Una battaglia sbagliata non soltanto per i suoi principi, ma anche perché è combattuta dalle persone sbagliate. Stiamo parlando dei Voucher, la cui vicenda può ascriversi al classico caso di scuola a proposito dei motivi per cui la sinistra italiana resta inesorabilmente perdente. Ne scrive Davide De Luca, in una articolo che proponiamo nella nostra Rassegna.
Tra il “naufragio” brasiliano e un’Italia che rilancia sfide nel semestre di presidenza Ue, ci si ritaglia uno spazio per parlare di famiglia. Anzi, in Vaticano in questi giorni probabilmente non si è parlato d’altro (con buona pace dei tifosi), in vista del sinodo straordinario sulla famiglia convocato da papa Francesco dal 5 al 9 ottobre prossimi. di Piera Scognamiglio
Promossa dalla Nuova Associazione Amici di “Quaderni Radicali” e da Skira editore, venerdì 28 marzo 2014, alle ore 16.30 al Senato della Repubblica - Biblioteca “Giovanni Spadolini” - Sala degli Atti parlamentari Piazza della Minerva 38 a Roma, presentazione del volume Doina Botez Il corpo dell’immagine.
“La paga del sabato”, fu una delle primissime prove letterarie di Beppe Fenoglio, che l’autore definì “ … un frutto, piuttosto difettoso, anche se magari interessante, di una mia cotta neoverista che ho ormai superata”. Scritto insieme ai Ventitre giorni della città di Alba rimase inedito fino al 1969. Rappresenta per certi versi il seguito delle vicende della guerra partigiana che Fenoglio aveva mirabilmente raccontato.
Vincitore per Migliore Attore (Sami Bouajila) nella sezione Orizzonti del festival di Venezia, ai César 2021 e ai Lumiere Awards 2021, Un Figlio, di Mehdi Barsaoui, è ambientato durante l'estate del 2011 e racconta la storia di una famiglia di origine tunisina che vive in Francia per lavoro… di Giovanna D’Arbitrio
È ben risaputo che la pubblicità è l’anima del commercio. Come gestirla al giorno d’oggi, nelle nostre società che stanno assistendo ad una trasformazione radicale della comunicazione? Mike GreecNyu’s Graduate School of Professional Studies e Jerrold R. Jenkins, fondatore e amministratore delegato di un’importante agenzia editoriale, hanno pubblicato una guida su questo argomento, basandosi sulla loro lunga esperienza, che recentemente è stata tradotta per Armando Editore con il titolo: “Come migliorare il tuo brand”. di Elena Lattes
I vent’anni dalla morte di Bettino Craxi hanno coinciso con l’uscita del film Hammamet di Gianni Amelio e di alcuni testi sul leader socialista. I numerosi interventi hanno affrontato vari aspetti, ma poco ci si è soffermati sul significato politico sia della sua vicenda, che del “nuovo corso” che contraddistinse il riformismo nel quindicennio che lo vide protagonista. Ne parla il direttore di Quaderni Radicali, Giuseppe Rippa, in questa conversazione, dove si evidenzia come all’inizio degli anni ’80 si aprì lo spiraglio di una prospettiva inedita per l’Italia, da sempre stretta nella gabbia del bipolarismo consociativo fra democristiani e comunisti, all’insegna di una possibile alternativa laica e riformatrice capace di sostanziare una sinistra di governo nel Paese…
- La politica vent’anni dopo Craxi. Conversazione di Rippa con Rintallo (Agenzia Radicale Video)
L’anniversario della Liberazione – nel ricordo degli eventi della Resistenza che segnarono la ripresa di una lotta diffusa per la riconquista delle nostre libertà – appare anche il momento opportuno per una migliore riflessione sul malessere ingravescente che affligge la Repubblica, ormai da tempo all’ordine del giorno, ma sostanzialmente interpretato al livello della necessità di riforme del sistema elettorale. Nuove leggi elettorali, passaggio dal proporzionale al maggioritario e poi ritorno al proporzionale… una sorta di via vai di incertezze, che in buona sostanza palesa l’incapacità di affrontare problemi più profondi, che quindi continuano a rimanere irrisolti. di Silvio Pergameno
L'idea che ci veniva trasmessa dai media, all'indomani dell'annuncio di Trump sul trasferimento dell'ambasciata americana in Israele (idea lanciata dal presidente Clinton più di venti anni fa),, era più o meno di una città messa a ferro e fuoco dalla protesta della popolazione araba residente in Israele. Ma vissuta dall'interno, la situazione della città Santa per le tre religioni monoteiste appare tuttora se non tranquilla, sicuramente non in guerra civile. La stessa tv Al Jazeera nei collegamenti in diretta ha dovuto integrare la corrispondenza con immagini di protesta in altre città arabe, perché alle spalle degli inviati non accadeva ciò che si voleva forse rappresentare in termini di manifestazioni anti-americane. Si può ben dire che nei fatti la gente non ha voglia di una terza intifada. Anzi, molti palestinesi preferiscono lo status attuale, che in Israele garantisce anche un'assicurazione sanitaria, piuttosto che finire sotto un governo di Hamas che considerano corrotto. Ne parla Anna Mahjar Barducci da Gerusalemme, conversando con Geppi Rippa.
Fece molto parlare allora e contribuì ad alimentare il sentimento anti-islamico dopo l'ennesimo attentato. Si tratta di una foto postata su Twitter alcune ore dopo l'assalto terroristico sul ponte di Westminster che uccise 5 persone. L'immagine ritrae una donna col velo che passa davanti a una delle vittime, apparentemente intenta a controllare il suo telefonino. L'account su cui fu pubblicata si chiama Southlonestar, che si è scoperto essere un troll, ovvero uno dei 2700 falsi profili creati ad arte da una "fabbrica di troll" russa.
“È solo un inizio.1968“, a cura di Ester Coen, titolo che traduce “Ce n'est qu'un début” lo slogan insurrezionale del maggio francese, diventa il tema di una collettiva degli artisti di quel tempo. di Giovanni Lauricella