La Favorita (The Favourite) del regista greco, Yorgo Lanthimos, continua a riscuotere consensi, premi e numerose candidature agli Oscar 2019. Il film è ambientato nell’Inghilterra del XVIII secolo, sotto il regno della regina Anna (Olivia Colman), vedova infelice del principe Giorgio di Danimarca, malata di gotta, in balia non solo di Tories e Whigs, ma anche di favorite lesbiche come lei che approfittano della sua fragilità per influenzarne le decisioni politiche. di Giovanna D’Arbitrio
Maria regina di Scozia (Mary Queen of Scots), diretto da Josie Rourke, trae ispirazione dalla biografia My Heart Is My Own: The Life of Mary Queen of Scots, di John Guy. Il film narra le vicende della regina cattolica Maria Stuarda (Saoirse Ronan) a partire dal 1561, quando dopo la morte del marito Francesco II, re di Francia, tornò nella natia Scozia caduta nelle mani dei nobili protestanti capeggiati dal fratellastro illegittimo James (James Mchardle) e supportati dalla cugina, la regina inglese Elisabetta I(Margot Robbie) e dal suo Segretario di Stato, il barone William Cecil (Guy Pearce) che temevano le legittime rivendicazioni di Maria al trono inglese. di Giovanna D’Arbitrio
Riscuote successo di pubblico e critica il nuovo film di Adam McKay, Vice - L’uomo nell’ombra, candidato a diversi Golden Globe per miglior attore in un film commedia a Christian Bale, miglior film commedia, miglior regista ad Adam McKay, migliore attrice non protagonista ad Amy Adam, miglior attore non protagonista a Sam Rockwell, migliore sceneggiatura ad Adam McKay. di Giovanna D’Arbitrio
Premiato nel 2018 alla 75ª Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia con la CoppaVolpiper il Miglior Attore a Willem Dafoe e con una candidatura ai Golden Globe 2019, il film Van Gogh, sulla soglia dell'eternità (At Eternity's Gate) di Julian Schnabel, pittore newyorkese di successo nonché regista, non può essere considerato un comune biopic, poiché cerca di rompere schemi e cliché presenti in precedenti pellicole. di Giovanna D’Arbitrio
Premiato per la miglior regia al Festival di Cannes 2018, il film di Pawlikowski, Cold War, racconta una struggente storia d’amore che si svolge nell’arco di quindici anni, dal 1949 al 1964, tra Polonia, Parigi, Berlino, Jugoslavia. di Giovanna D’Arbitrio
Il film è carino, piacevole soprattutto per via delle musiche che da sole valgono il prezzo del biglietto, ma non tutto quadra come dovrebbe. A parte le licenze narrative, che mutano il reale svolgimento dei fatti storici (ma in un film questo aspetto può essere anche tollerato), c'è qualcosa che disturba sia dal punto di vista registico che da una pospettiva squisitamente drammaturgica. di Anna Concetta Consarino