La pedofilia è uno dei crimini più infami e quel che è peggio è che troppo spesso la filosofia, la politica e la Chiesa l’hanno teorizzata, giustificata, coperta come se fosse un’inclinazione naturale dell’essere umano o semplicemente un peccato, ma non mortale.
Nel convegno All digital, organizzato presso lo spazio Lazio Film Fund all’interno del VII Festival Internazionale del Film di Roma, conclusosi in questi giorni, è stato evidenziato come le strutture che hanno già adottato la nuova tecnologia della digitalizzazione contano per “circa 1.950 schermi, su un totale di 3.800 schermi industriali pari al 51,4%”. Rimane perciò una buona metà di sale che si avvicinano ancora impreparate alla fine dell’era della pellicola.
-15% di biglietti venduti, +15% di accreditati, il doppio dei giornalisti stranieri, meno compratori di pellicole, tanto trionfante sesso e l'eco rimbombante di spazientiti buuu. Si può riassumere così la prolissa sentenza emessa dalla corte della Critica (nella sua accezione non solo squisitamente cinematografica) nei confronti della prima edizione del Festival del Film di Roma firmata Marco Muller. di Florence Ursino
- 'A Glimpse Inside the Mind of Charles Swan III'
- 'Un enfant de toi', un film di parola
- 'Twilight: Breaking dawn' - parte 2', la fine della saga (si spera)
- 'Ixjana', I fratelli Skolimowski non convincono
- 'E la chiamano estate', un film preoccupante
- 'S.B. Io lo conoscevo bene, Berlusconi di nuovo protagonista
- 'Il turno di notte lo fanno le stelle', in cima alla montagna con Erri De Luca
- 'Marfa Girl', quel leggero passo oltre la soglia
- 'Il volto di un'altra', maledetto botulino
- 'La scoperta dell'alba', un film senza sale
- 'Alì ha gli occhi azzurri', l'eco della Profezia pasoliniana
- 'Main dans le main', la metamofosi del sentimento
- 'Centro Historico', un coro di voci per il Portogallo
- 'Spose Celesti dei Mari della Pianura', per dormire al Festival
Realtà e immaginazione si susseguono senza continuità in questo gioco filmico messo in scena da Coppola Junior che si avvale di regole e schemi del miglior cinema indipendente americano e di quello classico 'felliniano' stravolte e rilette all'abbagliante luce di un ossessiva, irriverente (e un po' ingombrante) prospettiva maschile sull'abbandono. di Florence Ursino
E' ancora un film francese a regalare a questo (piuttosto deludente) Festival romano del Cinema targato Muller, un po' di naturale poesia: 'Un enfant de toi', ultima fatica di Jacques Doillon presentata in concorso nella kermesse filmica capitolina, è la storia di un amore che non dovrebbe essere ma è, di una razionalità debole e insicura messa di fronte alla forza magnetica di ciò che vuoi ma non dovresti volere. di Florence Ursino
- 'Twilight: Breaking dawn' - parte 2', la fine della saga (si spera)
- 'Ixjana', I fratelli Skolimowski non convincono
- 'E la chiamano estate', un film preoccupante
- 'S.B. Io lo conoscevo bene, Berlusconi di nuovo protagonista
- 'Il turno di notte lo fanno le stelle', in cima alla montagna con Erri De Luca
- 'Marfa Girl', quel leggero passo oltre la soglia
- 'Il volto di un'altra', maledetto botulino
- 'La scoperta dell'alba', un film senza sale
- 'Alì ha gli occhi azzurri', l'eco della Profezia pasoliniana
- 'Main dans le main', la metamofosi del sentimento
- 'Centro Historico', un coro di voci per il Portogallo
- 'Spose Celesti dei Mari della Pianura', per dormire al Festival
Marek è un talentuoso scrittore emergente che, dopo una festa a base di alcol e droga, si ritrova a fare i conti con la scomparsa del suo amico Arthur e con il tormentato rapporto che lo lega a una strana donna. Un thriller psicologico, il polacco ‘Ixjana’, presentato in concorso al Festival del Cinema di Roma dai fratelli Skolimowski, che si muove su due differenti, e poco collimanti, piani stilistici ed espressivi. di Florence Ursino