Il pesce puzza dalla testa, si usa dire. Non è una cattiva idea quindi, contro le inefficienze della Pubblica amministrazione, fare in modo che non siano più intoccabili i capi non altezza. Pertanto, va accolta con favore l’intenzione del governo – annunciata da Marianna Madia in un’intervista a Repubblica - di introdurre la possibilità che un “dirigente inadeguato” possa non essere confermato nel suo incarico e nei casi più estremi essere licenziato. Questo in teoria. Nella pratica emergono invece inesorabili alcune perplessità di merito. di Antonio Marulo
La notizia che papa Francesco ha dato il benestare per la deposizione - davanti alla nuova Commissione parlamentare di inchiesta sul "caso Moro" - di monsignor Antonello Mennini, oggi nunzio apostolico in Gran Bretagna e a suo tempo particolare amico e confessore dello statista democristiano, è un fatto di rilevanza nazionale da più di un punto di vista. di Silvio Pergameno
Non pareva vero ai giornali, nel 2006, di vedere in manette il figlio dell’ultimo re d’Italia, Vittorio Emanuele di Savoia. Accusato di associazione per delinquere, corruzione, sfruttamento della prostituzione e altri vari illeciti, il nobile passò una settimana nel carcere di Potenza, tra il tripudio della solita campagna forcaiola messa in piedi dall'editoria italiana. di Ermes Antonucci
Matteo Renzi – proprio nella qualità di Presidente del consiglio - è oggi sotto accusa da varie parti, soprattutto perché a suo carico ha sollevato doglianze anche la Presidenza della Camera dei Deputati, alla quale poi viene replicato che essa travalicherebbe dal suo ambito istituzionale in quanto verrebbe meno alla posizione di terzietà, che deve contraddistinguere l’esercizio delle sue funzioni. di Silvio Pergameno
La Camera ha approvato la nuova legge sulla responsabilità civile dei magistrati, una riforma che tocca forse soltanto marginalmente la “questione giustizia” nel suo complesso, ma si rivela molto interessante per la resistenza che i diretti interessati frappongono alle nuove norme. O forse meglio si direbbe “i controinteressati”, visto che i magistrati non la prendono bene. Eppure non dovrebbe essere così. di Silvio Pergameno
Ad un anno di distanza dall'insediamento del nuovo governo, l'Italia di Renzi resta un cantiere bloccato, una Salerno-Reggio Calabria degli annunci non mantenuti. Per capirlo basta recuperare il cronoprogramma delle riforme elencato in pompa magna dal premier un anno fa: "Riforme costituzionali ed elettorali a febbraio, lavoro a marzo, P.a. ad aprile e fisco a maggio". Ebbene, a dispetto degli slogan e degli hashtag ("lavoltabuona", "italiariparte", "passodopopasso") dopo 12 mesi di governo il quadro è tutt'altro che positivo. di Ermes Antonucci
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