Sarà una coincidenza, ma quasi contemporaneamente il Presidente francese François Hollande e il cancelliere dello scacchiere inglese George Osborne sono intervenuti sulla questione Europa. di Silvio Pergameno
All'indomani della Giornata internazionale dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne, il Terzo Comitato dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha formalmente adottato la Risoluzione che mira a “Intensificare gli sforzi globali per l'eliminazione delle mutilazioni genitali femminili”.
"Una realtà che non fa onore al nostro Paese, ma anzi ne ferisce la credibilità internazionale e il rapporto con le istituzioni europee". Così il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, batte finamente un colpo e interviene sulla grave condizioni delle carceri italiane a più di un anno di distanza dal suo intervento a un convegno al Senato organizzato dal Radicali in cui parlo di prepotente urgenza.
“Un rinnovamento alla Renzi”: questo è quello che servirebbe al partito di Silvio Berlusconi secondo il “volto nuovo“ che da qualche anno siamo abituati a vedere dirigere i telegiornali delle reti Mediaset. di Roberto Granese
L'Arabia Saudita si è dotata di una nuova misura di “sicurezza” riservata al gentil sesso: l’sms sul cellulare del marito di una possibile donna in fuga. In un Paese in cui le donne già vivono sotto i rigidi dettami della legge coranica, obbligate ad indossare il velo integrale, ad uscire di casa solo se accompagnate dagli uomini e a non poter guidare la macchina, mancava adesso lo zampino dell’innovazione tecnologica ad umiliare ulteriormente la popolazione femminile.
“Il 47% degli imprenditori italiani fatica a reperire sul mercato del lavoro candidati con le giuste competenze, e questa è la percentuale più alta fra tutti i paesi esaminati”. Questo è il quadro tracciato dal rapporto McKinsey, condotto su otto paesi Ue e presentato ieri a Bruxelles presso il centro di ricerca Bruegel, come riportato dal 'Corriere della Sera'. di Ermes Antonucci
E poi ci si ritrova a Novembre, a guardare i volti delle 115 donne uccise dall'inizio del 2012 da mariti, compagni, ex-fidanzati, corteggiatori lucidamente folli, aspettando che, improvvisamente, il 25 di questo mese, data scelta dalle Nazioni Unite per istituire la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, cori sdegnati e dichiarazioni ad hoc possano tamponare in qualche modo i fiotti di sangue di cui si sporca quotidianamente la comune indifferenza.
Non è certo un segreto che l’intero sistema dell’informazione vive in un perenne disequilibrio tra i fatti e i resoconti degli stessi e che tende spesso a ritoccare la realtà e ad indirizzare l’opinione pubblica. Il prodotto informativo ha raggiunto un doppio status che, in conflitto con la sua ragione originale di esistenza, lo ha condotto ad un profondo degrado. Il doppio status in questione è quello di un prodotto da vendere e di un “persuasore”, come ci ha illustrato approfonditamente da tempo la “Teoria dell’ago ipodermico”. di Roberto Granese
Piccoli ma decisi passi in avanti nella lotta globale alla barbarie rappresentata dalla pena di morte. Sono infatti 110 i Paesi membri delle Nazioni Unite che, lo scorso 19 novembre, hanno votato a favore di una nuova Risoluzione, la quarta dal 2007, con la quale si chiede l'abolizione delle esecuzioni capitali; all'ultimo voto, nel 2010, erano stati 107 i Paesi a sostenere la Risoluzione.
I sondaggi parlano chiaro: complice il ricordo del governo Berlusconi e nonostante il caos primarie, il Pd è il primo partito in Italia. Una buona leva a cui aggrapparsi per essere trainati in Parlamento. Così Antonio Di Pietro, stretto anche dal successo del Movimento grillino, oggi cerca disperatamente di ricucire le distanze, e, in poche parole, ripetere la mossa del 2008 - il patto stipulato con il Pd nella campagna elettorale - che permise a Italia dei Valori di conquistare 40 seggi in Parlamento.
Sul Corriere della Sera del 13 gennaio è apparso un editoriale a firma del prof. Panebianco a titolo “ Troppe ipocrisie sugli immigrati” nel quale si coglie l’occasione delle proposte del segretario del PD sul tema per aprire un dibattito sulle scelte di politica immigratoria del Paese. di Zeno Gobetti