Mentre come un pugile suonato tira fendenti a caso senza colpire il bersaglio, il Pd fa i conti con le primi scaramucce di posizione in vista del congresso: Zingaretti che si candida alle primarie, con l'appoggio a quanto pare di Franceschini, Carlo Calenda a metà strada tra partito e ipotetico fronte repubblicano, Mister X renziano quale sfidante per la segreteria. Sullo sfondo la proposta di Cacciari, con l'appello sottoscritto da alcuni intellettuali, per sciogliere tutto e ripartire da una forza transnazionale che si prepari a quello che si annuncia come un referendum sull'Europa e la sua moneta unica.
Ne discute, in Maledetta Politica, Giuseppe Rippa, sollecitato da Antonio Marulo, analizzando gli ultimi sviluppi della crisi che vive l'opposizione di sinistra alla luce delle “novità, o presunte tali, emerse nel dibattito di questi ultimi giorni.
Spesso la normalità, l'ovvio, o ciò che dovrebbe essere tale, diventa rivoluzionario. Per esempio, dovrebbe in teoria essere scontato che gli autori di un programma di approfondimento politico si scelgano liberamente tempi, modi e criteri delle cosiddette ospitate in tv, senza lasciarsi dettare le regole dai responsabili della comunicazione dei partiti. Invece, da qualche tempo a questa parte è in uso esattamente l'andazzo contrario.
Correva il 13 settembre del 2013 quando le firme di 67.000 cittadini a sostegno della proposta di legge “Eutanasia legale” dell’Associazione Luca Coscioni. Da allora, in spregio del dettato costituzionale che prevede che “il popolo esercita l’iniziativa delle leggi”, il Parlamento non ha discusso nemmeno 5 minuti di legalizzazione dell’eutanasia. Come se ciò non bastasse...
Nel 400 ° anniversario della morte, nel rendere omaggio al più grande drammaturgo inglese, il Teatro dell'Opera di Budapest ospita il “Gala Shakespeare”. Special Guest Star dell’evento Placido Domingo, per la prima volta sul palcoscenico del massimo teatro lirico ungherese. Malgrado il titolo, il repertorio spazierà dall’Andrea Chénier di Umberto Giordano al Bernstein di West Side Story, dal Verdiano Macbeth al Romeo and Juliette di Gounod, ancora Verdi con Nabucco e Otello fino al Velázquez di Besame Mucho e di nuovo, in chiusura, il Verdi di Falstaff. di Vincenzo Basile
Missione compiuta! Lo sciopericchio sotto le mentite spoglie di un’assemblea sindacale, che ha tenuto chiusi il Colosseo e i Fori imperiali per tre ore, ha sortito sulle prime l’effetto desiderato da chi ha ritenuto di esercitare un diritto sindacale legittimo in orari che creano disagio, con lo scopo di richiamare l’attenzione pubblica sui motivi della protesta.
Il 31 luglio e il 1 agosto 2015, all’Auditorium Expo di Milano, si è svolta la Conferenza Internazionale dei Ministri della Cultura sul tema “Cultura, strumento di dialogo tra popoli”.Presenti i ministri della cultura di 83 paesi partecipantiall’Expo, nonché i rappresentanti Unesco ed esponenti di altre organizzazioni internazionali che hanno discusso a lungo sulla necessità di tutelare il patrimonio culturale mondiale, oggi minacciato da terrorismo e catastrofi naturali. di Giovanna D’Arbitrio
Ce lo chiede l’Europa, si potrebbe chiosare alla notizia, accolta con entusiasmo negli ambienti scolastici, della sentenza della Corte di Giustizia europea che di fatto intima allo Stato italiano di assumere con contratto a tempo indeterminato i precari della scuola. I giudici di Strasburgo ritengono infatti che “la normativa italiana sui contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola è contraria al diritto dell’Unione”, per cui “l rinnovo illimitato di tali contratti per soddisfare esigenze permanenti e durevoli delle scuole statali non è giustificato”.
Presentato con il titolo The quiet son a Venezia dove l’attore Vincent Lindon ha ottenuto la Coppa Volpi, Noi e loro, (titolo originale Jouer avec le feu), di Delphine e Muriel Coulin, è tratto dal romanzo “Quel che serve di notte” di Laurent Petitmangin… di Giovanna D’Arbitrio
Il media russo Topwar.ru ha osservato che la caduta del regime di Bashar Al-Assad in Siria rappresenta un colpo al prestigio di Mosca. Ha anche dichiarato: "La Turchia è l'ovvio beneficiario del colpo di stato islamista in Siria; sta sfruttando appieno il fatto che l'influenza della politica estera della Russia è indebolita dal conflitto militare in Ucraina, che consuma molte risorse”. Di seguito è riportato l'articolo di Viktor Biryukov (topwar.ru)
Una notizia in prima pagina e un giovane compagno di scompartimento, durante un viaggio in treno, suscitano ricordi dolorosi legati ad un amico di infanzia di dieci anni più grande. È l’incipit di “Ombre del Passato” di Valentina Supino, pubblicato da Aska Edizioni… di Elena Lattes
“È indubbio che viviamo un periodo di turbolenza. Le guerre, l'Ucraina, la vicenda mediorientale, il progrom di Hamas, l’ingresso di Israele in Gaza e altre situazioni che si vanno sempre più sviluppando definiscono uno scenario nel quale convergono anche molti altri elementi. La fine di un vecchio ordine mondiale, la incapacità a dare una nuova definizione, la propensione di alcune realtà a voler modificare i rapporti di forza nel mondo - dice Giuseppe Rippa nella conversazione con Francesco Sisci -. Quello che suscita perplessità però è l'atteggiamento di alcuni soggetti, che pure sono diventati comunque nell'agenda politica italiana centrali…”. “Beh, naturalmente io non so quali sono le intenzioni dell'ex premier Conte - ribadisce Sisci -, però certamente lui, proprio perché capo di un partito ed ex premier ed ha avuto delle responsabilità, ha preso delle decisioni. Decisioni specifiche, certe volte ambigue e controverse come l'arrivo dei militari russi che in pieno Covid dovevano prendere dei campioni di virus da analizzare, senza poi sapere cosa realmente hanno fatto e che ruolo hanno avuto. Conte non è un uomo a caso, non è un pensatore, non è un giornalista che esprime semplicemente delle opinioni così…
L’audiovideo di Agenzia Radicale Video che segue è la conversazione di Francesco Sisci, sinologo, giornalista e analista politico, con Giuseppe Rippa, direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale. In appendice poi la trascrizione della chiacchierata…
- Chi vuole la guerra? Le ambiguità, di fatto filo-Putin, di Conte e Salvini. Conversazione con Francesco Sisci con Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)