Negli equilibri, a volte precari (considerando che la stessa Unione europea è caratterizzata da meccanismi complicati ripartiti tra Parlamento, Commissione e Consiglio d’Europa) un’ombra incombe sull’Europa stessa: lo spettro di una prospettiva che si prefigura poco rassicurante nello scacchiere internazionale: diventare più povera, sottomessa e meno libera nelle sue scelte. Insomma meno libera del proprio destino. La nomina della nuova Commissione, il Rapporto Draghi, il voto americano del 5 novembre, la partita asiatica… Di tutte queste questioni discutono Francesco Sisci, giornalista, sinologo, analista politico e Giuseppe Rippa, direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale.
- Commissione e rapporto Draghi: Europa tra marginalità e nuova prospettiva. Conversazione Sisci-Rippa (Agenzia Radicale Video)
Nelle pieghe del tormentone estivo che ha arpionato il ministro Gennaro Sangiuliano, costringendolo alle dimissioni precedute da una stupefacente serie di azioni improvvide, sono pure affiorate delle vere e proprie notizie, accuratamente trascurate dal tam tam mediatico e che invece sarebbero meritevoli di grande attenzione da parte di un giornalismo che non fosse calibrato sul modello dei rotocalchi posati sulle poltrone dei parrucchieri… di Luigi O. Rintallo
Il 16 settembre 2024 segna il secondo anniversario dell'uccisione della donna curda-iraniana di 22 anni Jina (Mahsa) Amini, che è stata arrestata dalla polizia religiosa iraniana per aver indossato il velo "in modo improprio" ed è morta in custodia della polizia. Il suo omicidio ha scatenato proteste in tutto l'Iran quando è diventata il simbolo della rivolta contro il regime iraniano. Pochi giorni prima che Jina diventasse un emblema nazionale, la sua famiglia incise le seguenti parole sulla sua lapide: "Jîna giyan, to namirî, nawit ebête remiz [Jina, anima mia, non morirai. Il tuo nome diventerà un simbolo]”… di Anna Mahjar-Barducci
Per fortuna che c'è Munch, un artista drammaticissimo che, nonostante le sue opere creino una profonda angoscia, ha una carica comunicativa così coinvolgente che quando sai che c'è una sua mostra non resisti alla voglia di vederlo. Dico per fortuna perché in giro per l'Italia c'è poco da vedere; le mostre che ci stanno sono noiose, a meno che non siano di arte non contemporanea, come quelle su Correggio o Toulouse- Lautrec a Parma… di Giovanni Lauricella
Nel mondo contemporaneo, la figura femminile è al centro di una battaglia per l’autodeterminazione che attraversa esperienze e identità profondamente diverse. Tutte le persone socializzate come donne affrontano sfide di varia natura che derivano da un sistema patriarcale e da una lunga e ben radicata tradizione di oppressione religiosa, culturale e politica che ha cercato di controllare corpi, identità e libertà. Eventi recenti offrono un nitido riflesso della condizione femminile globale, in cui la resistenza si scontra con una violenza strutturale e sistemica che permea ogni aspetto della società… di Giulia Anzani
Presentato in anteprima mondiale nel 2023 al Toronto International Film Festival, Madame Clicquot (Widow Clicquot) di Thomas Napper, tratto dalla biografia The Widow Clicquot di Tilar J. Mazzeo, è un biopic sulla vita di Barbe-Nicole Ponsardin, ricordata come "Grande Dama dello Champagne”… di Giovanna D’Arbitrio
In risposta all'omicidio di sei ostaggi israeliani da parte di Hamas il 29 agosto 2024 nei tunnel di Gaza, il giornalista palestinese Abd Al-Bari Fayyad ha duramente attaccato Hamas e l'ha accusata di comportamento barbaro e disumano che contravviene al diritto internazionale, alla shari'a islamica e alla tradizione del profeta Maometto. Scrivendo sul sito web di notizie saudite Elaph, Fayyad ha sottolineato che la shari'a islamica e la tradizione del profeta proibiscono l'omicidio e impongono di trattare i prigionieri di guerra in modo umano. Hamas, tuttavia, ignora crudelmente queste direttive e preferisce promuovere i propri interessi e mantenere il suo potere a Gaza a spese degli interessi dei palestinesi, ha affermato. Fayyad ha aggiunto che questo atto potrebbe segnare la fine del ruolo di Hamas nella politica palestinese, perché le fiamme che ha acceso con questo omicidio probabilmente lo consumeranno prima di bruciare Israele… (da Memri)
Il 7 ottobre 2023 sembra essere stato espulso dalla lettura dei tragici avvenimenti in Medio Oriente… Tutto sembra circoscritto nella cronaca dell’intervento (su cui è ovviamente legittimo avere un’opinione diversa) dell’esercito israeliano a Gaza per colpire i militanti e i gruppi dirigenti dei terroristi di Hamas che ricorrono, senza scrupoli, a utilizzare come scudi umani la popolazione palestinese nella striscia da sempre vittima della oppressione dei leader dei terroristi, veri e propri massacratori dei diritti del popolo palestinese… Lo stato d’animo dei cittadini israeliani, nelle tensioni tra dolore per gli ostaggi sequestrati e bisogno di sopravvivenza, viene analizzato dal prof. Andrea Yaakov Lattes, docente presso il Yaad Academic College di Terl Aviv, nella conversazione per Agenzia Radicale Video con Giuseppe Rippa, direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale…
- Israele tra dolore per gli ostaggi e sopravvivenza. Conversazione con Andrea Lattes di Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)
Per chi va a fare la spesa per mangiare in casa, se gli impegni lo consentono, noterà che molto di quello che si compra è importato, niente di strano, siamo in una società globalizzata, mi si direbbe. Effettivamente dipendiamo da scambi commerciali che ci permettono, anzi, permettono alle nostre ditte di esportare e mettere la nostra bilancia commerciale in positivo. Fin qui penso di aver detto delle banalità perché è tutto risaputo… di Giovanni Lauricella
Le eleganti attrici e gli attori alla moda che sul red carpet veneziano recitano con “il volantino a ventaglio” il logoro copione di quella farsa tragica del boicottaggio del cinema israeliano genialmente definito da Andrea Minuz “From the river to Laguna”, non sanno niente, e la loro ignoranza è pari solo alla loro prosopopea... di Pierluigi Battista (da Huffington post Italia)
Le elezioni nelle regioni tedesche della Sassonia e della Turingia di domenica 1 settembre 2024 hanno segnato un momento acuto della crisi che attraversa la nazione economicamente più forte dell’Europa. Si tratta di due lander, entrambi dell’ex Germania dell’Est, che sono parte di quegli Stati federati della Germania (entità politiche e amministrative la cui unione forma la Repubblica Federale di Germania) e che complessivamente sono 16. Delle conseguenze del voto in Sassonia e in Turingia, del successo dell’ultra destra neonazista dell’AFC e delle ripercussioni sul governo federale di Olaf Scholz e quindi dell’intera Europa discutono il prof. Francesco Sisci, giornalista, analista politico e sinologo e Giuseppe Rippa, direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale nell’audiovideo che segue…
- Sassonia, Turingia: alla Germania-Est piace Putin! Conversazione con Francesco Scisci di Geppi Rippa (Agenzia Radicale Video)
é uscito il N° 118 di Quaderni Radicali "EUROPA punto e a capo" Anno 47° Speciale Maggio 2024 |
è uscito il libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "Napoli dove vai" |
è uscito il nuovo libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "l'altro Radicale disponibile |
Arabi Democratici Liberali |