Il cinema ritorna ancora una volta tra i banchi di scuola con un film canadese, “Monsieur Lazhar”, di Philippe Falardeau, tratto dalla pièce teatrale” Bachir Lazhar” di Evelyne de la Chenelière, già vincitore di diversi premi. di Giovanna D’Arbitrio
Matteo Renzi con un apparente piglio decisionista sembra aver vinto la prima tappa della sua sfida, approciare a Palazzo Chigi, anche se come ci dice il Corriere della Sera il forse futuro premier ha detto: «Mi ero fatto un altro film: vincere le elezioni, prendere milioni di voti, battere la destra. Non è il consenso che mi manca: per me, sarebbe stato meglio andare a votare subito; ma non per il Paese. Non era possibile. Non senza legge elettorale: con il proporzionale avremmo avuto le larghe intese a vita. Non senza aver riformato il Senato». di Silvio Pergameno
Ieri il Parlamento Europeo ha votato una risoluzione dal titolo "Strategia dell'UE in materia di diritti umani", un ampio testo che va a toccare numerosissime tematiche (elezioni, forza pubblica, droga, informazione, giustizia); una di queste, di cui si è dibattuto lungamente in Italia negli ultimi mesi ma che oggi pare un tema dimenticato, è la questione dell'identificazione degli agenti di polizia.
Quale contraltare alla fede? Il regista austriaco Ulrich Seidl se lo chiede nel secondo episodio della trilogia Paradiese intitolato “Faith”.“Love”, il primo, accolto da calorosi applausi a Cannes la scorsa primavera, mostrava le sugar mama tedesche (come vengono chiamate dagli indigeni le turiste sessuali in azione nell’Africa sub-Sahariana) alle prese con i locali prestatori di un’opera, motivata essenzialmente da mogli e proli numerose da sfamare. E l’autoerotismo inconcludente… per difetto di ispirazione, del mandingo di turno veicolava i molti significati e contenuti del film. di Vincenzo Basile
La manifestazione del cosiddetto 'movimento antiproibizionista autorganizzato' ha lasciato sui giornali le tracce di una polemica stupida quanto rappresentativa di uno “stato delle cose” per cui l’unico modo pensabile di rappresentare l’interazione tra gli italiani e le istituzioni è in chiave della mobilitazione parasindacale nello stile di una certa sinistra all’italiana. di Roberto Granese
Han Bing, avvocato di Pechino che sul blog 'Weibo' usa lo pseudonimo di "Avvocato Hanzhou", ha rivelato che un ospedale cinese è stato trasformato in sito per l’esecuzione di un condannato a morte: il detenuto sarebbe stato portato di corsa la mattina stessa nell’ospedale, dove sarebbe stato costretto a firmare un modulo per la donazione di organi.
Tutto si può dire di Walter Veltroni, tranne che non sappia uscire di scena, nei modi ma soprattutto nei tempi. La sua vita pubblica di politico è infatti costellata di passi indietro al momento giusto. Fin da quando lasciò, non proprio in buone acque, la direzione dell’Unità per lanciarsi nell’avventura prodiana dell’Ulivo.
I Bookmakers lo danno 5 auno e l’entusiasmo a Venezia è alle stelle ma bisogna avvisare gli scommettitori che alcuni distinguo sono ineludibili. di Vincenzo Basile (foto Abaca)
Nel giugno 2012 la Banca Centrale Europea decise di attivare il programma Omt per i paesi dell’euro in difficoltà, (sempre nel rispetto delle riforme in dispensabili per tenere i conti in ordine) ma la Corte costituzionale tedesca, investita della faccenda, l'ha rinviata alla Corte Europea perché in contrasto con il divieto di finanziare gli stati. di Silvio Pergameno
“Una vittoria della lotta nonviolenta che abbiamo condotto con Marco Pannella, con i detenuti e l'intera comunità penitenziaria per rendere effettuvo un diritto che fino ad oggi è sempre rimasto solo sulla carta”: così Rita Bernardini e Irene Testa, rispettivamente deputata radicale e segretaria di Detenuto Ignoto, hanno commentato l'approvazione da parte delle Commissioni Giustizia e Affari Costituzionali in seduta congiunta della risoluzione sul diritto di voto dei detenuti.
Pier Luigi Bersani, Nichi Vendola e Riccardo Nencini hanno presentato ieri la loro “Carta d’intenti”, con i 10 punti programmatici dell’alleanza per il governo. Ad alimentare le polemiche è stato il mancato riferimento al governo Monti – o perlomeno alla sua “agenda” – nel manifesto, unito all’apertura sui matrimoni gay e al nuovo attacco di Vendola contro i nemici mortali incarnati dal “populismo e dal liberismo” (anche se la più evidente espressione di populismo sembra proprio essere questa offensiva indiscriminata contro il demone del liberismo, in toto).