Proprio mentre il tema dell’aborto si trova al centro di un acceso dibattito in Polonia, arriva la condanna della Corte di Strasburgo per lo stato in questione per aver negato a una teenager polacca, rimasta incinta in seguito a uno stupro, la libertà di abortire.
Ritenta sarai più fortunato! Così Antonio Di Pietro riprende il corteggiamento a Beppe Grillo e al suo Movimento: insieme per battere la cosiddetta vecchia politica che potrebbe fregarli. Intervistato dal Fatto, il leader di Italia dei valori non demorde, quindi, nel suo tentativo di convincere il blogger più seguito d'Italia.
La morte del più grande dei combattenti per l’emancipazione dei popoli africani obbliga, per un giusto ricordo della figura dell’uomo, a una riflessione su alcuni fatti di grande rilevanza e se ad altra figura della nostra epoca possiamo paragonarlo la mente corre al mahatma Ghandi, in primo luogo perché entrambi combatterono ispirando la loro condotta ai principi della nonviolenza ma anche perché entrambi avevano di fronte lo stesso avversario: l’impero inglese. di Silvio Pergameno
Il caso clamoroso di Francesco Mastrogiovanni ha oggi una verità, almeno giuridica, sui fatti di quei maledetti giorni: sei medici del Reparto Psichiatria dell'Ospedale San Luca di Vallo della Lucania (Sa) sono stati condannati in primo grado ad omicidio colposo, sequestro di persona e falso ideologico; le pene comminate vanno dai due ai quattro anni, tutti assolti invece gli infermieri del nosocomio.
“ ... Sono orgoglioso di essere un populista insieme a decine di migliaia di populisti”. Così il guru del Movimento 5 Stelle Casaleggio ho caricato la piazza del V3day a Genova qualche giorno fa. E se si può comprendere l'interpretazione che ne da “il Fatto quotidiano” bollettino e sponsor del grillismo, secondo il quale il “sofisticato” ragionamento va letto nel senso di vicinanza, "... somiglianza al popolo al quale devono tornare gli strumenti della democrazia", emerge subito che non vi è nell'approccio grillesco il superamento (Oltre) dell'antipolitica, ma siamo nel cuore proprio di questo processo (peraltro legittimato dalla schifosa dinamica del regime partitocratico …).
Il populismo russo, quello latino-americano e quello di Grillo e Casaleggio - videoeditoriale di Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)
“Siamo agli inizi, c'è ancora molto da migliorare, ma noi donne siamo il potere”. E' questo il piglio combattivo con cui una delegazione di sette imprenditrici e professioniste libiche ha affrontato i 7 giorni di “soggiorno formativo a Roma” (21-27 ottobre) dedicati ai temi delle pari opportunità, dell'inclusione e dei diritti civili femminili nella Libia post-Gheddafi.
“Se al pescatore Casini va dato atto di aver fatto buona pesca con poca pastura, il fritto misto che esce dalle cucine di Chianciano rischia di essere una pietanza indigesta per gli elettori e per il Paese”. Questa è la conclusione dell’attacco, vagamente poetico, scagliato da Italia Futura, l’associazione presieduta da Luca Cordero di Montezemolo, all’Udc di Pier Ferdinando Casini.
Assente ingiustificata, colpevole ritardo, scarso peso politico... Si sprecano i complimenti per il ministro degli Esteri Emma Bonino nei commenti sulla vicenda che vede protagonisti e forse vittime i tifosi al seguito della Lazio calcio, arrestati e trattenuti in Polonia da una settimana. di Antonio Marulo
Lunedi 29 ottobre giungerà a Roma la Staffetta della Fiaccola della Verita’ per il Tibet. La Fiaccola, partita il 6 luglio 2012 (compleanno di S.S. il XIV Dalai Lama) sta facendo il giro del mondo divisa in tre diversi gruppi (Americhe, Europa e Asia) con il supporto e sostegno di tutte le comunità tibetane nel mondo, delle Associazioni pro-Tibet italiane ed europee, e degli Interguppi sul Tibet.
Il grillino Giovanni Favia, ospite ad Otto e mezzo, ha confermato le accuse di mancanza di democrazia all'interno del Movimento 5 Stelle, così Beppe Grillo ha deciso di rompere il silenzio e di rispondere direttamente al consigliere “ribelle”, ponendo la sfiducia.
Il 26 scorso titolavamo l’ "L’inutile vertice di Vilnius" alcune note scritte alla vigilia dell’incontro nella capitale Lituana dei vertici dell’Unione Europea con i capi dei governi di Georgia, Armenia, Azerbaijan, Moldavia e soprattutto dell’Ucraina: un titolo che non era stato dettato dopo una fortunata consultazione con la sfera di cristallo, ma era il frutto di qualche semplicissimo ragionamento, soprattutto del fatto che il capo del governo di Kiev, Viktor Yanukovich, aveva già provveduto a ritirare l’assenso prima espresso a un trattato di associazione con l’Europa occidentale. di Silvio Pergameno