
L’Italia è come un palloncino che vaga per i cieli senza filo, pronto a scoppiare o sgonfiarsi in qualunque momento… L’Italia politica è stata una invenzione di metà ‘800 che ha coagulato ambizioni di Francia, Inghilterra e Prussia ad eliminare il ruolo millenario del sacro romano impero e dello Stato pontificio.
Oggi una disintegrazione di fatto dell’Italia politica scombussola il quadro europeo e la traiettoria della Santa Sede, proiettata a guardare il mondo (oggi più che mai con un papa americano) e trascurare invece le beghe italiane. Oggettivamente aiuta solo un progetto di ridisegno europeo di Mosca, erede di Costantinopoli, concorrente storico di Roma…
Metà della popolazione diserta le urne, due milioni dei giovani migliori sono scappati all’estero, due milioni di emigrati legali lavorano, pagano le tasse, ma non votano - sottolinea ancora Francesco Sisci. Cioè quattro milioni di “diversamente italiani” mancano all’appello. Gli alleati chiedono tutti maggiore impegno sulla difesa ma l’Italia (governo e opposizione) cincischia. Le grandi imprese hanno traslocato fiscalmente fuori e quelle rimaste, piccole e medie, si tormentano su come evadere le tasse.
La questione del limite dei due mandati ai presidenti di Regione è centrale… Il problema di fondo è il seguente. Oggi i presidenti di Regione, detti non a caso “governatori”, hanno più poteri di un ministro e l’autonomia differenziata gliene dà di più. Inoltre, il Paese è senza troppe sponde in Europa e oltre Atlantico, ed è insidiato come nessun altro dalla sovversione filorussa. All’interno è più che mai incerto, dopo i risultati controversi dei recenti referendum.
Il Sud è dominato dal Pd di Vincenzo De Luca e Michele Emiliano. Al Nord c’è invece la Lega di Luca Zaia e Massimiliano Fedriga. I quattro vogliono il terzo mandato, tutti vogliono più poteri per loro contro Roma. Quindi tutti tirano oggettivamente alla spaccatura del Paese.
Il quadro internazionale è più che mai in drammatica turbolenza. Come governo e opposizione vi si inseriscono? L’opposizione non è debole, è pura carta velina. Non ha interlocutori a Washington confondendo, in salsa italiana, il rapporto con l’amministrazione di Donald Trump con quello con l’America. È ingenuamente pacifista.
Se Pd e Lega seguono coscienti o incoscienti i piani russi, con il beneplacito della premier di Fratelli d’Italia (sic!) Giorgia Meloni, benissimo, ma che lo si faccia a carte scoperte, coinvolgendo tutti, italiani e stranieri, in questa scelta geopolitica fondamentale…
Così interviene Francesco Sisci, sinologo, analista politico e giornalista in una serie di suoi articoli. E proprio partendo da queste riflessioni Sisci conversa con Giuseppe Rippa per Agenzia Radicale Video.
(Agenzia Radicale Video)
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