Un ringraziamento spontaneo a quanti hanno deciso il ritorno alle attività normali, (=quelle anticovit), che appaiono, ora, come straordinarie, ma inderogabili, esigenze della nostra vita. Così un ringraziamento va all'architetto Paola Pozzi, che ha deciso di riaprire Frame, la galleria napoletana, al corso Vittorio Emanuele 525, ospitando la mostra Fluxus, e poi,subito dopo, dal 10 giugno, ospitandone una seconda, quella delle pregevoli opere di Raffaele Boemio… di Adriana Dragoni
“Quanto sta accadendo alla campagna referendaria di informazione radiotelevisiva (e non solo) è semplicemente inedito ed incredibile - hanno dichiarato Maurizio Turco, Irene Testa e Marco Beltrandi, rispettivamente segretario, tesoriere e membro della segreteria del Partito Radicale. - Non solo l’assenza di qualsiasi approfondimento e dibattito sui quesiti relativi alla giustizia in prima serata, non solo spizzichi di informazione sui telegiornali Rai , a fronte di sondaggi che dicono che pochissimi italiani conoscono anche soltanto l’esistenza di referendum al voto il 12 giugno.
Giovedì 10 febbraio 2022 alle ore 17:00 presso il Centro Studi Americani di Roma (via Michelangelo Caetani, 32) si è tenuto un dibattito sulla presentazione del libro La Romania alla fine della Guerra Fredda. Condizione geopolitica e opzioni di sicurezza (Rubbettino editore). Ai saluti di Roberto Sgalla, direttore del Centro Studi, seguirà il dibattito a cui interverranno Stefano Bottoni, professore dell’Università di Firenze, Lucio Caracciolo, direttore di Limes, Francesco Guida, professore Università Roma Tre, Roberto Menotti, direttore Aspenia online, Giuseppe Rippa direttore Quaderni Radicali. Coordina Piero Schiavazzi analista Huffington Post e docente Link Campus University.
- Presentazione del libro di Mihail Dobre «La Romania alla fine della Guerra Fredda. Condizione geopolitica e opzioni di sicurezza» (da Radio Radicale)
Recentemente la Cassazione ha accolto il ricorso da voi avvocati presentato per ottenere l'accesso ai reperti, tra cui i campioni di DNA, che sono stati determinanti nel processo e nella condanna di Massimo Bossetti. Può ripercorrere l'iter che a portato a questa decisione della Suprema Corte e spiegarci cosa implica esattamente questo per l’imputato?
Nel novembre del 2019 abbiamo chiesto l’autorizzazione ad esaminare i reperti ed effettuare delle analisi con le tecnologie più moderne, e siamo stati autorizzati ad effettuare quest’attività. Quando poi successivamente abbiamo avanzato diverse istanze volte ad ottenere l'indicazione delle modalità operative su come, quando e dove effettuare queste analisi, la corte di Bergamo ci ha risposto con un’inammissibilità. Noi abbiamo quindi impugnato quest’inammissibilità con due istanze e la Corte di Cassazione ha annullato quel provvedimento… di Gianni Carbotti e Camillo Maffia
La Cina sapeva del Coronavirus. Peggio: ha nascosto e distrutto prove.
Peggio ancora: ha, in altre parole, ingannato il mondo, facendogli pagare il costo di decine di migliaia di morti. di Luca Marfé (da Il Mattino)
Nel marzo del 2000 pubblicai Il sonno e le vigilie con le edizioni Sottotraccia. Una delle poesie del testo è questo Trionfo del tempo che ripropongo in questo nostro presente stato di sospensione che ci tiene in ostaggio. (... SEGUE>)
Il 21 settembre 2019, l’Istituto Nexus – uno degli istituti intellettuali più prestigiosi che mantengono vivo lo spirito dell’umanesimo europeo – ha celebrato il suo 25° anniversario con un simposio pubblico dal titolo «The Magic Mountain Revisited: Cultivating the Human Spirit in Dispirited Times» (La montagna incantata rivisitata: coltivare lo spirito umano in tempi di scoramento), sulla scia del romanzo fondativo dell’Istituto Nexus, La montagna incantatadi Thomas Mann. Il Simposio Nexus si è aperto con un duello intellettuale tra i due filosofi Bernard-Henri Lévy e Aleksandr Dugin, presentato come la rivisitazione del XXI secolo dei famosi dibattiti tra Settembrini e Naphta nel romanzo di Mann. Di seguito è riportata la trascrizione di questo duello (da geopolitica.ru).
In teoria è una di quelle notizie ghiotte da Fatto quotidiano, col personaggio noto sbattuto in prima pagina e a nove colonne, grazie a sentenza mediatica passata in giudicato. E invece no. Qualche volta anche Marco Travaglio e Peter Gomez sanno stupirci per sobrietà e discrezione nel dare certe informazioni, diversamente dalla solita gogna.
I segnali c'erano da qualche tempo. Ma con gli stracci volati in pubblica piazza mediatica tra Eugenio Scalfari e Carlo De Benedetti, si è avuto il segnale definitivo della chiusura di un'era. “La Repubblica” vive così la sua peculiare crisi, nella crisi più generale del mondo dell'informazione in tempi di rivoluzione digitale. Quale che sia il futuro che attende il "giornale-partito" che ha per certi aspetti cambiato e condizionato il modo di fare giornalismo in Italia, non s'intravede una via d'uscita dallo scontro in atto al suo interno che possa rinverdire i “fasti” di una volta. Ne discute Geppi Rippa, con Antonio Marulo, in Maledetta Politica.
Il 40° Congresso Straordinario del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito che si era riunito a Roma nel carcere di Rebibbia dall’1 al 3 settembre 2016 aveva deliberato che “prendendo atto che condizione minima, tecnica e politica, per l’esistenza e l’attività del partito è il rientro dal debito, pone l’obiettivo del raggiungimento di 3000 iscritti nel 2017 e altrettanti nell’anno successivo”.
“Nei musei le opere vengono accolte per l'eternità” dice Anna Imponente, Direttrice del Polo Museale della Campania, che amministra ben ventotto musei della regione. Ma un museo non è un ente immobile – aggiunge - perché, nel tempo, queste opere diventano sempre di più. Ne parla a proposito dell'acquisizione di un quadro per il museo nella napoletana Certosa di San Martino. di Adriana Dragoni