Appena giungono nelle coste del mediterraneo i barconi colmi di migranti, che rischiano la loro vita in mare pur fuggire dalla carestia e da conflitti civili sanguinari (perché di questo si tratta nella stragrande maggior parte dei casi), nel panorama politico italiano insorgono le accuse all’Unione Europea di non interessarsi del problema degli sbarchi degli immigrati sollevate con più vigore dagli esponenti di buona parte del centrodestra e della Lega Nord-Padania. di Alessandro Frezzato
Lunedì 11 Novembre 2013 è stata presentata a Napoli, al Caffè letterario Intra Moenia, nella splendida cornice di piazza Bellini, il numero 22 della rivista ReNudodal titolo "La Vita Oltre". Il numero, dedicato interamente al tema della Morte e del Morire, ha pubblicato gli Atti del Convegno "L’Arte del Vivere e del Morire" tenutosi a Napoli all’Antisala dei Baroni del Maschio Angioino il 13 maggio 2013 per ricordare Atul Maurizio Mottola.
Audiovideo presentazione di ReNudo "La vita oltre" in ricordo di Maurizio Mottola (Quaderni Radicali Tv)
“Anche l’occhio vuole la sua parte” , vincitore del premio Albatros 2011, conclude la stagione dell’Ambra Jovinelli, che chiude per problemi tecnici e strutturali. Si può dire che abbia chiuso in bellezza? di Chiara Cerini
Giulia è un film del 2021, diretto da Ciro De Caro uscito nelle sale cinematografiche a febbraio del 2022. Il film racconta la storia di Giulia nell'immediato post lockdown. Periferia romana, Giulia, in seguito alla rottura con il fidanzato, si ritrova sola, senza casa, senza lavoro. Inizia così un susseguirsi di vicende che narrano disagi interiori oltre che materiali. La ricerca di una casa, di un lavoro, di affetti stabili porteranno Giulia a confrontarsi con le difficoltà del momento e con chi, come lei, ha la necessità di ritrovare una stabilità affettiva, sociale, economica che la pandemia ha spazzato via… di Maurizio Musu
Negli ultimi anni si è sempre più diffuso il dialogo e lo scontro tra visioni, spesso opposte, sia negli ambienti politici che nei media e sui social sulla presenza in continua crescita dei musulmani in Europa. Una questione complessa, poiché rimette in discussione non soltanto gli aspetti identitari, ma anche quelli economici e sociali del nostro continente.Ad affrontare questo argomento così spinoso e attuale è stato recentemente Romano Bettini, docente di Sociologia del diritto all’Università La Sapienza di Roma, che ha pubblicato per Armando Editore: “Chi diffama l’Islam”.
“Il potere logora chi non ce l’ha” è una nota battuta di Giulio Andreotti. Più volte ripresa tanto dagli apologeti quanto dai critici del senatore a vita, i primi per accreditarlo quale epigono del realismo politico che muove dal laico Machiavelli e i secondi per biasimarne il cinismo, essa oggi sembra davvero la principale fonte di ispirazione di quanti nel PD hanno promosso il rovesciamento di linea alla ricerca di un’alleanza di governo con il Movimento 5 Stelle. di Luigi O. Rintallo
Il Vice Premier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini non finirà in Tribunale per reati “ministeriali” (cioè commessi nell’esercizio funzioni – nella vicenda della nave “Diciotti”) perché salvato dall’art. 96 della Costituzione, la norma che stabilisce che per sottoporre a giudizio il Presidente del Consiglio o i Ministri occorre l’autorizzazione della Camera di appartenenza e del Senato se si tratta di non parlamentare). E subito dopo arriva il caso analogo dell’altra nave, la famosa Sea Watch, in italiano “Vedetta del mare” (un nome significativo e forse un tantino provocatorio…).di Silvio Pergameno
“Si tratta di una crisi senza precedenti, che ha bisogno di una risposta immediata e di lungo periodo da parte della comunità internazionale. Un numero maggiore di paesi, compresi quelli della regione, deve giocare un ruolo molto più rilevante e condividere le responsabilità. Il Bangladesh è un paese povero, ha mostrato grande generosità, ma non più essere lasciato da solo a gestire questa situazione".
Nato come amusement, divertimento, quella di Vittorio Placella è diventata una forma di ricerca che attraversa molti piani, dalla pittura alla scultura, al riciclaggio, alla manipolazione creativa di oggetti e forme.
Ai tempi della post-verità, delle verità alternative e, volendo, delle pre-verità il mondo del giornalismo può paradossalmente avere una grande occasione per rilanciarsi, riconquistando la credibilità perduta elevandosi nel marasma di notizie faidate del “giardino digitale”. Lo può fare magari cominciando dalle piccole e semplici cose, come la trascrizione corretta, scevra da interpretazioni, di file audio-video. Non è stato così, per esempio...
È iniziato cinque giorni fa e per il momento sembra che le fiamme siano state dominate. Tuttavia non si sa ancora come e dove andrà a finire. C’è chi parla di “eshtifada” (in ebraico esh vuol dire fuoco) o “intifesh” (giocando sulle parole intifada, esh e tipesh, stupido in ebraico) e c’è chi ancora non si sbilancia e avanza tante altre ipotesi. I fatti comunque sono questi: 630 incendi scoppiati un po’ ovunque in tutto il nord e al centro, nelle zone intorno a Gerusalemme (dove risiede gran parte della popolazione israeliana). di Elena Lattes