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25/04/24 ore

Le Brevi

Nozze gay, i primi sì della Nuova Zelanda

“Enormi felicitazioni alle coppie che si sono scambiate oggi le fedi nuziali. L'uguaglianza nel matrimonio è arrivata finalmente in Nuova Zelanda”. Così Conrad Reyners, dell'associazione Campagna per l'uguaglianza nel matrimonio, ha salutato la celebrazione delle prime nozze omosessuali nel Paese dell'Asia Pacifica, il quattordicesimo al mondo ad avere autorizzato il “sì” tra persone dello stesso sesso.

Egitto, scontri al Cairo: è stato d'emergenza

124: sarebbe questo il numero dei manifestanti rimasti uccisi al Cairo durante lo sgombero da parte dell'esercito dei sit-in pro Morsi. Tra i morti ci sarebbero anche due reporter: il 59enne Mick Deane di Sky News e la 26enne Habiba Ahmed Abd Elaziz, di Xpress.

Marijuana legale in Uruguay, il sì della Camera

La Camera dei deputati dell'Uruguay ha approvato la legalizzazione della marijuana, provvedimento che dovrà ora essere ratificato dal Senato. 50 sono stati i voti favorevoli su 96, dopo 14 ore di dibattito e grazie ai voti del Frente Amplio (coalizione governativa di sinistra), che detiene la maggioranza anche in Senato.

Pussy Riot, niente libertà vigilata per la leader Nadia

Un tribunale russo ha respinto la richiesta di scarcerazione di Nadia Tolokonnikova, leader del gruppo ''Pussy Riot'', arrestata in seguito alla ''preghiera punk'' anti Putin, avvenuta lo scorso anno nella cattedrale ortodossa di Cristo Salvatore a Mosca.

Stupro di gruppo, Consulta: no al carcere preventivo obbligatorio

La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 275 comma 3 del Codice di procedura penale, nella parte che prevede l’obbligatorietà della custodia cautelare in carcere per chi è accusato di violenza sessuale di gruppo, anche se esistono gravi indizi di colpevolezza: occorre cioè valutare caso per caso e se possibile, applicare misure alternative secondo il criterio del “minore sacrificio necessario”.

Russia, Navalny è stato scarcerato

Alexei Navalny è stato scarcerato in via provvisoria a condizione che non lasci Mosca, un giorno dopo essere stato condannato a cinque anni di carcere per appropriazione indebita.

Bangladesh: condannato a morte il leader del partito islamico

Il tribunale penale internazionale di Dacca, in Bangladesh, ha condannato a morte per impiccagione Alì Ahsan Mohammad Mujahid, 65 anni, segretario del partito islamico Jamaat-e-islami nonché esponente politico autorevole dell’opposizione, per crimini contro l’umanità commessi durante la guerra di indipendenza dal Pakistan nel 1971.

Aborto, Irlanda: riaperto il dibattito in Parlamento

Il Parlamento irlandese ha riaperto il dibattito ormai ventennale per consentire di far passare una legge che renderebbe legale l’aborto nel paese qualora la vita della donna fosse in pericolo.

Pena di morte, torna il boia in Pakistan

Nel Pakistan è stata reintrodotta la pena di morte e ora 8000 detenuti che erano stati precedentemente condannati rischiano l’esecuzione.

Femen, asilo politico francese per la leader Shevchenko

Inna Shevchenko, una delle fondatrici del movimento Femen, ha ottenuto dalla Francia lo status di rifiugiata. La 23enne ucraina, che aveva presentato domanda di asilo politico per scongiurare il rischio di subire persecuzioni nella sua terra d'origine a causa della sua attività, era arrivata a Parigi lo scorso agosto con un visto turistico.

Pakistan, danzano sotto la pioggia: uccise due adolescenti

Avevano 15 e 16 anni, Basra e Sheza Noor, colpevoli soltanto di essersi fatte riprendere mentre ballavano sotto la pioggia: le due sorelle sono state uccise, insieme alla madre Noshehra, a Chillas, nel nord del Pakistan, da un gruppo armato, forse guidato dal fratellastro 22enne delle due ragazze: a denunciare il fatto un altro fratello delle vittime.