e Sheyla Bobba -, Rita Bernardini ha intrapreso una nuova azione di disobbedienza civile, iniziando la coltivazione di alcune piantine di cannabis. (Guarda il VIDEO da radioradicale.it)
La mattina di venerdì, 7 ottobre, al Museo Archeologico di Napoli c'è una piccola folla di giornalisti, una cinquantina, e un imprecisato numero di telecamere. Sono lì per assistere alla inaugurazione della riapertura della sezione egizia del Museo. di Adriana Dragoni
Alla fine l’emergenza Ebola sta diventando davvero tale e dopo mesi di titubanza è scattata la mobilitazione internazionale per scongiurare il disastro. Se non si pone rimedio, dicono dagli USA, i morti per la terribile malattia in Africa potrebbero superare il milione in pochi mesi. E nel resto del mondo? Non c’è pericolo, si ripete come un mantra, forse per non creare paure e psicosi fra la popolazione.