L’evoluzione della crisi greca, a ben riflettere, è la naturale conseguenza delle dinamiche populiste e demagogiche che in tempi difficili possano portano al potere degli sprovveduti che promettono mari e monti, senza tener conto della effettiva realizzabilità di un programma di governo velleitario. di Antonio Marulo
Al 32.simo Torino Film Festival vincono Mange tes morts del francese Jean-Charles Hue e For some inexplicablereason dell’ungherese Gabor Reisz. Il primo, nella Quinzaine des Realisateurs aveva già guadagnato a Cannes il Premio Jean Vigo. Un dramma on the road sule tensioni interne di una comunità Rom della provincia Francese alle prese con questioni di identità e appartenenza etnica di alcuni suoi membri. Il titolo è l’insulto più insopportabile tra la gente di quel mondo. Certo discutibile, come si dirà rispetto ad altre opere, la scelta della Giuria presieduta da Ferzan Ozpetek e composta, tra gli altri, da GyörgPálfi e Carolina Crescentini. di Vincenzo Basile
- Torino Film Festival 2014, cambia la Direzione ma il livello resta alto di V.B.
In principio il benvenuto con L’isola che non c’è di Edoardo Bennato; sul finire il saluto con la celebre scena di Toto e Peppino a Milano, mentre domandano “per andare dove dobbiamo andare per dove dobbiamo andare?” a un vigile che risponde “al manicomio vi ci accompagno io”; in mezzo la frase di Sergio Marini della Coldiretti che si chiedeva se “anche noi non abbiamo bisogno di un trattamento sanitario obbligatorio, visto che qui dentro di partiti ce ne sono troppi”. di Antonio Marulo
La Commissione Inter-Americana sui Diritti Umani (IACHR) ha esortato i Paesi caraibici che hanno ancora la pena di morte ad abolirla o almeno ad introdurre una moratoria sulla sua applicazione. In un messaggio per la Giornata Internazionale contro la Pena di Morte del 10 ottobre, la IACHR ha detto che gli strumenti regionali per la protezione dei diritti umani non vietano di per sé l'imposizione della pena di morte, ma stabiliscono limitazioni e divieti specifici per quanto riguarda la sua applicazione.
L’Associazione Arabi Democratici Liberali suggerisce – dopo “Non ci sono ingorghi nel deserto” - la lettura di “Bambini delle Sabbie. Una scuola tra i tuareg”, (EMI, Editrice Missionaria Italiana, 2008) scritto da due fratelli: Mossa Ag Assarid, esponente del Movimento Nazionale per la Liberazione dell’Azawad (MNLA), e Ibrahim Ag Assarid, docente, musicista, poeta per bambini e attivista per i diritti umani.
La mostruosità giuridica della legge Severino, che alla faccia del principio costituzionale della presunzione d'innocenza determina la sospensione dei titolari di cariche elettive a livello locale anche solo per sentenze di primo grado, è stata raffigurata, in tutta la sua gravità, dal semi-sconosciuto ma significativo caso dell'ex sindaco di Agrigento Marco Zambuto (Pd). di Ermes Antonucci
Dopo le precedenti gestioni nel ruolo di vice Moretti, Amelio e Virzì, Emanuela Martini si aggiudica quest’anno la direzione del festival. E con essa l’irrisolta questione delle sale ingolfate da pubblico in esubero o marasma logistico; fatto sta che il nervosismo serpeggia nelle sale dove bollini gialli e biglietti blu si contendono il macchinoso ingresso agli spettacoli. La qualità della selezione dei film in concorso rimane per fortuna (o merito della neodirettrice) di alto livello e gran varietà. di Vincenzo Basile
Il Partito democratico, al di là dello slancio contingente delle primarie e del tentativo di unità con Cuperlo presidente, appare sostanzialmente di nuovo diviso, questa volta non in terre nostrane ma direttamente in Parlamento Europeo. La compagine del Pd si è infatti spaccata sulla votazione ad una risoluzione presentata dalla socialista portoghese Edite Estrela che mirava ad impegnare tutti i 28 stati membri dell’Ue a garantire “il diritto all’aborto sicuro e legale”, oltre che ad attuare una serie di misure efficaci per combattere la violenza sulle donne, la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili e l’omofobia. di Ermes Antonucci
Fine anni '30 del secolo scorso, una squadra di basket quasi improvvisata parte da New York per raggiungere Los Angeles. Sono sette ragazzi in età compresa fra i 18 e i 32 anni, un po' sbandati, cresciuti per strada, alcuni dei quali rimasti orfani molto presto, uno ha problemi con la giustizia per piccoli reati, un altro con una banda di scommettitori e malavitosi, un altro con la ex moglie e la famiglia di lei. di Elena Lattes
La sconfitta di Felice Casson a Venezia ha reso del tutto evidenti ameno due fatti concreti. Il primo riguarda il PD, che a livello nazionale è impegnato nella scelta di una nuova strada più "centrista" con il percorso avviato dal segretario Renzi (il discorso infatti si riferisce più al segretario che al capo del governo), ma si trova poi a presentare a Venezia un campione del percorso opposto e un campione diventato candidato alla poltrona di sindaco della città proprio attraverso il percorso delle primarie. di Silvio Pergameno
"Torneranno i prati" conferma ancora una volta il talento del grande regista Ermanno Olmi che alla veneranda età di 83 anni ci regala un’ altra significativa opera.Apparso sugli schermi sia in Italia che all’estero in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale, il film è una chiara condanna di tutte le guerre anche se si concentra soprattutto sulla descrizione del drammatico squallore di una trincea dopo i sanguinosi scontri del 1917. di Giovanna D’ Arbitrio