A distrarci dagli episodi di Parigi che sembravano averci fatto uscire dai nostri "selfie" quotidiani, al punto che le bacheche dei social network hanno iniziato a riempirsi di matite colorate e parole come "Islam", "jihad", "servizi segreti", "libertà di informazione", è bastata una nuova app per smartphone, che permette di girare video-selfie in playback e il cui motto è «il modo divertente di comunicare». di Piera Scognamiglio
Dalla mezzanotte dll’11 novembre Marco Pannella ha ripreso lo sciopero totale della fame e della sete con l'obiettivo della fuoriuscita dell'Italia dalla condizione di flagranza di uno Stato tecnicamente criminale sia per le condizioni di “tortura” nelle nostre carceri, sia per lo stato ormai agonizzante della nostra giustizia.
“Sono di fumo, ma non sono un fantasma. Il pensiero non è corpo di carne e ossa, ma non è inconsistente immagine. Il corpo potete bruciarlo, il pensiero no”. E’ uno dei passaggi del Dialogo tra Giordano Bruno e il Procuratore di Stato. Uno dei quattro dialoghi che compongono il nuovo libro del filosofo Aldo Masullo ‘Piccolo teatro filosofico, Dialoghi su anima, verità, giustizia, tempo’, edito da Mursia (pp. 140, euro 14), da martedì in tutte le librerie.
Sull'emergenza rifiuti che attanaglia Roma da tempo si è detto di tutto e di più; ogni quotidiano locale e nazionale fa a gara per uscire con la notizia più succulenta, ma nel frattempo il problema permane: Malagrotta continua a fagocitare immondizia (lo farà fino a fine anno, ma il gioco della “proroga della proroga della proroga della proroga...” è famoso per non finire mai), i residenti di Valle Galeria muoiono per tumore il 30% in più del resto della città, le acque sono avvelenate ai pozzi e nelle falde, l'emergenza schiaccia, con la sua logica impositiva, tutto e tutti.
Il nuovo film di Steven Spielberg, The Fabelmans, ha ottenuto già molti riconoscimenti, come il Premio del Pubblico al Toronto Film Festival e di AFI Awards, 5 candidature a Golden Globes, 10 candidature a Critics Choice. A quanto pare si tratta di una storia in gran parte-autobiografica, basata sull'infanzia e l'adolescenza del regista, in particolare sul periodo da lui trascorso in Arizona… di Giovanna D’Arbitrio
Al termine di una giornata di massicce manifestazioni di tunisini esasperati dalle turpitudini di Ennahdha, in questo giorno memorabile e altamente simbolico, la festa della proclamazione della Repubblica il 25 luglio 1957, grazie alla lotta condotta dal padre dell'indipendenza Habib Bourguiba, il presidente Kaïs Saïed ha preso decisioni che segneranno una pietra miliare nella storia dell'unico e ultimo paese arabo ancora governato da teocrati travestiti da democratici, che alcuni utili idioti dell'islamo-sinistra in Francia considerano come islamisti “moderati”, o musulmani democratici, o anche “islamo-conservatori”. Tante casistiche terminologiche per contestare un fatto storico, ideologico e politico indiscutibile, ovvero che l'islamismo, dai Fratelli Musulmani a Daesh e passando per al-Qaeda, attinge alla stessa dottrina teocratica, totalitaria e terroristica la cui nascita risale al 1928 in Egitto. Come ha detto bene il presidente Al-Sisi qui a Le Figaro, "un Daechiano è un fratello musulmano malato terminale”! … di Mezri Haddad (da Le Figaro)
Un eclettismo che spazia dall’ironia e il sarcasmo alla psicopatologia musicologica, ricco di considerazioni di vario genere, è alla base del (secondo) “Manuale di sopravvivenza per il musicista classico” di Alessandro Zignani, pubblicato dalla Zecchini Editore. Lo scrittore, che è anche musicologo, drammaturgo, germanista e sceneggiatore sia teatrale che cinematografico, ci offre una satira irriverente e dissacrante che prende di mira tutto e tutti senza alcuna distinzione o remora, giocando spesso con le parole e con colte citazioni. di Elena Lattes
Per lunedì 7 settembre il PD ha convocato la Direzione nazionale, che dovrà assumere la posizione del partito sul referendum costituzionale relativo alla riduzione dei parlamentari. Sul tema il segretario del partito si è già espresso dichiarandosi a favore del SI alla legge voluta dal M5S, anche se ha insistito perché contemporaneamente si vari al più presto la riforma elettorale. di Luigi O. Rintallo
- Riduzione parlamentari: le contorsioni subalterne del Partito Democratico
La storia non si ripete, ma fa rima, diceva Mark Twain. Oggi, infatti, stiamo assistendo alla stessa assenza di ordine mondiale, che i nostri nonni avevano vissuto all'indomani della fine della Grande Guerra. La prima guerra mondiale è stata uno dei più grandi disastri geopolitici del XX secolo. A causa della guerra, quattro imperi, che rappresentavano parte dell'ordine mondiale di quegli anni, sono stati eliminati: l'impero russo, ottomano, austro-ungarico e quello tedesco. Molte nazioni sono state divise, hanno perso i loro territori, e numerose popolazioni sono state spostate in altre regioni. Il dramma della prima guerra mondiale è stato inoltre quello di generare l'affermarsi di due ideologie totalitarie del XX secolo: il nazismo e il comunismo. di Anna Mahjar-Barducci
Si parla tanto di street art e di riciclo, argomenti che fanno tanto politically correct chi li usa, ripari che servono a fare giusti chi mastica accoglienza, antirazzismo e lotta contro la povertà. Se passi al ghetto, in una tra le vie più nobiliari, con palazzi che traboccano arte, come palazzo Lovatelli famoso per le aste, palazzo Caetani o quello della biblioteca americana, palazzo Antici Mattei costruito da Carlo Maderno, pieno di antiche statue, sarcofagi, bassorilievi e ricchi reperti romani, potrebbe capitare di vedere come se fossero messe a ornamento sulle gradonate di Santa Maria dei Funari luminose raffigurazioni di frutta che creano sorpresa se non sai che da anni un testardo e coraggioso signore si aiuta a sopravvivere facendo quadri che vende di mattina. di Giovanni Lauricella
Il difficile rapporto della Turchia di Erdogan con i diritti e le libertà sono noti. Dal fallito golpe in poi, la situazione si è via via deteriorata e i giornalisti sono diventati tra i bersagli preferiti per colpire il dissenso al regime con arresti e accuse spesso arbitrari e senza prove. Ma la guerra del sultano ai media nemici si gioca anche su altri piani, per risolvere - per così dire - il problema alla radice.