Politologi del livello di Piero Ostellino, intellettuali come Ernesto Galli della Loggia, nel denunciare entrambi, sul Corriere della Sera, i mali dai quali l’Italia è oggi dilaniata - o giornalisti come Salvatore Merlo che sul Foglio si sofferma in un’ampia riflessione sulla figura di Mario Montie sulla vicenda di Scelta Civica - finiscono tutti per incorrere in un errore di fondo, che questa Agenzia ha puntualmente denunciato nei giorni scorsi: offrono ampie considerazioni sullo stato di decadenza nel quale l’Italia oggi versa, ma senza alcun approfondimento di carattere storico sulla vicenda del nostro paese, senza cercare di comprendere come mai un percorso liberale in Italia è sempre stato accuratamente evitato dalle classi dirigenti ovvero apertamente combattuto. di Silvio Pergameno
Sono poco meno di duecento le donne malesi che in Mali hanno deciso di manifestare il proprio dissenso contro la decisione, da parte del nuovo regime, di imporre il velo secondo l’osservanza della sharia.
Italo Bocchino: cognome impegnativo, il suo; portato però con disinvoltura e senza imbarazzi. Diventa noto ai più dall’inizio della stagione antiberlusconiana di Gianfranco Fini, quando salta da un talk show politico all’altro per prendere posizione in nome e per conto della fronda finiana del Pdl, poi diventata Futuro e libertà. I suoi eccessi di fedeltà non poche volte mettono in difficoltà il capo, creando malumori anche fra quei futuristi intenzionati a salvare il salvabile dell’alleanza con il Cavaliere.
Se inanelliamo fatti, circostanze e interventi di quest’ultima settimana politica, è possibile ricavare una conclusione che porta inevitabilmente alla considerazione che è in atto un processo teso a pregiudicare in via definitiva la tenuta democratica del Paese. di Luigi O. Rintallo
Cellule staminali, sperimentazione animale, disabilità, eutanasia e testamento biologico: sono solo alcuni degli argomenti ospitati dal IX Congresso dell'Associazione Luca Coscioni, svoltosi nel week end nella cornice del Palazzo Reale di Milano.
- IX Congresso dell'Associazione Luca Coscioni (radioradicale.it)
Non è andata giù a Beppe Grillo il coinvolgimento di Giovanni Favia, consigliere regionale del M5S in Emilia Romagna, nella vicenda delle interviste a pagamento in tv. Favia ha ammesso l’utilizzo di fondi pubblici per farsi intervistare su alcune emittenti locali, e ciò ha provocato l’ira dell’ex comico genovese, che sul suo blog ha bacchettato il consigliere: “Pagare per andare in televisione per il Movimento 5 Stelle è come pagare per andare al proprio funerale, anche se è certamente lecito. I soldi pubblici e il M5S sono inconciliabili”.
Diceva lo storico Pasquale Villari che il vero nemico dell’Italia del suo tempo era, più che l’ostilissima Austria, una certa “colossale ignoranza”. Altri tempi. Dall’alfabetizzazione delle masse al piccolo medioevo della cultura, giustificato da quella crisi nera che sembra non trovare risorse, perché, senza troppe ipocrisie, ammettiamo una buona volta che “si vive di solo pane”. di Ludovica Passeri
Yoani Sanchez è libera. La blogger era stata arrestata due giorni fa giorni fa con il marito Reinaldo Escobar e il suo collega Agustin Lopez, nella città di Bayamo, dove si era recata per assistere al processo di Angel Carromero, politico spagnolo accusato della morte in un incidente d'auto del dissidente Oswaldo Paya.
La notizia, lanciata dal Foglio e confermata dal Fatto, di una spartizione delle nomine già stabilita dai vertici del Partito Democratico in vista delle politiche del 2013 lascia perplessi. E’ stato un dirigente del partito, rimasto anonimo, a svelare il cosiddetto “patto di sindacato del Pd” volto a ripartire i posti chiave di governo in caso di vittoria alle prossime elezioni.
4 ore di sciopero con “manifestazioni di protesta a livello territoriale da oggi e fino al prossimo mese”. Lo scopo – annunciano i segretari di Cgil, Cisl e Uil – è quello di riuscire “a influenzare il dibattito parlamentare” sulla Legge di Stabilità. L’idea, evidentemente, è di quelle rivoluzionarie, in linea con il modo stantio e ammuffito con cui il sindacalismo italiano si muove da sempre. di Antonio Marulo
Papà e mamme separati civilmente, uniti nel ritenere però le interpretazioni giuridiche in materia di divorzio vetuste e malsane. Ieri, i genitori di Roma e dintorni, si sono ritrovati per manifestare (al Pantheon gli uomini e a Montecitorio le donne) contro le lungaggini e le fariginose coazioni ministeriali in merito all'affido condiviso che non sembra garantire né la tranquillità di una civile e consensuale separazione né e soprattutto la stabilità emotiva dei figli ancora minorenni.