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19/04/24 ore

Politica in TV, l’ineluttabile presenza dei Matteo


  • Antonio Marulo

 Alla fine la storia dell’abnorme presenzialismo in Tv dei soliti noti è finita in barzelletta, grazie a uno dei protagonisti, anzi, il protagonista di punta, Matteo Renzi, con un siparietto inscenato a Bersaglio Mobile condotto da Mentana che è tanto piaciuto alle edizioni online di importanti giornali, da farne una breve clip ad hoc per un facile clic.

 

È la conferma di come un’anomalia venga vissuta, o meglio, fatta vivere all’opinione pubblica come un fatto normale e ineluttabile simile a un fenomeno atmosferico, mentre invece nulla è mai lasciato al caso quando si vuole l’ascesa di questo o quel personaggio politico.

 

Di esempi del genere nella storia recente ce ne sono tanti, da Bertinotti a Grillo passando per Di Pietro e Polverini. L’ultimo “preferito” dai media è Matteo Salvini, nuovo fenomenoTv che si contende, appunto, il record di apparizioni televisive col Premier. Per parte sua, l’esponente della nuova Lega nazionale ringrazia - come ha fatto mercoledì sera ospite della Gruber a La7 - per "gli inviti che mi fate" in qualità di oppositore preferito dal regime.

 

Per ben comprendere l’andazzo, proprio nella serata del 3 dicembre scorso è andato in onda nella televisione di Cairo un esempio di scuola, chissà quanto dettato dalle coincidenze: alle 20 il Tg di Mentana ha ospitato una delle stelle nascenti, Alessandro Di Battista, del firmamento cadente di Grillo e Casaleggio, tanto per rinverdire la gloria televisiva del passato recente; a seguire, il programma 8 e mezzo di Lilli Gruber ha visto protagonista per l'appunto Matteo Salvini, contrapposto a un altro invitato cronico dei nostri tempi, Sandro Gozi, aspettando la seratona del su citato Bersaglio Mobile con il Presidente del Consiglio, desideroso di risalire la china degli recenti sondaggi penalizzanti. Il tutto è stato pepato dalla presenza di autorevoli rappresentanti del giornalismo politico: l’ovunque presente Andrea Scanzi del Fatto quotidiano ha fatto il contrappunto a Salvini, mentre il prezzemolino Marco Damilano de l’Espresso si è alternato col fuoriclasse Travaglio nel battibeccare con Renzi.

 

In proposito, si registra da più di un anno un turnover di tutto rispetto: le apparizioni dei vecchi tromboni, ormai divenuti padri nobili, si riduco allo stretto necessario, mentre nuovi giornalisti-opinionisti occupano la scena saltando da un talkTv all’altro. Gente nuova, modalità vecchie, stile antico.

 

 


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