Nelle pagine de Il Direttore gli anni di piombo e la scommessa dell’Icam. Le riforme necessarie per inclusione sociale e pene alternative. Quel visionario napoletano che cantava Ma mì a Sabella. Il giorno in cui il killer Barra gli offrì la testa delle Br. Storie da dentro. Da dietro le sbarre. Ma anche voce di umanità che si leva dai gironi dell’inferno carcerario. Testimonianza di potere responsabile tra rotonde e bracci, padiglioni malandati e riforme sempre necessarie, secondo lo spirito dell’articolo 27 della Costituzione e l’indicazione del trattamento rieducativo per i detenuti. Raccontano tutto questo le pagine di Luigi Pagano, “Il Direttore. Quarant’anni di lavoro in carcere”… di Salvatore Balasco
Viareggio si interroga su che fine abbia fatto la scultura “Oceaniche”, donata nel 1990 dall’artista Giulio Turcato (Mantova, 1912 - Roma, 1995) alla città che amava. Lo scorso dicembre, le “vele” – così è conosciuta a Viareggio l’imponente opera di Turcato alta sei metri – erano state tolte dall’amministrazione comunale da Piazza Puccini, dove erano esposte, ed erano state accatastate e abbandonate tra i rifiuti e le erbacce. di Anna Mahjar-Barducci
A tre anni dal referendum sulla Brexit, la vittoria schiacciante del partito Tory di Boris Johnson alle elezioni di giovedì 12 dicembre conferma due cose: non si manifesta nell’opinione dei britannici alcun ripensamento rispetto alla scelta del 2016 e, in secondo luogo, l’alternativa offerta dal Labour di Corbyn è priva di ogni minima credibilità ed efficacia. di Luigi O. Rintallo
Mettersi di fronte ad un personaggio dell’arte ingombrante come Bruno Ceccobelli, il cui ingombro fisico coincide con quello professionale, cercando di definirlo o di spiegare le sue opere è praticamente impossibile a meno che non hai la pazienza e la spregiudicatezza che ha avuto Daniela Lancioni che si è tuffata nella presentazione del catalogo di questa grande mostra a Todi rischiando di commettere errori fuorvianti. di Giovanni Lauricella
Il fatto non deve meravigliare. C'era d'aspettarselo. Già con un Parlamento e un Esecutivo a maggioranza (teorica) "garantista" il tortuoso iter aveva trovato ostacoli insormontabili, malgrado ci fossero il tempo e i numeri per archivarie la pratica prima delle nuove elezioni. A maggior ragione con un'assemblea a trazione grillo-leghista, la decisione ostruzionistica e dilatoria di ieri è nella logica delle cose.
È così raro che si apra una discussione non fatta di insulti, ma di idee diverse a confronto, che la tentazione - cui do subito seguito - è quella di rispondere senza por tempo in mezzo all'editoriale di Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della sera di ieri che riprende un dibattito cui avevo, con altri, partecipato. Tema: che giudizio dare del Movimento Cinque Stelle? Quale il suo rapporto con lo stato della nostra democrazia? di Biagio de Giovanni (da Il Messaggero)
Una performance intesa e molto coinvolgente. Il pubblico ha manifestato il suo consenso con lunghi applausi. Pamela Villoresi ha vissuto come voce recitante il personaggio di Eleonora Duse nel recital "La musica dell'anima" che Todi Festival ha proposto al Teatro Comunale in prima nazionale. Il bel testo è di Maria Letizia Compatangelo e lo spettacolo è stato accompagnato da Marco Scolastra che al piano ha fatto rivivere il rapporto indissolubile tra la Duse e la musica... (G.R.)
Nella campagna elettorale di Giorgia Meloni c'è qualcosa che non torna. Rimprovera Berlusconi di aver favorito Renzi, accodandosi a Marchini e di essere inguaribilmente inciucista.
Nel mondo multipolare e frammentato di una globalizzazione dagli esiti incerti, tra progresso tecnologico e catastrofe ambientale, scontro di civiltà (Huntington) e fine della storia (Fukuyama), democrazie imperfette e nuovi autoritarismi, l’Europa, a fronte di una crisi generale, con migliaia di profughi provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente, naviga a vista. Un (dis)orientamento che evidenzia più che mai l’assenza di un’ottica politica comune degli stati UE e la loro tendenza a ragionare secondo prospettive “particulari”. di Silvia Siniscalchi (iconfronti.it)
- Presentazione a Salerno “Non chiamatelo Euro” di Angelo Polimeno (iconfronti.it)
- Presentazione a Salerno del n.111 di Quaderni Radicali “Due anni con Renzi. Forza e Dissolvenza” (iconfronti.it / Agenzia Radicale Video)
Turchia e Armenia, è noto, non si amano. Ferite vecchie e mai cicatrizzate periodicamente tornano a sanguinare, magari in corrispondenza di anniversari a cifra tonda di un evento tragico come quello del massacro di armeni ad opera dei “Giovani turchi” nel 1915. In proposito, resta irrisolta la questione del riconoscimento da parte della Turchia, che da parte sua non vuol sentir parlare di “genocidio”. Ne discute Giuseppe Rippa in Maledetta Politica, prendendo spunto dalle considerazioni emerse in due convegni organizzati qualche anno fa da Quaderni Radicali proprio sui fatti tragici di cui ricorre il centenario.
Non si può non ritenere stupefacente l’ultima, straordinaria proposta del Comune di Roma circa le politiche capitoline sulla minoranza Rom. L’assessore alle politiche sociali Francesca Danese, infatti, sta suscitando scandalo e polemiche trasversali per via della seguente dichiarazione: "sto facendo un lavoro che riguarda le abilità dei Rom: loro sono molto bravi a recuperare nei quartieri i rifiuti e i materiali in disuso … sarebbe importante, e questa cosa era già passata in commissione politiche sociali, riuscire a dare la possibilità di fare un lavoro per la comunità e la città di Roma, raccogliendo i rifiuti e selezionandoli". di Camillo Maffia e Gianni Carbotti