Non appena "rianimato" Marco ha ripreso la sua campagna per riportare gli istituti di pena nei limiti della legalità, confortato da una telefonata di papa Francesco, il quale c’è da augurarsi faccia sentire la sua voce sul piano dei diritti umani, come avvenne al tempo di papa Wojtyla: la chiesa "pastorale" non può tenersi alla larga da una condizione tanto disumana come quella che affligge le carceri del nostro paese. di Silvio Pergameno
E' dicembre quando una ventitreenne di New Delhi sale su un autobus cittadino assieme ad un suo amico: stuprata, pestata e scaraventata in fin di vita su un marciapiede, la studentessa muore qualche settimana dopo. Sulle bocche delle donne indiane una parola: basta. Le piazza si infiammano, così gli animi, le urla diventano violenza, la violenza diventa promessa e il governo si impegna a far sì che mogli, figlie, madri, sorelle siano protette dalla furente devianza dei loro uomini.
Chiusa la parentesi televisiva, il confronto tra i candidati delle primarie del centrosinistra prosegue in vista del voto del prossimo 25 novembre. Il tema centrale ovviamente resta – e lo sarà per le stesse elezioni politiche nazionali – la grave situazione di crisi economica che sta attraversando il nostro Paese, e nel complesso l’Europa.
Con il web stanno di fatto venendo meno le tradizionali finestre distributive. Un esempio di questo è senz'altro l'esperimento tentato dalla nuova compagnia ferroviaria NTV. In questi giorni la compagnia ha annunciato che nelle carrozze cinema dei suoi treni Italo saranno disponibili film di nuovissima uscita, concessi dal distributore Medusa. Tra questi Venuto al mondo di Sergio Castellitto, nelle sale dal prossimo 8 novembre, per continuare poi con altre prime visioni come Il sole dentro di Paolo Bianchini e Una famiglia perfetta di Paolo Genovese.
La sentenza della Corte costituzionale che ha demolito la riforma berlusconiana del sistema elettorale conosciuto sotto l’appellativo poco edificante di “Porcellum”, ha fatto storia agli inizi di quest’anno, ma ritorna oggi agli onori della cronaca con la recente sentenza della Corte di Cassazione, che lo scorso anno aveva sollevato la questione di legittimità costituzionale e che è tornata oggi sull’argomento per la necessità di concludere il processo dal quale la vicenda aveva tratto origine. E' una sentenza che rischia di suscitare un vespaio. di Silvio Pergameno
“Nel 2012 le autorità russe hanno scatenato la repressione su più vasta scala contro la società civile dell'intera storia post-sovietica”: a pronunciare queste pesanti parole è l'organizzazione Usa 'Human Rights Watch', in occasione della pubblicazione del suo rapporto annuale sullo stato dei diritti umani nel mondo.
Nel confronto televisivo tra i candidati delle primarie ospitato da Sky, i tre soggetti più rilevanti in termini elettorali – e cioè Bersani, Renzi e Vendola – sono emersi in modo evidente come i protagonisti della disputa, relegando ai margini dello scenario Laura Puppato e soprattutto Bruno Tabacci, a dir poco sottotono.
Già in tempi non sospetti il direttore di questa testata individuava nella “questione giustizia” il vero limite contro il quale sarebbe impattato, alla prova dei fatti, l’allora neo-segretario del PD. di Roberto Granese
Dopo che la Cassazione ha sancito essere "penalmente irrilevante" il consumo di gruppo di sostanze stupefacenti "sia nell'ipotesi di mandato d'acquisto che in quella di acquisto comune", sarà quindi possibile fumarsi gran canne con gli amici, come una volta quando il consumo di gruppo non veniva perseguito? Niente di più lontano dalla realtà. di Andrea Spinelli Barrile
Prendiamo un romanzo, aggiungiamoci un pizzico di riscrittura, una brava regista, un paio di attori navigati e di bella presenza, una buona fotografia supportata da un'ottima scenografia, il forno ben caldo di un Festival internazionale e...ecco, l'ennesimo soufflé italiano che non sa di niente. di Florence Ursino
Lo scontro degli ultimi giorni sulla modifica della legge elettorale ci consegna l’immagine di una classe politica che, a dispetto delle promesse e dei buoni proclami, sembra non cambiare mai. E dall’arroganza con cui i partiti stanno affrontando la questione emerge una delle più becere manifestazioni del sodalizio partitocratico, chiuso in se stesso e disinteressato al futuro del Paese.