Un ottimo libro, almeno nella valutazione di chi scrive, sul Risorgimento e la finale Unificazione è quello scritto, con la precisione dello storico e la passione di un coprotagonista, da un testimone di quel tempo: Giacinto de' Sivo (1814/1867). Una testimonianza di parte ma esemplare, un libro imprescindibile per completare la conoscenza di quel periodo. di Adriana Dragoni
In Paese senza memoria, che non termina mai una guerra dalla parte in cui l’ha iniziata, in cui circa 40 milioni di devoti al Duce, dalla mattina alla sera, si trasformarono in ferventi oppositori al regime, perché mai stupirsi, per esempio, se qualcuno un bel giorno decide con la proverbiale faccia tosta di rinnegare i suoi trascorsi politici? di Antonio Marulo
Come se i problemi da affrontare fossero pochi, spesso in Italia le istituzioni amano scontrarsi sul nulla in quanto tale. È il caso, molto dibattuto in questi mesi, delle trascrizioni nei registri comunali ad hoc predisposti dei matrimoni fra persone delle stesso sesso celebrati all’estero: atti meramente simbolici,che in assenza di una norma non hanno alcun valore giuridico, ma rappresentano solo uno strumento dimostrativo e di sensibilizzazione a favore della causa.
Curata da Vincenzo Mazzarella con le opere degli artisti dell’avanguardia contemporanea, è stata inaugurata l’interessante e suggestiva mostra dal titolo “Il Prossimo potresti essere tu” per ricordarci che ogni diritto umano violato ci riguarda, anche se accade lontano da noi, come per la pena di morte.
Budapest - Con queste parole Gordon Bajnai ha concluso il suo intervento davanti a una folla che la fredda e piovigginosa domenica non ha fatto desistere dal riunirsi e contarsi, orgogliosamente numerosa. Dopo lo shock dell’altro ieri per le parole di Marton Gyongyosi che alla Camera, durante la discussione sulle tensioni a Gaza, ha chiesto al governo di stilare una lista dei funzionari ebrei in quanto pericolosi per la sicurezza interna, immediata è stata la reazione della comunità ebraica ma anche dei comuni cittadini davanti al palazzo del Parlamento a Budapest.
Grande successo di pubblico e critica al Festival di Cannes 2018 per “Dogman”, di Matteo Garrone, successo convalidato dalla Giuria con l’assegnazione del premio come miglior attore a Marcello Fonte. di Giovanna D’Arbitrio
Il mio caro amico, il nostro fraterno amico Alessandro Frezzato ci ha lasciato. Ha collaborato con noi di Agenzia Radicale e Quaderni Radicali per più di dodici anni. Affetto da distrofia muscolare, ha fatto della sua giovane esistenza (aveva appena 32 anni) una testimonianza di impegno civile e di commovente determinazione a battersi per la libertà ricerca scientifica e di cura, per il diritto alla sessualità e all’affettività delle persone disabili, per la difesa dei più deboli, ma anche, negli ultimi tempi per il superamento delle barriere architettoniche. di Giuseppe Rippa
Si usa dire che leggere è un po’ come viaggiare e in effetti molti libri descrivono così bene posti lontani o epoche precedenti alle nostre che spesso ci sembra quasi di essere presenti in quei luoghi e in quei tempi. di Elena Lattes
Dell’azione di Renzi, Domenico De Masi - intervistato su Quaderni Radicali 111 - dà una lettura che muove dall’interpretazione della società italiana. Con la percezione – alimentata dai media – di essere giunta a un limite estremo di non ritorno, quest’ultima ha finito per aprire la via all’ascesa dell’ex sindaco di Firenze, che ha saputo farsi tanto tattico che decisionista conquistando così un ruolo da protagonista sulla scena politica. Più che nell’assenza di alternative il rischio vero che si corre, secondo De Masi, è nel fatto che anche Renzi – come altri esponenti politici – non dispone di un modello capace di incidere sulla realtà di un mondo pesantemente condizionato dall’economia finanziaria.
In un rapporto pubblicato congiuntamente dalla Missione ONU in Iraq e dall’Ufficio ONU sui Diritti Umani, le Nazioni Unite hanno detto che l'Iraq deve porre fine alla pratica diffusa della pena di morte, che è ingiusta, sbagliata e alimenta solo la violenza che pretende di scoraggiare.
Dalla memoria familiare dell'autrice, un'esponente assai prestigiosa di quella borghesia ebraica intellettuale e cosmopolita che in tutta Europa venne perseguitata dai regimi razzisti prima e soprattutto durante il secondo conflitto mondiale, viene tratta, come ben esplicita il titolo “Album di famiglia”, una narrazione per immagini di una tragedia che incise in modo traumatico sulla sua personalità di bambina, poi di donna, impegnata in vari settori, dal giornalismo, all'arte, alla psicologia, al cinema. di Giovanni Lauricella