di Pierluigi Battista (Corriere della Sera)
Reclamare oggi l'ineleggibilità di un cittadino di nome Silvio Berlusconi, già eletto nel Parlamento italiano per ben sei volte dal '94 ad oggi, può apparire un esercizio surreale. Il passato non può essere smontato a piacimento e la realtà non può essere piegata ai propri desideri. Oggi scenderanno in piazza per chiedere a una legge di controversa interpretazione di operare come fa la magia nei racconti per l'infanzia: far sparire d'incanto i cattivi, abolire la realtà dolorosa con appositi rituali.
A Commentary by Jan Fleischhauer (Die Spiegel)
The man whom German center-left leader Peer Steinbrück called a "clown" does have entertainment value, that much we can agree on. Italy and the euro? "De facto, Italy is already out of the euro zone." Rome and the parliamentary system? "I give all the parties six more months, then it's over here." And these quotes are only the highlights from a recent interview with Beppe Grillo published by the German business daily Handeslblatt. When it comes to straight talking, even Steinbrück, reknowned for his lack of a filter, is surpassed by Grillo.
Omar procede a fatica lungo una stradina in salita di Tripoli del Libano, come un vecchio. E' ingobbito, tiene lo sguardo basso, fisso sul marciapiedi. Ha il fiato corto, le gambe rigide. E i movimenti di un burattino slogato. Ogni passo è una sofferenza. Eppure Omar ha tredici anni. (da espresso.repubblica.it)
di Elisabetta Rosaspina
Uno spolverino chiaro, un abito color malva, una maglietta in tinta, due scialli, uno a righe e l’altro a fiori rosa. Non resta molto altro di Nabila e Fariba, due giovani sorelle afgane di Mazar -i-Sharif, nel nord del paese, ai loro disperati genitori.
La foto è di quelle che non si dimenticano: Jihad Misharawi, che lavora nella Striscia di Gaza per l’emittente britannica Bbc, piange disperato mentre abbraccia il piccolo Omar, il suo bimbo di 11 mesi morto a causa di un bombardamento durante gli otto giorni di guerra a Gaza alla fine del 2012 quando Israele lanciò una rappresaglia durata 8 giorni per fermare il lancio di razzi da Gaza verso il sud (Sderot, Beersheva) e il centro di Israele (Tel Aviv,Gerusalemme).
di Francesco Merlo
Genova per noi … è l’Italia di oggi. Ad ogni stagione della politica, infatti, l’Italia diventa una città. Questo è il tempo della Genova di Beppe Grillo e dei tanti genovesi di successo e di qualità, talenti debordanti e senza regole come la loro città-mondo.
di Ugo Magri
Mancano 36 anni e 9 mesi al 2050 quando, scommette il profeta grillino Casaleggio, «l’intelligenza sociale collettiva permetterà di risolvere i problemi complicati del mondo». Quel giorno basterà un clic per decidere, facile come dire su Facebook «mi piace».
di Enrico Marro (da Corriere.it)
E pensare che se solo si fosse rispettata la volontà degli elettori, il finanziamento pubblico ai partiti non esisterebbe più da 20 anni, da quando cioè più di 34 milioni e mezzo di italiani dissero di sì al referendum abrogativo promosso dal partito radicale di Marco Pannella. Invece stiamo ancora parlando di come eliminare il finanziamento. Anzi l'argomento non è mai stato vivo come ora mentre, paradossalmente, ad essere scomparsi, almeno dal Parlamento, sono proprio i radicali.
di Michele Nones (da Affari Internazionali)
Dopo quella che è stata la più brutta e difficile settimana nella storia di Finmeccanica, ci si deve necessariamente interrogare sul suo futuro. Le conseguenze di quanto avvenuto rischiano, infatti, di ripercuotersi pesantemente sul gruppo in termini di affidabilità e credibilità. Difficile dire quanto influiranno a livello di investitori finanziari e di clienti, ma di sicuro ci vorranno anni per ricostruire un’immagine che corrisponda alla vera Finmeccanica e non a quella che è stata presentata nell’ultimo anno e mezzo.
di Pierluigi Battista
Altro che «la mummia», come ha commentato inorridito un giornale francese quando Berlusconi ha dichiarato di volersi ricandidare. Il berlusconismo non era stato cancellato e sepolto. In cinque anni ha lasciato sul terreno una quindicina di punti percentuali: un'enormità.
Il Giappone è uno dei paesi del mondo industrializzato con la più bassa percentuale di carcerati sul totale della popolazione: 55 ogni 100 mila abitanti. Soltanto l’Islanda, con 49, riesce a fare meglio. Non solo: in Giappone il tasso di recidiva, cioè di quanti incarcerati tornano a commettere reati una volta scontata la loro pena, è, anche se in crescita, tra i più bassi al mondo: poco sotto il 40% (il livello di Svizzera e Svezia) contro, ad esempio, il 67% degli Stati Uniti e il 50% del Regno Unito. (da ilpost.it)